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    "TEOREMA? LA DEDICAI AD UNA DONNA CHE MI AVEVA LASCIATO” - MARCO FERRADINI A RAI RADIO2: “NEGLI ANNI '80 HO CHIUSO UN RAPPORTO CHE PENSAVO FOSSE IMPORTANTE. ME NE SONO ANDATO NEGLI STATI UNITI, HO FATTO UN VIAGGIO DA DISPERATO, HO ATTRAVERSATO L'AMERICA, PER RITROVARE ME STESSO. POI MI SONO ANDATO A RINCHIUDERE IN MONTAGNA PER QUATTRO O CINQUE GIORNI E LÌ HO SCRITTO TEOREMA. LA DONNA A CUI HO DEDICATO LA CANZONE POI L'HA ASCOLTATA E MI HA DETTO…” - VIDEO


     
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    Da I Lunatici Radio2 https://www.raiplayradio.it/programmi/ilunatici

     

    MARCO FERRADINI MARCO FERRADINI

    Marco Ferradini è intervenuto ai microfoni di Rai Radio2 nel corso del format "I Lunatici", condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio, in diretta ogni notte dall'1.30 alle 6.00, questa settimana a Sanremo ospiti di Casa Siae.

     

    Sulla sessantanovesima edizione del Festival Di Sanremo: "Ci sono alcune canzoni belle. Quella delle Bertè è tosta, c'è dentro il suo personaggio. Per me dovrebbe vincere lei. Molto bravo è Cristicchi, Renga ha una bellissima voce. Il rap, però, per me non produce canzoni. Sembra di stare in chiesa con il prete che ti fa il sermone. Se manca la melodia quella miriade di parole che dicono non ti rimane in testa. Le canzoni servono a far ricordare il testo. Io tifo Bertè".

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    Ferradini è tornato a parlare della sua celebre canzone, 'Teorema': "Un giornalista un giorno la definì la canzone dell'uomo ferito. Ma non è una canzone contro le donne, anzi, è una canzone di grande amore nei loro confronti. La canzone è totalmente autobiografica. Negli anni '80 ho chiuso un rapporto che pensavo fosse importante. Me ne sono andato negli Stati Uniti, ho fatto un viaggio da disperato, ho attraversato l'America, per ritrovare me stesso. Una donna mi ha lasciato, io sono partito, disperato, poi mi sono andato a rinchiudere in montagna per quattro o cinque giorni e lì ho scritto Teorema.

     

    Tutti ascoltano la canzone e prendono il frammento in cui dico 'prendi una donna, trattala male'. In pochi fanno caso alla strofa finale, in cui dico che in amore non esistono leggi, basta essere sé stessi. La donna a cui ho dedicato la canzone poi l'ha ascoltata. La sua risposta fu 'che stronzo'. Non è mai tornata e nemmeno io l'ho più cercata. La canzone è finita anche in un film di Aldo, Giovanni e Giacomo, che hanno una grande classe, fanno ridere senza bestemmiare. Quando ho visto la scena mi sono emozionato, mi sarei voluto alzare in mezzo al cinema e gridare a tutti che la canzone l'avevo scritta io".

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