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    MAL MEDITERRANEO – UN GOMMONE AFFONDA AL LARGO DELLA LIBIA, 3 MORTI ACCERTATI, SONO CIRCA UNA VENTINA I DISPERSI – UN AEREO DELLA MARINA ITALIANA LANCIA 2 ZATTERE E SALVA 3 NAUFRAGHI


     
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    ALESSANDRA ZINITI per repubblica.it

     

     

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    Nel Mediterraneo sguarnito di navi di soccorso, un elicottero della Marina italiana ha recuperato tre superstiti del naufragio di un gommone partito ieri sera dalla Libia con venticinque persone a bordo. Almeno tre i morti avvistati in mare ma i dispersi sarebbero una ventina. L'imbarcazione, ormai mezzo affondata e con alcuni migranti già in acqua, era stata avvistata questa mattina da un velivolo italiano a circa 45 chilometri a est di Tripoli.

     

    Nella zona Sar libica nessuna imbarcazione di soccorso presente e un mercantile vicino avrebbe tirato dritto. I piloti del Monbird, l'aereo che collabora con la Ong tedesca Sea watch (tornata in mare), avevano intercettato l'allarme e chiesto informazioni alla sala operativa di Roma che si sarebbe rifiutata di darne dicendo che il coordinamento era della Guardia costiera libica. Che però evidentemente non era in grado di intervenire.

     

    Vista l'urgenza del soccorso, l'aereo della Marina italiana ha lanciato due zattere in mare, poi è stato costretto a ritornare alla base per mancanza di carburante.Successivamente, un elicottero della nave Duilio ha recuperato un naufrago in mare e due sulle zattere in ipotermia, mentre altre 3 persone sono state viste in mare senza alcun apparente segno di vita. Dispersi tutti gli altri occupanti del gommone. I tre superstiti, tutti in gravi condizioni, sono stati trasferiti d'urgenza a Lampedusa. Sul punto del naufragio è stato dirottato un mercantile libico per la ricerca di eventuali altri superstiti.

     

    Le partenze dalla Libia dunque continuano. E anche i naufragi in un Mediterraneo dove l'unica Ong rimasta è la Sea Watch. I porti italiani sono chiusi, ma solo ai migranti soccorsi dalle navi delle Ong. Quando, come in questi giorni, non c'è nessuna imbarcazione umanitaria nel Mediterraneo, gli scafisti riescono tranquillamente a far arrivare senza problemi in Italia gli immigrati.

     

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    Gli ultimi 68 sono sbarcati all'alba di oggi a Lampedusa, tutti uomini di origine pachistana ed egiziana, salvati dalla Guardia costiera italiana e portati a terra. Sarebbero partiti dalle coste libiche e sono tutti in buone condizioni di salute. Sono i primi naufraghi approdati quest'anno nell'isola dove nel 2018, con sbarchi dello stesso genere, sono approdate oltre 3400 persone.

     

    Il nuovo sbarco di stamattina, che si aggiunge a quello della barca a vela condotta dagli scafisti ucraini arrivata nei giorni scorsi a Melissa in Calabria dove la popolazione si è mobilitata di notte per portare in salvo i 53 immigrati, porta a 121 il numero dei migranti arrivati in Italia in questi primi quindici giorni del 2019.

     

    Due settimane in cui, come rileva l'Oim, il flusso di partenze nel Mediterraneo non ha affatto rallentato. Anzi: il numero degli arrivi rispetto all'anno scorso è raddoppiato. Nei primi 16 giorni di quest'anno 4.216 migranti e rifugiati sono entrati in Europa via mare, rispetto ai 2.365 dello stesso periodo dell'anno scorso. Il flusso però è diretto soprattutto verso la Spagna che è la destinazione di arrivo dell'80% del totale degli arrivi attraverso il Mediterraneo: solo dal 13 al 16 gennaio, sono arrivati nel Paese 3.367 individui oltre il doppio rispetto ai 1.609 dello stesso periodo di un anno fa.

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    Sempre l'Oim dà il numero delle vittime del 2019, questi in calo: 83 contro i 119 dell'anno scorso.

     

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