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    PIU’ CHE MOLLICA, UNA BAGUETTE: "SORDI? IL PRIMO VERO CANTANTE SURREALISTA DELLA CANZONE ITALIANA. UNA VOLTA MI DISSE: LITTLE TONY E’ MEGLIO DI ELVIS - E POI TOTO’ “IL BENEDETTO CROCE DEL CINEMA ITALIANO”, ADRIANO CELENTANO ("IL PIU’ SORPRENDENTE”), LA LOREN (“LA PIU’ BELLA”)- "LE INTERVISTE CHE MI HANNO FATTO PIU' DIVERTIRE? CON BENIGNI E CON…." - E POI RIVELA IL SUO SOGNO MANCATO…


     
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    DA I LUNATICI RADIO2 https://www.raiplayradio.it/programmi/ilunatici/

    mollica mollica

     

    Vincenzo Mollicaè intervenuto ai microfoni diRai Radio2nel corso del format "I Lunatici", condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio, in diretta ogni giorno dall'1.30 alle 6.00 del mattino.

     

    Mollica ha parlato del suo ultimo libro, edito da Rai Libri, 'Scritto a mano e pensato a piedi. Aforismi per la vita di ogni giorno':"Ho scelto di misurarmi con gli aforismi perché da tre anni a questa parte ci vedo molto poco. Non potendo applicarmi in una scrittura lunga, mi sono misurato con grande divertimento e passione con gli aforismi. Poi amo le sorprese che si ricavano dall'associazione di parole in rima. L'aforisma 'Una risata festosa che nasconde sempre una lacrima dolorosa' l'ho dedicato a Totò. Che ha avuto una vita difficile, complicata, ma se non l'avesse avuta non sarebbe arrivata a noi quella risata festosa che c'accompagna ancora". 

     

    mollica fiorello mollica fiorello

    Mollica sugli esordi in Rai:"Sono entrato nel telegiornale che era il 1980. Mi mandarono agli esteri, perché mi dissero che in quella redazione, in cui entrai insieme ad Enrico Mentana, avrei imparato il mestiere. Sono rimasto lì agli esteri tanti anni e per molti anni ho fatto il doppio lavoro. Lavoravo con passione nella redazione esteri e mi impegnavo per la redazione cultura, che non era ancora nata ma che stava nascendo. Cosa dico tra i divi che ho intervistato? Le interviste che amo di più son quelle con Federico Fellini e Andrea Camilleri. Quelli che più mi hanno fatto divertire sono Fiorello e Benigni. Quello che mi sorprende sempre è Celentano, che ogni volta si inventa qualcosa. La donna più bella? Sophia Loren. Era di una qualità umana e di una bellezza rara. Le due attrici che ho amato di più sono Sophia Loren e Anna Magnani".

    mollica alda merini mollica alda merini

     

    Mollica, in chiusura, ha parlato dei social:"Ho con i social un rapporto bellissimo, prima usavo Twitter e Facebook, ora ho solo Instagram, mi piace la comunicazione che si instaura con Instagram, poi ci sono artisti che sanno usarlo benissimo. Jovanotti e Fiorello, tanto per fare degli esempi, lo usano in maniera molto intelligente".

     

    2. MOLLICA

    Marco Castoro per www.leggo.it

     

    Vincenzo Mollica, quarant’anni di interviste. Un’amicizia particolare con Federico Fellini e Alberto Sordi. Quattro passioni: il cinema, la musica, il fumetto e la letteratura («su cui ho avuto la fortuna di lavorare»). Una raccolta fresca di stampa, edita da RaiLibri, che raccoglie i suoi aforismi, rime e disegni, dal titolo “Scritto a mano, pensato a piedi”.

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    Perché questo titolo?

    «Sono quei pensieri che ti vengono mentre cammini. Che passano nella testa all’improvviso. Li ho sempre scritti di getto. Ora li metto su Instagram».

    Quindi Mollica è social?

    «La comunicazione sta cambiando. Ognuno può esprimere le sue idee e farsi conoscere. Gli artisti li usano per veicolare le loro opere. Jovanotti e Fiorello li utilizzano anche per dialogare e raggiungere più persone».

     

    Amarcord di 40 anni di interviste. Se dico Fellini…

    «Rispondo con un aforisma: “Quando ripenso al genio di Fellini tutti gli altri mi sembrano pulcini”».

     

    I ricordi più belli?

    VINCENZO MOLLICA VINCENZO MOLLICA

    «A lui piacevano i miei disegni. Quando ha compiuto 70 anni gli ho regalato degli schizzi con tutti i personaggi del Corriere dei Piccoli, dal signor Bonaventura a Genoveffa la racchia, che gli facevano gli auguri. Lui li amava. Una volta mi ha regalato tre raccolte della rivista dicendomi: “Se vuoi cercare i segreti del mio cinema li trovi lì dentro”».

     

    E Sordi?

    «Albertone mi ha regalato la sua amicizia. Ho raccolto tutte le sue canzoni perché Sordi è stato il primo vero cantante surrealista della canzone italiana. Jannacci lo considerava il suo padre putativo. Insieme loro due fecero una versione di Nonnetta strepitosa».

    VINCENZO MOLLICA VINCENZO MOLLICA

     

    Un aneddoto a cui è legato?

    «Una serata con Sordi e Little Tony. Due americani a Roma. Si finì cantando insieme. E Albertone mi disse: Little Tony è meglio di Elvis».

     

    Marcello Mastroianni?

    mollica mollica

    «Ironico ed elegante. Negli ultimi anni di vita Fellini fece un fumetto con Nino Manara. Io feci da tramite. Era il film che aveva nel cassetto e che non ha potuto mai girare, Viaggi a Tulum e quando lo vide Mastroianni disse: pensa che bello se tutti i film si facessero così».

     

    Passiamo a Sofia Loren.

    «Se la Gioconda avesse avuto il volto di Sofia ne avrebbe guadagnato la storia e la fantasia. La più grande di tutte, assieme ad Anna Magnani. Pensate al volto solare della Gioconda Loren. Perfino Leonardo avrebbe cambiato vita se avesse incontrato Sofia».

     

    Le interviste più divertenti?

    alberto sordi venezia,la luna e tu alberto sordi venezia,la luna e tu

    «Con Benigni e Fiorello, anche se l’unico che mi ha sempre regalato un pensiero originale è stato Celentano. Le interviste più belle e sentite invece sono quelle con Fellini e Camilleri».

    Quella che non ha mai fatto?

    «Bob Dylan. Non le ha volute più fare».

     

    Che ricordo ha di Nino Manfredi?

    anna campori toto anna campori toto

    «Voce bellissima. Persona simpatica, grande artista e un cantante nato. Il mio sogno mancato è vedere cantare assieme Nino e Albertone».

    E di Totò che diciamo?

    «Non l’ho mai incontrato. Ho lavorato 8 anni per ricercare le sue canzoni e le poesie raccolte in tre cofanetti. È morto nel ’67, troppo presto. Sono cresciuto con i suoi film che erano ipnotici. Sono pagine di letteratura cinematografica che non ti saziano perché ogni volta rileggi nuove sfumature. Totò poeta, filosofo, osservatore curioso: il Benedetto Croce del cinema italiano».

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