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    I MONACI FRANCHISTI – PEDRO SANCHEZ VUOLE RIESUMARE LA SALMA DEL CAUDILLO PER TOGLIERLA DAL MAUSOLEO DELLA “VALLE DE LOS CAIDOS” –C’È IL VIA LIBERA DELLA DIOCESI DI MADRID, MA IL PRIORE DELLA BASILICA ALL’INTERNO DEL TEMPIO FRANCHISTA SI OPPONE: “IL CAUDILLO NON SI TOCCA” – L’UNICO CHE POTREBBE RISOLVERE LA QUESTIONE È IL PAPA…


     
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    Francesco Olivo per “la Stampa”

     

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    Il socialista Pedro Sánchez, poche ore dopo essere arrivato alla presidenza del governo, aveva annunciato: «Toglieremo la salma di Franco dalla Valle de los Caídos» (la Valle dei caduti), un proposito antico della sinistra spagnola, che si scontra però con l' ostinazione di un frate.

     

    Uno degli effetti della transizione democratica, e relativamente pacifica, del Paese è che il dittatore, morto nel suo letto nel 1975, continui a ricevere tutti gli onori di una sepoltura all' interno di un mausoleo celebrativo, inaugurato nel 1958 per ricordare la vittoria franchista nella guerra civile.

     

    valle de los caidos valle de los caidos

    Un' anomalia che l' esecutivo ha fretta di sanare, «entro luglio sarà riesumato», ha ripetuto Sánchez a più riprese, anche perché esiste una legge che lo esige. A essere rimosse sarebbero anche le spoglie di José Antonio Primo de Rivera, fondatore della Falange.

    Ma nel frattempo è sopraggiunto un ostacolo imprevisto: i monaci.

     

    La basilica all' interno del tempio franchista è gestita dai benedettini e, senza il permesso del priore Santiago Canter, è difficile, o forse impossibile, aprire la tomba sotto l' altare maggiore. E Canter il suo parere l' ha espresso ai tecnici: «Il Caudillo non si tocca», secondo quanto racconta la testata eldiario.es.

     

    Il cardinale non si oppone

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    Il governo pensava di aver risolto la questione avendo ottenuto il via libera dalla diocesi di Madrid, vescovo e cardinale lasciano fare senza problemi, contenti di non dover più avere a che fare con un passato poco democratico.

     

    Ma non basta, perché la Conferenza episcopale non esercita la propria giurisdizione sugli ordini monastici e il priore non ha nessuna intenzione di accettare le pressioni ecclesiastiche.

     

    Così, l' unico a poterlo fermare è l' abate Philippe Dupont, che dalla Francia, però, non si vuole intromettere. A quel punto, toccherebbe direttamente al Papa l' ultima parola. Chiaro che Sánchez spera di poter risolvere la vicenda prima di coinvolgere Bergoglio, magari con la mediazione della chiesa spagnola.

     

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    Ma all' orizzonte i problemi sono molti, c' è infatti l' opposizione, questa più prevedibile, della famiglia Franco, tutt' altro che marginale in certi circoli di potere a Madrid.

     

    I nipoti del Caudillo

    Gli eredi del Caudillo, sette nipoti, hanno firmato dal notaio un documento volto a impedire la riesumazione del caro estinto, lo hanno consegnato al priore e ora passano all' attacco: «Denunceremo il governo per profanazione di cadavere», hanno dichiarato ieri.

     

    La famiglia non ha un diritto di veto, ma dovrebbe farsi carico di trovare un altro luogo per la sepoltura dei resti e quindi una collaborazione servirebbe.

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    L' ipotesi più verosimile è che il Generalissimo possa riposare accanto alla moglie nel cimitero di Mingorrubio, accanto al Palazzo del Pardo a Madrid.

    «Inizieremo presto tutte le procedure - ha spiegato ieri la portavoce del governo Carmen Calvo - ma non è stato possibile farlo subito».

     

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    «I monaci della Valle de los Caídos sono sempre stati legati al franchismo - spiega Alfonso Botti, professore di Storia contemporanea all' Università di Modena e direttore della rivista Spagna Contemporanea -, la novità di questi giorni è piuttosto che non abbiano trovato una sponda nella diocesi di Madrid».

     

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    La volontà di Sánchez è quella di rendere il mausoleo un luogo di memoria degli orrori della guerra civile: «È un proposito giusto - continua Botti - ma molto delicato, la Valle de los Caídos è stata ideata con una menzogna di fondo, si dice che è un monumento di riconciliazione e ospita anche morti repubblicani, ma nel suo decreto istitutivo si parla di "memoria della nostra gloriosa crociata" e il senso è chiaro.

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    La verità è che quello è un luogo di ritrovo per i nostalgici del franchismo come abbiamo visto nei giorni scorsi».

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