• Dagospia

    IL MIO MIGLIOR NEMICO. CINQUE STELLE FELICI CHE ABBIA VINTO RENZI LE PRIMARIE: “E’ L’AVVERSARIO IDEALE. AMA LA RISSA” (GENTILONI LI SPIAZZA) – “HA PRESO IL 70%, MA QUALCUNO GLI DICA CHE QUEI VOTI NON RAPPRESENTANO IL 70% DEGLI ITALIANI” – DI MAIO ALLA DISPERATA RICERCA DI UN CONFRONTO TV CON IL DUCETTO


     
    Guarda la fotogallery

     

    Ilario Lombardo per la Stampa

    GRILLO RENZI 2 GRILLO RENZI 2

     

    Un mese fa a un cronista in Transatlantico la deputata Carla Ruocco, dell' ex direttorio M5S, confidò la proprie preoccupazioni per quelle che sembravano ancora primarie Pd dall' esito incerto: «Se dovesse vincere Michele Emiliano per noi 5 Stelle sarebbe un problema. Perché sarebbe l' avversario più insidioso».

     

    Visto come è andata a finire, Ruocco avrà tirato un sospiro di sollievo, come hanno fatto tutti i 5 Stelle, quando hanno saputo della netta vittoria di Matteo Renzi. Non che non fosse attesa. Tant' è che Luigi Di Maio e il vertice del M5S hanno preso in controtempo il leader dem sulla legge elettorale, anticipandogli la propria disponibilità a trattare su modifiche di maggiore governabilità del sistema.

    carla ruocco beppe grillo carla ruocco beppe grillo

     

    I 5 Stelle vogliono Renzi come avversario. «È chiaro - conferma Michela Montevecchi, capogruppo uscente in Senato - che come competitor a noi fa molto più comodo lui, perché è già bruciato. Ha alle spalle non sappiamo più quanti fallimenti e il referendum è stato la sua pietra tombale. Adesso vedo che è tutto contento perché ha preso il 70% alle primarie Pd. Dai toni che usa lo ha scambiato per il 70% degli italiani. Spero che qualcuno lo riporti con i piedi per terra».

     

    MICHELA MONTEVECCHI MICHELA MONTEVECCHI

    Come la senatrice la pensa chiunque, da Beppe Grillo in giù, anche chi come Roberto Fico fa sua una posa di indifferenza. Il M5S ha una propria grammatica e un proprio stile, che, in questi anni di governo Renzi, sono stati plasmati anche nella battaglia quotidiana contro l' ex rottamatore.

     

    Un aneddoto che si raccontano senatori e deputati assieme agli strateghi della comunicazione che ogni giorno devono ribattere, punto su punto, sulle scelte del governo: «Con Paolo Gentiloni spesso abbiamo difficoltà a scrivere i testi dei comunicati stampa. Con Renzi ci venivano fuori naturalmente». Perché era un corpo a corpo, una sfida a due, con una certa tensione alla polarizzazione che fa parte del dna grillino come di quello renziano.

     

    Gentiloni, per il linguaggio politico del M5S, è più spiazzante. Meno propenso alla spettacolarizzazione, il premier non cede ai modi di Grillo e dei 5 Stelle, al filtro mediatico di una lotta che rimbalza con botta e risposta continui dai social network ai salotti tv, senza mai rifiatare.

    GENTILONI GENTILONI

     

    Così facendo Gentiloni riesce a ottenere un risultato: fa parlare poco di sé i grillini ed evita la loro cassa di risonanza. I 5 Stelle ammettono che avrebbero avuto le stesse difficoltà se a prevalere come segretario del Pd fosse stato Andrea Orlando, e forse anche Michele Emiliano, seppure quest' ultimo ama corteggiarli per - come sostiene lui stesso - neutralizzarli.

     

    In una seduzione reciproca, invece, Renzi e i 5 Stelle si cercano, si buttano nel conflitto l' un contro l' altro armati. Poco avvezzo a confronti tv con altri politici e a un contesto di domande più scomode, Luigi Di Maio vorrebbe invece avere un faccia a faccia con Renzi. E a breve il vicepresidente della Camera, premier in pectore del M5S, dovrebbe lanciare una nuova sfida al leader del Pd per inaugurare la lunga campagna elettorale che porterà al voto quest' autunno o al massimo nei primi mesi del 2018.

    ORLANDO EMILIANO ORLANDO EMILIANO

     

    Dovrebbe farlo di ritorno da Boston, dove oggi è atteso per una conferenza all' università di Harvard e domani per un incontro con la comunità italiana al consolato, prima di recarsi in visita al Massachusetts Institute of Technology (Mit) a parlare di eccellenza e innovazione.

     

    DI MAIO DI MAIO

    Dalla comunicazione M5S, intanto, sono già partite le prime telefonate ad alcuni conduttori della Rai e di La7 per sondare la loro disponibilità a ospitare il confronto con Renzi, se mai si farà. «Ma vedrete che farà melina - confida Di Maio ai suoi -. Pur di evitare il confronto con me continuerà a dire che lo vuole fare solo con Grillo o con Davide Casaleggio».

     

    Guarda la fotogallery


    ultimi Dagoreport