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    MACRON A PEZZI – MENTRE IL GOVERNO PERDE ALCUNI MINISTRI IL PRESIDENTE FRANCESE VIENE SFIORATO DA UN’INCHIESTA SU UN APPALTO CONCESSO ALL’AGENZIA DI BOLLORÉ QUANDO ERA ANCORA MINISTRO DELL’ECONOMIA: LA VICENDA RIGUARDA UN VIAGGIO COMPIUTO DA MACRON (CHE NON RISULTA INDAGATO) A LAS VEGAS


     
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    Mirko Molteni per Libero Quotidiano

     

    MACRON BOLLORE' MACRON BOLLORE'

    Giorni convulsi per il nuovo presidente francese Emmanuel Macron, che nelle ultime ore non solo vede il governo perdere alcuni ministri, ma viene lambito dall' alone di un' inchiesta che, se anche ufficialmente non lo vede imputato, riguarda una sua quantomeno curiosa capatina a Las Vegas, proprio la "Mecca" americana del gioco d' azzardo, compiuta quando era ancora ministro dell' Economia.

     

     

    Da qui a immaginare un Macron smanettante la leva delle slot machine ce ne corre, ma, scherzi a parte, per indagare su questo viaggio si sono scomodati gli inquirenti dell' Office central de lutte contre la corruption et les infractions, insomma la branca anticorruzione della polizia giudiziaria francese. Ieri gli agenti hanno infatti perquisito le sedi del gruppo mediatico Havas, quello il cui presidente Vincent Bollorè è anche pezzo grosso di quella Vivendi intrufolata nelle nostre Telecom e Mediaset, e anche dell' agenzia governativa Business France, branca del Ministero dell' Economia che si occupa di promuovere all' estero le imprese francesi.

    EMMANUEL MACRON EMMANUEL MACRON

     

    Sembra che ci siano state irregolarità nel viaggio compiuto il 6 gennaio 2016 dall' allora ministro Macron a Las Vegas, per partecipare a una fiera tecnologica ospitata dalla città americana, il Consumer Electronics Show a cui partecipavano molti imprenditori francesi.

     

    vincent bollore vincent bollore

    Per l' accusa, l' ente Business France avrebbe affidato ad Havas l' organizzazione della trasferta ministeriale senza una regolare gara d' appalto. Si parla di una spesa reale, per i contribuenti, di 381.759 euro, di cui, secondo la stampa francese, in particolare Le Monde e Le Canard enchaîné, solo 290.000 giustificati da una "fattura pubblica". Ciò perché l' evento avrebbe «radunato 500 personalità in un albergo lussuoso a peso d' oro».

     

    Già nel dicembre 2016 una indagine interna a Business France, sollecitata dall' ex-ministro dell' Economia Michel Sapin, cominciò a mettere sotto la lente il viaggio nella città del vizio. Poi, nel febbraio 2017 l' ispettorato generale alle Finanze IGF ha rilevato la mancanza di gara d' appalto e infine, dal 15 marzo è stata aperta una prima inchiesta.

     

    Secondo Le Monde l' inchiesta giudiziaria «è solo all' inizio». Nei prossimi giorni verrà interrogato l' allora capo di Business France, l' attuale ministro del Lavoro Muriel Pènicaud. E se riguardo a Macron, per ora, non si parla di coinvolgimenti, se non come testimone, è un fatto che il suo nome sia ormai associato a una vicenda poco chiara.

     

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    Come quella che ha causato ieri le dimissioni del ministro della Difesa Sylvie Goulard, del partito MoDem, maggior alleato di En Marche, la compagine di Macron. La Goulard ha già dichiarato, e lo confermerà oggi, che non farà parte del nuovo esecutivo per poter «dimostrare liberamente la mia buona fede» nell' inchiesta che ha colpito 19 ex-eurodeputati francesi di vari partiti. Fra quest' ultimi ci sono lei e la compagna di partito Marielle de Sarnez, attuale ministro degli Affari Europei, per le assegnazioni di incarichi fittizi a una trentina di collaboratori che anziché a Strasburgo lavoravano a Parigi. Indiscrezioni di ieri sera, del resto, davano anche la de Sarnez in procinto di dimettersi in questi giorni. Il ministro della Giustizia Francois Bayrou, capo del MoDem, non può che «rispettare la sua decisione».

     

    Se dopo la Goulard anche la de Sarnez gettasse la spugna, significherebbe che il governo del premier Edouard Philippe, espressione della linea di Macron, starebbe davvero andando in pezzi, considerato che due giorni fa si era dimesso anche il ministro della Coesione Territoriale, Richard Ferrand, dello stesso movimento En Marche, sull' onda delle inchieste sulle sue beghe immobiliari.

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