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    LEGGERE E CONSERVARE L’ARTICOLO DI GIANLUIGI NUZZI SULLA TRATTATIVA TRA LA PROCURA DI ROMA E IL VATICANO SUL CASO ORLANDI - LE TRACCE DEL CASO PORTANO ALL'OPUS DEI E ALL'ARCIVESCOVO ROMOLO CARBONI CHE, NEL 1983, ERA L'INQUILINO PIÙ IMPORTANTE DI VILLA GIORGINA, SEDE DELLA NUNZIATURA - CARBONI ERA NUNZIO VATICANO IN ITALIA: TENEVA I RAPPORTI TRA VATICANO E IL NOSTRO PAESE NEGLI ANNI DI ROBERTO CALVI, DELLA P2, DI MICHELE SINDONA E DI MARCINKUS...


     
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    gianluigi nuzzi (3) gianluigi nuzzi (3)

    Gianluigi Nuzzi per “la Verità”

     

    Le ossa ritrovate sotto la nunziatura di via Po a Roma riaccendono la questione della scomparsa di Emanuela Orlandi. L' inchiesta è chiusa dal 5 maggio 2015, quando il procuratore capo di Roma Giuseppe Pignatone ottenne dal giudice l'archiviazione, ma il giallo è lontano dall'essere dimenticato. E così anche quest' ultimo rinvenimento - suggestivo, ma sterile quanto a certezze che lo ricolleghino alla Orlandi - riaccende il faro su una storia lunga 35 anni.

     

    nunziatura via po nunziatura via po

    Una storia ricostruita in ogni declinazione possibile, tra piste turche, Kgb, ricatti bancari, sfruttando un circo di depistatori, cantastorie, mitomani che hanno favorito chi voleva far arenare l'indagine. Obiettivo raggiunto. Si rassegnino i familiari di Emanuela, a iniziare da mamma Maria: la verità resta protetta nel sottoscala nauseabondo del nostro Paese, al di qua e al di là del Tevere.

     

    nunziatura apostolica via po nunziatura apostolica via po

    È in questa inquietante situazione che solo l'anno scorso è emerso un ulteriore tassello del mosaico. Tra il 2011 e il 2012 si sviluppò una trattativa segreta tra l'allora coordinatore dell'inchiesta sull' omicidio di Emanuela, il procuratore capo reggente dell'epoca Giancarlo Capaldo, e il Vaticano.

     

    Una trattativa fatta d' incontri sia nel piccolo Stato sia in Procura, dove le parti misero sul tavolo gli interessi per definire un accordo. A parlarne per primo fu il film La Verità sta in Cielo del regista Roberto Faenza, che nell'ultima scena mise uno di questi incontri. Faenza all'uscita del film disse che ogni fotogramma corrispondeva a verità, ma rimase inascoltato. Decisi così di approfondire questa storia e trovai riscontri che raccolsi nel mio saggio Peccato originale.

     

    anita b roberto faenza regista del film in una foto dal set anita b roberto faenza regista del film in una foto dal set

    La trattativa durò mesi, coinvolse Capaldo e ufficiali dei carabinieri, mentre dal Vaticano più monsignori vennero mandati avanti per raggiungere l'obiettivo. Che prevedeva il trasferimento della salma di Renato De Pedis, presunto cassiere della banda della Magliana ammazzato incensurato, dalla cripta della basilica di sant' Apollinare al Verano.

    In quei mesi la Procura aveva disposto il controllo di migliaia di ossa seppellite sotto sant'Apollinare, con un mandato senza precedenti alla polizia scientifica.

     

    L'attività riportò la storia in prima pagina; con l'arrivo del nuovo procuratore capo, però, tutto finì: le ricerche nella cripta, l'inchiesta e la trattativa. Pignatone chiese l'archiviazione, rompendo con Capaldo che voleva compiere ancora alcuni interrogatori. La verità ormai era irraggiungibile, e quindi il fascicolo andava chiuso. E la trattativa? I monsignori sparirono, il corpo di De Pedis venne trasferito al Verano. Amen.

     

    EMANUELA ORLANDI EMANUELA ORLANDI

    Quando è uscito il mio saggio, la famiglia Orlandi ha strabuzzato gli occhi e ha presentato denuncia in Vaticano per omicidio, ripercorrendo la storia di questa trattativa sotterranea. L'avvocato della famiglia, la penalista Laura Sgrò, ha avuto diversi incontri riservati oltretevere, e fu rassicurata che la denuncia non sarebbe stata dimenticata. Promessa che pare smentita dai fatti. Certo, il 1983 rimane un anno indimenticabile. Di lacrime e paure per i familiari di Emanuela Orlandi, visto che la ragazza sparì proprio in quell'anno, il 22 giugno. Di gioia e orgoglio per l'arcivescovo Romolo Carboni che, sempre nel 1983, a marzo e su incarico di Giovanni Paolo II, portò a compimento un fatto senza precedenti, l' erezione dell' Opus Dei in prelatura personale.

     

    Due fatti scollegati, lontani l'uno dall'altro se non per una lieve coincidenza: Carboni all' epoca era l' inquilino più importante di villa Giorgina, sede della nunziatura in Italia, dove lunedì pomeriggio gli agenti della polizia di Stato hanno sequestrato numerose ossa sotto il pavimento di una pertinenza dell' edificio. Carboni era infatti nunzio apostolico del Vaticano in Italia: teneva i rapporti tra Vaticano e il nostro paese negli anni di Roberto Calvi, della P2, di Michele Sindona e di Marcinkus.

     

    arcivescovo Romolo Carboni e Sandro Pertini arcivescovo Romolo Carboni e Sandro Pertini

    Un fatto che andrà approfondito se quei resti fossero attribuiti alla Orlandi dalla polizia scientifica quando, settimana prossima, comunicherà al procuratore capo Pignatone l' esito delle analisi sul Dna prelevato. Un altro luogo simbolo di questa storia riporta all' Opus Dei. La basilica di sant' Apollinare a Roma era frequentata da Emanuela, che lì seguiva un corso di flauto traverso; e sempre sotto il pavimento della basilica venne sepolto De Pedis.

     

    Dopo la scomparsa di Emanuela Orlandi, la basilica e il limitrofo complesso immobiliare sono diventati sede di una delle università dell'Opus. Solo suggestioni, elementi tra loro lontani. Anche perché non ancora sappiamo né l'esito degli esami sul Dna, né chi ha portato a far ipotizzare con sospetta fretta che le ossa ritrovate sotto villa Giorgina possano appartenere alla Orlandi, tanto da spingere la Procura di Roma ad aprire un fascicolo per omicidio.

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