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    “MI CANDIDO MA LA MIA FAMIGLIA HA UNA PICCOLA RESISTENZA ALL’IDEA” - OSPITE DI “IN MEZZ’ORA”, MINNITI ANNUNCIA CON I SOLITI TENTENNAMENTI LA DECISIONE DI CANDIDARSI A SEGRETARIO DEL PD: “IO IL CANDIDATO DI RENZI? PENSO DI AVER DIMOSTRATO IN QUESTI ANNI DI AVER CAPACITÀ DI AUTONOMIA POLITICA" - "NEL PARTITO SIAMO STATI ARISTOCRATICI, LA MIA SINISTRA E' PER I DEBOLI"


     
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    PD: MINNITI, MI CANDIDO MA MIA FAMIGLIA HA RESISTENZA

    (ANSA) - "La mia famiglia ha una piccola resistenza sull'idea che io abbia deciso di candidarmi". Lo afferma l'ex ministro dell'Interno, Marco Minniti, a "In mezz'ora in più" su Rai 3.

     

    MINNITI,IO CANDIDATO RENZI? HO DIMOSTRATO AUTONOMIA

    (ANSA) - "Io sono Marco Minniti penso di aver dimostrato in questi anni di aver una capacità di autonomia politica e una cosa che non si può dire è che io non abbia dimostrato carattere". Lo afferma Marco Minniti a In Mezz'ora in più a chi gli chiede se lui sia il candidato di Renzi.

     

    MINNITI, BASTA ARISTOCRAZIA, MIA SINISTRA PER I DEBOLI

    marco minniti marco minniti

    (ANSA) - "C'è bisogno della sinistra riformista. I più deboli si sono sentiti abbandonati. Anzi, addirittura biasimati. Quello spazio è stato colmato dai nazionalpopulisti. Basta vedere quel che è accaduto nelle nostre periferie". Marco Minniti, in corsa per la segreteria del Pd, ammette gli errori del partito: "Forse siamo stati aristocratici. Non possiamo più esserlo", dice in un'intervista a Repubblica. "Anche perché mai come in questa fase il Pd è l'unico argine democratico a questa maggioranza nazionalpopulista".

     

    maurizio martina marco minniti maurizio martina marco minniti

    L'argine si costruisce "su otto parole chiave: sicurezza e libertà, sicurezza e umanità, interesse nazionale e Europa, crescita e tutele sociali. I nazionalpopulisti contrappongono queste parole e impongono una scelta, noi dobbiamo conciliarle", dice Minniti. "Dobbiamo farlo sapendo che senza l'Ue - che va cambiata profondamente - non si affrontano le questioni poste dalla globalizzazione".

     

    Il Pd da solo non può farlo, "serve una grande alleanza democratica. Un campo ampio. Con pezzi di società, con queste azioni di cittadinanza che abbiamo visto a nascere a Roma e a Torino", prosegue Minniti. Quanto a una possibile alleanza con M5S, "questo discorso può essere fatto solo dopo che questa maggioranza nazionalpopulista verrà sconfitta nel Paese. I grillini stanno vivendo un eclisse. Questo governo sembra il pentapartito: litigano e poi si mettono d'accordo sul potere".

     

    minniti renzi minniti renzi

    L'ex ministro dell'interno spiega di essersi candidato per provare a evitare "l'estinzione del Pd". "Serve un Congresso che parli all'Italia, non un regolamento dei conti interni". "Io non sono lo sfidante renziano. Si sta candidando Marco Minniti, punto", precisa.

     

    Su Matteo Renzi, "essendo stato tra chi non ha esagerato nel lodarlo quando era al potere, non ho alcun bisogno di prenderne le distanze". Zingaretti, conclude, "non è un avversario. Io penso a un ricamo unitario che valorizzi le differenze politiche. Per questo proporrò a tutti i candidati un codice di comportamento in cui vorrei scrivere che chiunque vinca, avrà la collaborazione degli altri".

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