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    DUE VERSIONI NON FANNO UNA PROVA –  VA IN SCENA IL DUELLO ALL’AMERICANA TRA IL MAGGIORE DEI CARABINIERI SCAFARTO E FILIPPO VANNONI, EX CONSIGLIERE ECONOMICO DI RENZI, AL PROCESSO DISCIPLINARE SULLE PRESUNTE MINACCE DI WOODCOCK – “MAI GLI FURONO FATTE DOMANDE SU RENZI”. “FECI IL NOME DI LOTTI PER CAVARMI DALL’IMPICCIO, VOLEVO USCIRE”


     
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    Estratto dell’articolo di Antonella Mascali per il Fatto Quotidiano

     

    HENRY JOHN WOODCOCK HENRY JOHN WOODCOCK

    Stesso fatto, un interrogatorio del 2016 su Consip, ma raccontato in maniera molto diversa. Ieri, al processo disciplinare del Csm a carico dei pm di Napoli Woodcock e Carrano, hanno testimoniato il maggiore dei carabinieri Scafarto e Filippo Vannoni, ex consigliere economico di Renzi, che accusa i magistrati di averlo intimidito durante il suo esame di un anno e mezzo fa. Udienza conclusa con un faccia a faccia senza precedenti e inutile: Scafarto ha detto che fu un esame privo di abusi, Vannoni ha ribadito le sue accuse.

    SCAFARTO SCAFARTO

     

    (…)

     

    Scafarto (…) testimonia che mai Woodcock (come invece detto ai pm romani da Vannoni) gli indicò dalla finestra il carcere di Poggioreale per intimidirlo. Mai gli furono fatte domande su Renzi e che il nome lo fece spontaneamente Vannoni.

     

    FILIPPO VANNONI FILIPPO VANNONI

    Scafarto tentenna su chi ha verbalizzato. Di Giovanni e Brachetti avevano detto: "Woodcock". Scafarto spiega di non ricordare: "Mi sembra Brachetti anche se di solito è Woodcock che verbalizza". Può escludere che sia stato lei? "No, non ricordo".

    (…)

    lotti lotti

     

     

     

     

     

     

    Vannoni (…) ribadisce le sue accuse ai pm. Se non lo facesse si autoincriminerebbe e cadrebbe la sua ritrattazione alla Procura di Roma: ho accusato Lotti e company solo perché ho subito pressioni, ma non è vero niente. (…) Woodcock gli avrebbe detto: "Non deve lamentarsi, lei viene da Firenze, città umida. Napoli, invece, ha il sole e indicandomi fuori dalla finestra mi disse che c' era pure Poggioreale. Mi dicevano 'Confessi, confessi!"

    scafarto scafarto

     

     

    E perché fece il nome di Lotti? "Per cavarmi dall' impaccio, Volevo uscire". A proposito di Lotti, Vannoni conferma che lo incontrò dopo l' interrogatorio a Roma: "Ero sconvolto e gli raccontai di aver fatto il suo nome", ma non fiata sulle pressioni che dice di aver subito. Come mai non le racconta a Lotti? Vannoni non sa rispondere. (…)

     

     Il collegio decide il confronto all' americana. Scafarto e Vannoni vengono fatti sedere l' uno di fronte all' altro.

     

    filippo vannoni e matteo renzi filippo vannoni e matteo renzi

    Partono le domande del relatore Clivio: Woodcock intimidisce o no Vannoni con Poggioreale?

    Scafarto: "No".

     

    Vannoni: "Confermo". È stato fatto credere a Vannoni di essere stato intercettato? Scafarto: "Escludo". Vannoni: "Mi furono mostrati dei fili elettrici". Il Csm prende atto delle versioni "largamente divergenti" e fissa la prossima udienza il 5 luglio quando verranno ascoltati i pm di Roma, Ielo e Palazzi, che hanno interrogato Vannoni. Previste pure dichiarazioni spontanee di Woodcock e Carrano. La sentenza forse il 16 luglio.

    SCAFARTO SCAFARTO filippo vannoni filippo vannoni

     

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