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    L’ERBA DEL VICINO NON  È POI COSÌ VERDE – UNO STUDIO AMERICANO COLLEGA L’USO DELLA MARIJUANA ALLA DEPRESSIONE – I CONSUMATORI DI CANNABIS SONO PROPENSI A TRATTENERE I BRUTTI RICORDI E A PROVARE UN’INTENSA EMOZIONE NEGATIVA ANCHE A DISTANZA DI TEMPO – “NON È CHIARO SE IL DISTURBO SIA CONSEGUENZA DELL’USO O…”


     
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    Le persone che fumano cannabis hanno la tendenza a ricordare più vivamente i brutti ricordi rispetto ai non fumatori, il che potrebbe contribuire ad aumentare il rischio di depressione.

     

    È questo l'ultimo dato  che emerge da una ricerca dell'Università dell'Ontario di Windsor che ha messo in evidenza come coloro che non consumano marijuana abbiano la tendenza ad aggrapparsi ai ricordi felici, lasciando sbiadire velocemente quelli negativi.

     

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    Così non accade, invece, nella mente di un fumatore della sostanza, che tende a trattenere più a lungo i ricordi negativi mantenendone l'intensità nel tempo.

     

    Questo comporta, per i fumatori di cannabis, dover portare un "carico cognitivo" dei cattivi ricordi (riescono a dimenticare meno velocemente), mentre sono meno propensi a memorizzare grandi eventi, momenti gioiosi e vacanze.

     

    Entrambi gli aspetti sono associati alla depressione e i ricercatori sostengono che i risultati della ricerca provano che i due aspetti potrebbero alimentarsi con l'uso della marijuana.

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    I ricercatori non sanno perché le persone che consumano marijuana abbiano queste differenze nel modo in cui ricordano, o se le persone che fumano abbiano più probabilità di soffrire di depressione, oppure, ancora, se quelli che hanno già la depressione siano più propensi a fumare.

     

    Come è stata condotta la ricerca

     

    I ricercatori hanno raccolto informazioni su 46 consumatori di marijuana, la maggior parte dei quali l'hanno usata quattro o più volte alla settimana, e 51 persone che non l'hanno mai fumata.

     

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    A tutti i 97 partecipanti è stato chiesto di descrivere tre buoni ricordi e tre brutti e di valutare l'intensità dell'emozione associata: per i fumatori l'intensità dell'emozione negativa era più intensa anche a distanza di tempo.

     

    «Sono meno capaci di "disperdere" il dispiacere associato ai ricordi negativi - ha detto il professore Daniel Pillersdorf - Inoltre perdono la capacità di ricordare un singolo avvenimento che, invece, viene dilatato nel tempo».

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