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    INVECE DI FARE PROMESSE ELETTORALI A CAZZO, BERLUSCONI S’OCCUPASSE DELLE TESTATE MONDADORI (PANORAMA, TUSTYLE, IL MIO PAPA) - L'ASSEMBLEA DEI GIORNALISTI PRONTA ALLO SCIOPERO: “L’AZIENDA NON HA SMENTITO POSSIBILE VENDITE. LA 'PACE SOCIALE', LEGATA ALL’ACCORDO DI STATO DI CRISI DEL GIUGNO 2017, E’ STATA SLEALMENTE INCRINATA…”


     
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    Comunicato Stampa

     

    BERLUSCONI: DOPO IL MILAN SI PASSA ALLA CARTA?

    I giornalisti dichiarano lo stato d’agitazione

     

    silvio berlusconi con marina silvio berlusconi con marina

    Nelle ultime settimane sono apparse sui giornali notizie su possibili cessioni, chiusure o ristrutturazioni di alcune testate Mondadori (Tustyle, Panorama, Il mio Papa). Da parte sua, l’Azienda editoriale controllata dalla famiglia Berlusconi, interpellata dalla rappresentanza sindacale dei giornalisti, non ha smentito possibili vendite, sottolineando la necessità di interventi strutturali nella Periodici Italia. La «pace sociale» legata all’accordo di stato di crisi del giugno 2017 (fino al giugno 2018) è stata così slealmente incrinata.

     

    SEDE MONDADORI SEGRATE SEDE MONDADORI SEGRATE

    Questo avviene a soli due mesi dall'intervista rilasciata il 10 novembre scorso a Milano Finanza da Ernesto Mauri, nella quale il ceo di Mondadori ha dichiarato di prevedere il raggiungimento di 15 milioni di utile per la Periodici Italia, a fine 2017. Ricordiamo che, dal 2009, noi giornalisti della Mondadori, con grande senso di responsabilità, abbiamo contribuito ad affrontare la crisi del settore (con chiusure, cessionI di testate e conseguente dimezzamento della forza lavoro, da circa 500 giornalisti ai poco più di 200 oggi), per ridurre i costi e azzerare gli esuberi individuati dall’Azienda sopportando cassa integrazione, solidarietà e prepensionamenti.

     

    Nonostante i pesanti interventi, l’Azienda continua a sostenere che: «Questo non basta».

    Tutto ciò è per noi inaccettabile. Il primo Editore italiano non deve passare solo attraverso cessioni e chiusure di testate e continue riduzioni di organici. Ma ha il dovere di portare avanti una strategia all’altezza del proprio ruolo, che tenga conto della complessità del mercato in trasformazione e delle opportunità che recenti acquisizioni offrono. Chiediamo dunque rilancio delle testate in crisi e lancio o studio di nuove iniziative editoriali.

    IL MIO PAPA IL MIO PAPA

     

    Siamo convinti che la tutela del lavoro e della professionalità dei giornalisti siano la condizione imprescindibile per garantire la qualità dei giornali. E intendiamo difendere la nostra professione anche contrastando l’esternalizzazione del nostro lavoro, oggi compromesso dall’uso massiccio di collaboratori e pensionati tuttora presenti in azienda.

     

    Per questo l’assemblea dei giornalisti Mondadori, riunitasi il 19 gennaio 2018, dà mandato al CdR di chiedere un immediato incontro con i massimi vertici della Periodici e del Gruppo Mondadori per conoscerne le reali intenzioni. L’assemblea dei giornalisti dichiara da subito lo stato d’agitazione e affida al CdR un pacchetto iniziale di cinque giorni di sciopero.

    L'assemblea dei giornalisti Mondadori

    Segrate, 19 gennaio 2018

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