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    IL SENSO DEI RENZIANI PER LA TV - MENTRE RENZI E’ IN AFFARI CON LUCIO PRESTA, IL SUO STORICO PORTAVOCE, MARCO AGNOLETTI, LASCIA IL PARTITO DEMOCRATICO E VA LAVORARE CON BEPPE CASCHETTO - SARA’ NEL TEAM COMUNICAZIONE DELL’AGENZIA DEI TELE-VIP CHE GESTISCE FAZIO E LITTIZZETTO, SAVIANO E CROZZA - AGNOLETTI ERA TORNATO NEL PD DOPO LA STAGIONE ANZALDI MA FORSE HA CAPITO CHE ERA MEGLIO CAMBIARE ARIA... - AGNOLETTI SU TWITTER PRECISA: "RESTO FINO AL PROSSIMO CONGRESSO NAZIONALE"


     
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    Dall’account twitter Marco Agnoletti

    Cara @_DAGOSPIA_  cara @LaVeritaWeb , l’articolo dice alcune cose vere su di me ma non è vero che lascio il Partito Democratico. Ho preso l’impegno di fare il Capo Ufficio Stampa del @pdnetwork fino al prossimo congresso nazionale . E lo farò molto volentieri.

     

    Alessandro Da Rold per “la Verità”

     

    MARCO AGNOLETTI MARCO AGNOLETTI

    I renziani si buttano in televisione. Mentre il Pd si divide sulle primarie - in quel più che mai noioso dibattito tra le candidature di Marco Minniti e Nicola Zingaretti -, il gruppo dirigente che dal 2013 ha governato sui dem continua a coltivare la passione per il tubo catodico e soprattutto cerca di trovare lavoro. Non c'è solo l' ex segretario Matteo Renzi - strattonato a destra e a sinistra perché si faccia un suo partito - a fare documentari su Firenze in compagnia dell' agente, Lucio Presta, o a trascorrere la Leopolda in compagnia di Paolo Bonolis. Ora anche il suo storico portavoce, Marco Agnoletti, è entrato nella squadra di un altro protagonista dello show business italiano, ovvero Beppe Caschetto.

     

    Nella giornata di ieri, La Verità ha più volte provato a contattare Agnoletti, che in un primo momento si era detto disponibile a comunicare via sms, ma poi è scomparso nel nulla e non ha risposto alle nostre telefonate. A quanto apprende però il nostro giornale la leggendaria voce della stagione della rottamazione renziana avrebbe lasciato definitivamente il Pd per approdare nel team comunicazione di una delle più importanti agenzie di management del mondo dello spettacolo.

     

    matteo renzi marco agnoletti matteo renzi marco agnoletti

    La notizia era nell' aria da alcuni giorni, anche perché con l' inizio del congresso dem forse sarà sanato il buio che aveva avvolto la comunicazione piddina. Del resto, nell' ultimo anno, alla domanda su chi avesse in mano la comunicazione del Nazareno spesso venivano citati in ordine sparso nomi di tutti i tipi, tra chi era vicino a Maurizio Martina, chi a Renzi, chi a Dario Franceschini e così via. C'è la speranza che ora si possa avere un quadro più chiaro.

     

    Caschetto, titolare di società come la Itc 2000 o la Ibc movie, che fatturano decine di milioni di euro l'anno, gestisce l'immagine di artisti e giornalisti come Daria Bignardi, Alessia Marcuzzi, Fabio Fazio, Fabio Volo, Sabrina Ferilli, Luciana Litizzetto, Roberto Saviano, Enrico Lucci, Enrico Bertolino, Maurizio Crozza, ma anche Giovanni Floris, Massimo Gramellini ed Enrico Lucci. Caschetto è anche il produttore della serie Kings of crime con Roberto Saviano, andata in onda nelle ultime settimane.

    marco agnoletti dario nardella marco agnoletti dario nardella

     

    È il simbolo, insomma, della tv radical chic di sinistra, quella che va in onda su La7 o Rai3. I maligni già sostengono che il passaggio di Agnoletti alla scuderia della Itc sia la spia di una frattura interna ai renziani. Del resto Caschetto e Presta sono i numeri uno della televisione italiana del nuovo millennio.

     

    Pietrangelo Buttafuoco, giornalista e scrittore, tratteggiò nel 2016 in questo modo, sul Fatto Quotidiano, la lottizzazione della Rai durante il regno renziano. «Il vero manuale Cencelli in Rai non è quello dei partiti, non c' è più, infatti, la lottizzazione da Prima Repubblica - TeleNusco, TeleCraxi e TeleKabul - e neppure più, per entrare a Saxa Rubra, può valere la famosa formula magica di arruolamento. Ve la ricordate?

    marco agnoletti marco agnoletti

     

    Era quella del "si prenda uno in quota Dc, uno in quota Pci, uno in quota Psi e poi uno bravo". L' assegnazione dei lotti in palinsesto, oggi, è questa: "Uno Beppe Caschetto, uno Lucio Presta, uno Bibi Ballandi e poi basta più"...».

     

    Lo spostamento di Agnoletti non è neppure così eclatante, data l' amicizia storica con l' ex direttore generale della Rai, Antonio Campo Dall' Orto (era il suo portavoce ombra), storico direttore di La7 e di Telecom Italia media negli anni delle Invasioni Barbariche della Bignardi. Ma la notizia appare significativa anche per altri motivi. Non è solo il proseguo della lunga linea renziana del potere, ormai aggrappata alla televisione o alle riviste patinate, come Maria Elena Boschi su Maxim, fotografata da Oliviero Toscani.

     

    beppe caschetto beppe caschetto

    L'addio dell' ex portavoce di Renzi, che era ritornato nel 2017 per rimettere in sesto la comunicazione dopo la stagione di Michele Anzaldi, apre uno squarcio sul futuro del Pd come di quello della nostra televisione pubblica. E qui va fatto un inciso, ricordando che Agnoletti ha avuto sempre un rapporto difficile con Anzaldi, anche perché quest' ultimo aveva iniziato nel 2016 a bombardare Dell' Orto sulla gestione dei palinsesti di viale Mazzini.

     

    Ma, beghe del Pd a parte, appare significativo che un renziano di ferro, già portavoce di Renzi a Firenze come dell' attuale sindaco, Dario Nardella, molli il Nazareno. Potrebbe avvalorare l' ipotesi che il gruppo vicino all' ex premier stia seriamente pensando a un nuovo partito? Ma soprattutto lo spostamento di Agnoletti avviene in una fase complessa per la televisione pubblica, con l' arrivo del governo gialloblù di Matteo Salvini e Luigi Di Maio, con relativa lottizzazione.

    matteo renzi lucio presta matteo renzi lucio presta

     

    A maggio Fazio e Littizzetto, entrambi della scuderia di Caschetto, avevano detto in diretta che avrebbero sgomberato in fretta. Sono ancora lì entrambi, anche se Salvini ha spiegato spesso sia in pubblico che in privato che avrebbe voluto cambiare le cose. E pensare che due anni fa Presta aveva accarezzato l' idea di correre come sindaco di Cosenza con il sostegno di Renzi: la tv prestata alla politica. Con i renziani è avvenuto il contrario.

    MATTEO RENZI E LUCIO PRESTA DURANTE LE RIPRESE DELLA DOCUFICTION SU FIRENZE MATTEO RENZI E LUCIO PRESTA DURANTE LE RIPRESE DELLA DOCUFICTION SU FIRENZE

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