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    LA STAFFETTA DEI CARAVAGGIO - LO SCAMBIO TRA INTESA SANPAOLO E IL METROPOLITAN MUSEUM DI NEW YORK: A NAPOLI ARRIVANO “I MUSICI” MENTRE “IL MARTIRIO DI SANT’ORSOLA” SARA’ IN AMERICA FINO AL 30 GIUGNO – LA CARATTERIZZAZIONE SESSUALE INCERTA DELLE 4 FIGURE RAFFIGURATE NE “I MUSICI”


     
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    Da la Repubblica

     

    CARAVAGGIO I MUSICI CARAVAGGIO I MUSICI

    Da qualche giorno, e fino al 16 luglio, nelle Gallerie di Palazzo Zevallos Stigliano a Napoli, sede museale di Intesa Sanpaolo, è esposto un meraviglioso Caravaggio che normalmente si può vedere soltanto a New York: I Musici. È il secondo atto di una staffetta di capolavori che nasce da un accordo di scambio tra le Gallerie d' Italia di Intesa Sanpaolo e il Metropolitan Museum of Art di New York.

     

    Le Gallerie d' Italia hanno infatti prestato al Met Il Martirio di Sant' Orsola, opera della collezione Intesa Sanpaolo presentata a New York il 13 aprile scorso. L' esposizione al Met offre l' occasione per il pubblico americano di vedere affiancato per la prima volta il Martirio di Sant' Orsola ad un altro dipinto di Caravaggio, la Negazione di San Pietro, dipinto nello stesso periodo dal grande pittore lombardo. Entrambi i quadri sono eseguiti in uno stile rapido, con minime elaborazioni.

     

    CARAVAGGIO MARTIRIO SANT ORSOLA CARAVAGGIO MARTIRIO SANT ORSOLA

    Uno stile che si può definire "essenziale", con un approfondimento psicologico coinvolgente. Sono le opere dell' ultimo Caravaggio, notturne, drammatiche, teatrali, in cui la lotta tra la luce e l' ombra diventa protagonista della scena. E sono lontane da quelle iniziali dell' artista - come appunto I Musici - dove regnava una luce diffusa, calda, spesso serena.

     

    A proposito delle differenze stilistiche e compositive tra I Musici e il Martirio di Sant' Orsola, il curatore della sezione del Seicento del Metropolitan Museum of Art di New York, Stephan Wolohojian, afferma: «Nonostante la carriera limitata all' arco di una quindicina di anni o poco più, enorme è la trasformazione avvenuta in Caravaggio dai primi lavori - nei quali l' impulso realista è stemperato dalla squisitezza della descrizione - allo stile cupo del periodo più tardo, il cui effetto drammatico allude alla tragicità della vita».

     

    Questa staffetta Napoli-New York è il quinto appuntamento della rassegna "L' Ospite illustre", il programma di scambi con importanti musei italiani e stranieri, che vede attualmente esposto nel grattacielo Intesa Sanpaolo a Torino il Ritratto del Conte Antonio di Porcia di Tiziano proveniente dalla Pinacoteca di Brera di Milano. A Napoli la rassegna è alla sua terza edizione dopo l' esposizione del Ritratto d' uomo di Antonello da Messina e dell' Arlequin au miroir di Picasso proveniente da Madrid.

    IL SUONATORE DI LIUTO IL SUONATORE DI LIUTO

     

    IL GRAN CONCERTO DELL’AMORE

     

    Lea Mattarella per la Repubblica

     

     

    Quattro figure, che già nel Seicento Giovanni Baglione, autore de Le vite dei pittori, scultori, architetti e intagliatori definì "ritratti al naturale", stanno preparandosi per un concerto. È questo il tema de I Musici, il capolavoro di Caravaggio che il Metropolitan Museum di New York ha inviato a Napoli (alle Gallerie di Palazzo Zevallos Stigliano, sede museale di Intesa Sanpaolo, fino al 16 luglio).

