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    IL MARTEDI' NERO DELLA CATALOGNA: DOPO IL BARCELLONA, VA A CASA ANCHE GUARDIOLA – IL LIVERPOOL IN SEMIFINALE, BATTUTO IL CITY – PEP, ESPULSO, SE LA PRENDE CON L’ARBITRO: “IL 2-0 ANNULLATO A SANE’ ERA REGOLARE. PER QUESTO SONO STATO CACCIATO. CON QUESTO DIRETTORE DI GARA AVEVAMO AVUTO ALTRI PROBLEMI” – E KLOPP PARLA ANCHE DELLA ROMA…- VIDEO


     
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    Stefano Boldrini per la Gazzetta dello Sport

     

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    Esule anche lui, come il suo amico Carles Puigdemont, ex presidente della Generalitat de Catalunya, scappato in Belgio dopo il voto dell' indipendenza e ora in libertà vigilata in Germania. Guardiola saluta la Champions lontano dalla panchina, costretto a riparare in tribuna dopo essere stato espulso nell' intervallo dall' arbitro Lahoz - spagnolo - per proteste. Lassù, si porta le mani al viso quando Firmino firma il 2-1 e il City perde la terza gara di fila in meno di una settimana: non gli accadeva dal maggio 2015, al Bayern. Pep è il grande sconfitto di questa doppia sfida, con l' aggravante, tra le due gare, del k.o. nel derby.

     

    guardiola guardiola

    Klopp, che lo ha battuto ancora, è ufficialmente il suo incubo: «Era gol, per questo sono stato espulso - dice tutto d' un fiato, rispondendo alla domanda che avvia la conferenza stampa -. A Liverpool rete in fuorigioco di Salah convalidata, qui annullata a Sané. Col Monaco con lo stesso arbitro avevamo avuti altri problemi.

    Io gli ho detto solo che era regolare. In Champions i valori sono equilibrati, le decisioni dei fischietti sono fondamentali. Conosco Lahoz, è spagnolo, è un ragazzo speciale. Gli piace essere differente. Quando tutti sono convinti di una cosa, lui prende la strada opposta. Tre k.o. in una settimana? Dopo 10 mesi a grandi livelli, può accadere. Ora dobbiamo recuperare mentalmente nelle ultime sei gare in campionato».

     

    KLOPP Il titolo della Premier, con 13 punti di vantaggio, non dovrebbe essere in discussione, ma questa uscita anticipata dalla Champions macchia la stagione. Ancora una volta Guardiola mostra una doppia anima: prima parte dell' annata travolgente, poi il calo. Il Liverpool si è abbattuto su di lui e Salah, al gol numero 39, è il giustiziere: «Sono felice, ma io gioco soprattutto per il Liverpool».

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    Klopp trionfa da signore: «Certe volte non conta la prestazione, ma il risultato. E anche così, abbiamo lottato e mostrato carattere. La Roma in semifinale?

    Quando elimini il Barcellona meriti solo rispetto».

     

     

    2. SALAH E FIRMINO SPIETATI

    Fabio Bianchi per la Gazzetta dello Sport

     

    Profondo rosso anche a Manchester. Non c' è pace per Guardiola, se sulla sua strada incontra Klopp. La bestia nera colpisce ancora. Il tecnico tedesco non solo elimina il City dalla Champions e mette in difficoltà il suo big-rivale preferito, ma lo batte anche a casa sua. Ci riesce con un Liverpool double face, coniglio bagnato nella prima parte e freddo come un serpente nella seconda. Anzi, freddo come Salah. Il Liverpool esce in trionfo dall' Etihad con qualche numero che lo riempie d' orgoglio. È imbattuto nelle ultime 6 trasferte di Champions. È la prima squadra che dal 2009-2010 riesce a battere 3 volte il City. Ha già segnato 33 reti, record stagionale già superato per un inglese in Champions (lo United nel 2002-03). E poi c' è un dato che lo fa sognare: 4 delle 6 squadre che hanno eliminato il Pep in Champions hanno poi vinto la coppa con le orecchie.

    CITY LIVERPOOL CITY LIVERPOOL

     

    Intanto si gode questa semifinale, annunciata dopo il 3-0 dell' andata. Ma non così scontata dopo la tempeste e impeto del City nei primi 45 minuti.

    TUTTO CITY Già. La banda Guardiola ha cominciato come meglio non poteva sperare. Dopo 2 minuti già in gol per una palla persa da Van Dijk (forse ha subito fallo), sprint bruciante di Sterling e cross in mezzo per il colpo letale di Gabriel Jesus a difesa sguarnita. Per un tempo, è stato tutto un altro City rispetto all' andata, per tanti motivi. Prima di tutto la velocità e il recupero palla immediato in pressing, altro che la lentezza di Anfield. E poi per l' assetto: Guardiola ha disegnato una squadra super offensiva con una linea difensiva a 3 dove in fase di non possesso si aggiungeva Fernandinho in mezzo, il tridente con Sterling dal primo minuto e un centrocampo a 4 dove sulle fasce i due Silva fungevano da punte aggiunte per una sorta di 3-2-5. Questo costringeva i difensori red sempre all' uno contro uno e quando andavano al raddoppio, c' era sempre qualche uomo libero del City a ricevere il pallone. Risultato: per almeno 20 minuti un Liverpool troppo timido, che si affidava ai lanci lunghi per il Salah recuperato e troppo isolato (al contrario di Aguero entrato solo nel finale), non è mai riuscito a essere efficace in uscita. Come un pugile suonato, se n' è stato all' angolo e ha subito azioni e tiri da tutte le parti. L' arbitro spagnolo Lahoz ha anche annullato due reti e la prima di Sané lascia molti dubbi. Comunque Fort Liverpool ha resistito all' assalto, anche grazie alla fortuna quando Bernardo Silva con un gran destro ha centrato il palo.

     

    FIRMINO FIRMINO

    E POI SALAH Invece nella seconda parte, per forza di cose, è entrato un City meno aggressivo perché un po' stremato dalle energie spese prima. Fernandinho si è piazzato in pianta stabile a centro difesa e quello era un segnale preciso di insicurezza. Il Liverpool lo ha colto e all' 11', in pratica nella prima ripartenza, ha colpito con Salah, bravissimo a pescare Mané e poi riprendere la respinta corta del portiere a terra e pareggiare. Lui è stato la solita sentenza. E il gol una mannaia sulle speranze del City, che si è sgonfiato. Come biasimarlo? A quel punto doveva fare 5 reti.

     

    Pep ha speso Aguero e Gundogan per i due Silva, sapendo che sarebbero stati tentativi a vuoto. Il Liverpool ha acquisito sicurezza, non ha più concesso molto e al minuto 32 Firmino, uno dei migliori per sacrificio e sagacia tattica, ha rubato palla allo sciagurato Otamendi e con un colpo da biliardo nell' angolo ha fatto tornare a casa anzitempo i tifosi. Una qualificazione meritata, considerate le due partite strameritata. Con un uomo su tutti: Salah. Che, guarda un po', a sorpresa a potrebbe anche trovare in semifinale i suoi vecchi compagni della Roma. A loro sì è riuscita la rimontona, caro Guardiola.

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