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    LA CANNES DEI GIUSTI - TRIONFO DEI FILM ASIATICI: NEL CINEMA DI HONG SANGSOO E DI NAOMI KAWASE, APPLAUDITISSIMI IN SALA DA CRITICI UN PO' STREMATI, RITROVIAMO QUEL CHE RESTA DELLA NOUVELLE VAGUE FRANCESE, SOPRATTUTTO NEI RACCONTI AMOROSI DEL REGISTA COREANO, OLTRE A UNA SERIE DI ATTRICI MERAVIGLIOSE CHE HANNO INCANTATO UN PO' TUTTI


     
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    Marco Giusti per Dagospia

     

    hong sangsoo the day after hong sangsoo the day after

    Cannes settimo giorno. Trionfo dei film asiatici ieri e oggi al concorso in una Cannes che si appresta ai suoi ultimi colpi, Sofia Coppola, i Safdie Brothers, il Rodin di Doillon. Nel cinema di Hong Sangsoo e di Naomi Kawase, applauditissimi in sala da critici un po' stremati, ritroviamo quel che resta della nouvelle vague francese, soprattutto nei racconti amorosi del regista coreano, oltre a una serie di attrici meravigliose che hanno incantato un po' tutti. ‎Kim Minhee, Kim Saebyuk e Cho Yunhee sono le tre donne che fanno perdere la testa al proprietario di una piccola casa editrice, Kwon Haehyo, in GueIHu - The Day After, delizioso raccontino di incastri amorosi scritto e diretto dal coreano Hong Sangsoo in stato di grazia.

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    Il maturo editore, sposatissimo, innamorato della sua assistente, viene scoperto dalla moglie che, furiosa, fa una scenata paurosa alla ragazza sbagliata. sbagliata. Laprende infatti con una nuova assunta, Song Aerum, interpretata da Kim Minhee, che e' del tutto innocente, visto che e' il suo primo giorno di lavoro. Il marito aveva infatti una storia, che lo fa ancora impazzire, con la sua assistente precedente. Nel casino i sentimenti esplodono sotto ogni aspetto e nessuno e' veramente innocente.

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    Fresco, intelligente, scritto benissimo e girato in uno strepitoso bianco e nero e' un film che ci piacerebbe vedere in Italia, per non dire girato da qualche italiano, visto il livello di costruzione narrativa e visiva.

     

    Hikari - Radiance della giapponese Naomi Kawase, regista ben nota al pubblico di Cannes e molto amata (I dolci della signora Toku), , e' un piu' complesso tentativo di costruire una storia anche d'amore sul rapporto tra un celebre fotografo che sta diventando cieco, Masatoshi Nagase, e la bellissima adattrice di testi per permettere ai ciechi di godere di un film, Ayame Misaki.

     

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    Proprio questa storia permette alla Kawase di ragionare sul fascino che puo' avere la percezione di un'immagine o di un sentimento mentre sta scomparendo e sul rapporto fra immagine e testo nelle loro traduzioni visive, la fotografia, e letterarie, il testo. Lo scontro iniziale fra i due personaggi e' appunto legato all'intromissione delle intuizioni personali a quel che si deve narrare, visto dal fotografo come una intrusione nella percezione della realta'.

     

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    Da parte sua il fotografo, con la sua Rollei, cerca di riprendere gli ultimi scatti della sua vita legati a quello che esattamente vede e a come lo vede. Film piu' complesso e barthesiano di quanto si possa pensare, si spinge dove un regista europeo avrebbe avuto qualche vergogna. Cioe' eccessi di tramonti, lacrime, un babbo che e' morto, la ricostruzione della figura paterna da parte della ragazza nel fotografo, qualche lacrima di troppo. Ma alla fine, come nel cinema di Kawase, tutto torna, il testo per ciechi, l'amore, il ragionamento barthesiano. Il pubblico ha applaudito e apprezzato molto anche le lacrime. Fotografia bellissima, grande schermo, e un'attrice meravigliosa. 

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