     

    Ma in realtà la questione è più complessa, perché la figura a sinistra, che ha in mano un grappolo d' uva, possiede ali e frecce. Si tratta quindi di Cupido. Ciò significa che questo quadro è qualcosa di più di un gruppo di suonatori dipinti "al naturale": la tela si muove nel territorio di confine tra realtà e simbolo e ha a che fare con l' amore. Come succede nel Suonatore di liuto (conservato all' Ermitage a San Pietroburgo), suo parente stretto, inquadrato mentre intona un madrigale del compositore fiammingo Jacob Archadelt che recita Voi sapete che io v' amo/ anzi v' adoro

     

    RIPOSO DURANTE FUGA D EGITTO RIPOSO DURANTE FUGA D EGITTO

    La fratellanza tra i due dipinti la rivelano non soltanto il soggetto musicale e la caratterizzazione sessuale incerta dei personaggi inquadrati, androgini e portatori di una serena sensualità con le loro labbra dischiuse e gli occhi languidi (il Suonatore di liuto è descritto in un vecchio inventario come La Fornarina che suona la chitarra), ma anche il particolare del violino posto in diagonale in primo piano. I musici dipinti da un Caravaggio poco più che ventenne sono per l' artista il banco di prova per una composizione a più figure.

     

    E il pittore, che era da poco arrivato a Roma, se la cava benissimo con la prospettiva, con le figure che scalano in diagonale creando spazio. E soprattutto con la luce. Qui non c' è nulla del pathos del Caravaggio maturo: il suo grande palcoscenico del chiaroscuro, del contrasto drammatico tra ombre e squarci luminosi, deve ancora essere allestito. Ma già si vede l' importanza della luce nella sua opera. Che qui è diffusa, come lo sarà la musica che di lì a poco avrà inizio. Intanto la figura al centro accorda il suo liuto, quella in fondo ha in mano il corno che sta per suonare e infine il fanciullo di spalle legge uno spartito che, purtroppo, non si è riusciti a decifrare.

     

    È di spalle anche l' angelo che suona il violino ne Il riposo durante la fuga in Egitto (Galleria Doria Pamphili) e i musicologi hanno chiarito che a risuonare durante la sosta della Sacra Famiglia è il Cantico dei Cantici.

    caravaggio caravaggio

    Queste opere sono tutte dipinte da Caravaggio durante il suo soggiorno romano. I musici hanno una committenza importante: quella del cardinal Del Monte che ospitava l' artista nella sua residenza a Palazzo Madama. Il prelato, uomo di grande cultura, era patrono del coro della Cappella Sistina e amava molto la musica.

     

    Teneva concerti nella sua dimora e affidava ai suonatori, vestiti all' antica proprio come nel dipinto, la sua collezione di strumenti musicali. È evidente come qui Caravaggio cerchi di aprire il quadro all' osservatore: la figura di spalle porta lo spettatore dentro la tela. Lo stesso fanno gli sguardi dei giovani con gli strumenti in mano. Chi sono? Qualcuno ha riconosciuto nel suonatore di corno il volto di Caravaggio (come nel Bacchino malato) che durante l' esecuzione dell' opera (tra il 1594 e il 1595), aveva tra i 23 e i 24 anni, forse troppi per poter essere identificato con questi volti angelici.

     

    carlo messina giovanni bazoli carlo messina giovanni bazoli

    Altri hanno visto il ritratto del suo aiutante Marco Minniti, altri ancora vari personaggi, ogni volta diversi, presi dalla sua cerchia di amici. Ciò che sembra certo è che questo dipinto, dominato dal calore del rosso del mantello e dalla luce calda e avvolgente che emana dal colore bianco, o meglio dall' avorio, per citare Il Cantico dei Cantici, della pelle dei fanciulli, rappresenti, come dimostrato da Maurizio Calvesi, la musica come strumento di elevazione spirituale, nella ricerca dell' accordo perfetto, dell' armonia impeccabile. Aiutata da Amore, abituato soprattutto in pittura, a muoversi con sapienza tra sacro e profano.

    metropolitan museum of art new york metropolitan museum of art new york

     

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