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    MINNITI CI SALVERÀ - IL MINISTRO DELL’INTERNO DETTA LA LINEA PER AFFRONTARE L’EMERGENZA MIGRANTI: “SERVE UNA GUARDIA COSTIERA LIBICA FORTE PER FERMARE I TRAFFICANTI” - L’ITALIA CREERÀ UN CENTRO DI COORDINAMENTO A TRIPOLI PER I SALVATAGGI E IL CONTRASTO AGLI SCAFISTI - GENTILONI CHIAMA IL PREMIER KERN PER LE BISCHERATE SUL BRENNERO


     
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    MINNITI MINNITI

    Francesco Grignetti per “la Stampa”

     

    Sull'immigrazione la strada è quella giusta, ma è ancora lunga e impervia. Intanto il primo nodo. Quello con l' Austria. La svolta arriva a metà mattinata, dopo che il premier Paolo Gentiloni alle 9 e mezzo telefona al cancelliere austriaco Christian Kern. Un colloquio garbato ma deciso sul filo dei rischi dei rapporti tra i due Paesi che la decisione di mandare i militari austriaci al Brennero avrebbe comportato. Passano poche ore e Kern annuncia la «ritirata».

     

    Minniti con Thomas de Maziere Gerard Colomb e Dimitri Avramopoulos Minniti con Thomas de Maziere Gerard Colomb e Dimitri Avramopoulos

    Quindi il secondo nodo. Ancora più delicato: il capitolo Libia. Il ministro dell' Interno, Marco Minniti, alla vigilia del vertice decisivo di Tallinn, ha illustrato in Parlamento i «passi in avanti» che si sono fatti a livello europeo, senza nascondere una certa delusione. Certo, l'altro giorno al vertice con Francia e Germania, poi con il piano d'azione della Commissione europea, i partner sembrano avere capito che occorre credere nella scommessa di una Libia forte e unita, con proprie istituzioni, tra cui fondamentale è la Guardia costiera. E non era detto, anzi.

     

    Christian Kern Christian Kern

    Considerando che su questa Guardia costiera, divenuta l'antagonista principale delle Ong umanitarie, finora avevano creduto solo l'Italia e la Germania. Ora arrivano altri milioni di euro dalla Commissione. E giunge il plauso dell' Oim, l'organizzazione internazionale delle migrazioni, un' agenzia delle Nazioni Unite.

     

    «Tra mille difficoltà e con mille problemi - ha detto Minniti - la guardia costiera libica ha effettuato in questi mesi 10.000 salvataggi. Queste cifre sono state fornite pubblicamente dalla Organizzazione internazionale per l'immigrazione che ha anche ringraziato la guardia costiera libica per le operazioni di salvataggio che, ad avviso dello Oim, hanno salvato la vita di moltissimi migranti».

     

    GENTILONI GENTILONI

    Ecco, è su questa Guardia costiera (come anche sul rapporto con i sindaci delle città libiche, che Minniti incontrerà nei prossimi giorni a Tripoli «per discutere con loro su come sganciarsi dal giogo dei trafficanti di esseri umani») che si gioca molta parte della scommessa. Nei prossimi giorni sarà inviato a Tripoli un pattugliatore della Guardia di finanza per dare supporto logistico. Circa un mese fa, inoltre, un nucleo di esperti italiano era a Tripoli e ha individuato i locali per creare due sale operative. Saranno operative nel giro di qualche mese. Una si occuperà di salvataggi in mare, l'altra di contrasto alle attività degli scafisti.

     

    migranti austria migranti austria

    Assieme a nuove motovedette - sei sono in arrivo dall'Italia, Minniti spera in ulteriori stanziamenti al vertice di Tallinn - le sale operative saranno un tassello indispensabile per fare un salto di qualità nel controllo sotto costa. «Se il punto cruciale è il controllo delle acque territoriali libiche, voi comprendete - spiega ai parlamentari - che il centro di coordinamento per il soccorso marittimo a Tripoli diventa uno strumento fondamentale, decisivo, per affrontare lì il tema del governo dei flussi migratori».

     

    MIGRANTI ACCAMPATI SOTTO UN VIADOTTO A VENTIMIGLIA MIGRANTI ACCAMPATI SOTTO UN VIADOTTO A VENTIMIGLIA

    Ma Minniti e il governo italiano non possono non vedere la generale sottovalutazione del problema. Quindi il ministro è sbottato alla Camera: «La Commissione ha messo 153 milioni e l'impegno, per il 2018, di altri 200 milioni. L'impegno è insufficiente. C' è una sproporzione evidente tra quello che si è investito in Turchia, nella rotta balcanica, e quello che si sta investendo nel Mediterraneo centrale. Una sproporzione non comprensibile e non accettabile».

     

    CANALE SICILIA MIGRANTI CANALE SICILIA MIGRANTI

    Detto ciò, il governo non pensa che si possano lasciare i migranti in lager controllati dalle milizie. «Il tema fondamentale era quello dei livelli di vita in quei centri, questione che per noi era ed è inaccettabile. Da questo punto di vista in questi mesi, l'Organizzazione mondiale per le migrazioni è tornata a Tripoli e in Libia. L'Unhcr è andata a Tripoli e in Libia. Questo costituisce un elemento molto importante, per garantire il rispetto dei diritti umani in quella parte del mondo».

    CANALE SICILIA MIGRANTI CANALE SICILIA MIGRANTI

     

    E poi, naturalmente, c' è la questione di come organizzare i soccorsi in mare: è in preparazione il nuovo protocollo per le navi delle Ong. Ci sono più soldi europei per i rimpatri volontari e per quelli coatti. C' è l' arma dei permessi di lavoro da agitare con quei Paesi - vedi il Bangladesh - che rifiutano d' accogliere i loro migranti illegali. Minniti, pur consapevole che Francia e Spagna hanno già detto di no, insiste anche che occorre «regionalizzare» i soccorsi.

     

    Il che significa ripartire gli sbarchi tra Paesi del Mediterraneo, oltre che ripartire l'accoglienza di chi si sia visto riconosciuto il diritto di asilo. «Separare la salvezza dalla terra che accoglie, rischia di apparire una gigantesca ipocrisia. È difficile pensare che ci possa essere una missione internazionale di salvataggio, ma che poi l' accoglienza sia di un solo Paese». Di qui l' annuncio che l'Italia vuole rivedere le regole della missione Triton, a cura dell' agenzia europea Frontex.

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