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    IL SESSO DEI GIOVANI MASCHI ITALIANI - MELANIA RIZZOLI: ‘LA TECNOLOGIA È RESPONSABILE DEI DISTURBI SESSUALI DI UN ADOLESCENTE SU QUATTRO. UNA NUOVA E PREOCCUPANTE RICERCA’ - I PADRI NON SPIEGANO PIÙ IL SESSO AI FIGLI, L’87% SI CONNETTE SUI SITI PORNO TRA I 12 E 14 ANNI. LÌ SI SVEZZANO E SI INTIMORISCONO DALLE DIMENSIONI DEI LORO GENITALI ANCORA IN SVILUPPO DAVANTI ALL’IMMAGINE VIRILE DEL PORNOSTAR CHE COPULA SENZA TIMORI E RIPETUTAMENTE. IL 26% SOFFRE DI DISFUNZIONI ERETTILI DI TIPO PSICOLOGICO, E LE AFFRONTANO NON CON L’ANDROLOGO MA CON PILLOLE ILLEGALI COMPRATE ONLINE, SPESSO MISCHIATE CON DROGHE


     
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    Melania Rizzoli per Dagospia

     

    Non ci sono più i padri di una volta, quelli che incoraggiavano ed iniziavano i figli adolescenti al sesso. Oggi per l'80,1% dei giovani maschi italiani la fonte primaria di informazione sulle tematiche sessuali è diventata esclusivamente Internet, e l'87% di loro inizia a connettersi ai siti pornografici tra i 12 ed i 14anni, mentre il 19% è la percentuale dei giovanissimi che frequentano tali siti quotidianamente.

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    Questa è la fotografia scattata da una ricerca sul "Giovane maschio italiano nella società fluida", sviluppata in uno studio durato dieci anni dalla Fondazione Foresta Onlus, che ha raccolto, con questionari anonimi, e pubblicato in questi giorni, i dati e le confidenze intime di oltre 10mila studenti, dai quattordici ai diciotto anni, ai quali sono state rivolte precise domande su comportamenti, abitudini e problematiche riguardanti il sesso.

     

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    Da tale ricerca è emerso che il 54% degli adolescenti italiani, ovvero oltre la metà del totale dei nostri figli in età scolare, hanno ormai l'abitudine ai rapporti sessuali completi, e solo il 60% di loro usa protezioni profilattiche nei confronti di malattie a trasmissione sessuale e contro il rischio di gravidanze indesiderate.

     

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    Contemporaneamente però, nello stesso decennio, si è innalzata molto, dall'8% al 26%, cioè uno su quattro, la percentuale dei giovani che denunciano patologie della funzione sessuale, accusando sintomi insoliti per la loro età, quali mancanza di desiderio erotico, eiaculazione precoce o ritardata, disfunzione erettile e crisi di ansia da prestazione.

     

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    Questi disturbi stanno diventando sempre più frequenti nei maschi ancora immaturi, e non essendo stati riconosciuti come funzionali, cioè non essendo essi provocati da alterazioni fisiologiche, anatomiche od ormonali, sono stati inquadrati e diagnosticati come disturbi prettamente psicologici, che scaturiscono dallo squilibrio evidente tra i messaggi sessuali, digitali e virtuali, imparati in rete e la messa in pratica dell'attività sessuale nella vita reale, insieme al contorno di relazioni e rapporti sociali con le loro coetanee.

     

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    Inoltre il mancato controllo delle pulsioni connesse a tale squilibri, provoca di conseguenza nei teenager diverse problematiche relazionali di vario genere, affettive, di autocoscienza corporea e sessuale, con perdita di sicurezza delle proprie capacità di prestazione, ed il conseguente innestarsi di patologie ansiose.

     

    In età adolescenziale infatti, mentre le ragazze hanno un'abitudine consolidata al rapporto con le modifiche del loro corpo, anche attraverso un dialogo con il ginecologo che viene tradizionalmente tramandato dalle madri,  i ragazzi soffrono una assoluta mancanza di un contatto con un medico andrologo, che sarebbe il supporto essenziale per la loro maturazione equilibrata e consapevole.

     

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    Infatti tutti i ragazzi svezzati dal web sono mentalmente intimoriti dalle dimensioni dei propri genitali ancora in sviluppo, dal momento che sono sovrastati dall'immagine virile del maschio alfa ammirato in rete, dotato di performance superiori, che copula senza timori e ripetutamente, con la sicurezza della propria potenza, e con prestazioni oltre il limite, come quelle tipiche esibite dalle pornostar.

     

    La ricerca ha quindi confermato che il giovane maschio italiano per non perdere la  fiducia in se stesso e nella sua sessualità, per il timore di non essere all'altezza del desiderio erotico impellente a quell'età, inizia a far uso di farmaci contro la disfunzione erettile già prima dei vent'anni, nel tentativo di disinibirsi e di superare i timori di un rapporto non soddisfacente.

     

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    Naturalmente questo tipo di medicamenti vengono ordinati sul web, in differenti posologie e senza conoscerne il principio attivo, e sono assunti senza alcun controllo o consiglio medico, con conseguenze sul sistema vascolare non sempre privo di effetti collaterali importanti, specialmente se associati all'uso di sostanze stupefacenti.

     

    Lo scenario dei comportamenti giovanili è comunque in veloce mutamento, grazie anche a famiglie sempre più disgregate, a genitori sempre più anziani, e ad adolescenti sempre più soli, che colmano la propria solitudine con l'iperconnettività e l'uso compulsivo di pc, smartphone e tablet, a danno delle relazioni fisiche, affettive e sociali.

     

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    Addirittura il corteggiamento tra gli adolescenti è diventato virtuale, e gli innamoramenti ed i rapporti d'amore spesso iniziano e finiscono su WhatsApp, con un semplice sms di fine corsa, senza nemmeno parlarsi o guardarsi negli occhi.

     

    Che la tecnologia abbia peggiorato le situazioni affettive dei nostri ragazzi era già noto, ma che fosse responsabile anche dei loro disturbi sessuali oggi è un dato scientifico.

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