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    IN ITALIA MANCA SOLO “EL CHAPO” - NARCOS TRA I BOSCHI DELLA LOMBARDIA: “A CHI ASSAGGIA LA DROGA, DOSI GRATIS O RICOMPENSA FINO A 200 EURO''  – I CARABINIERI HANNO SGOMINATO UN “BAZAR ALL’APERTO” DI COCAINA ED EROINA IN UN PARCO DEL VARESOTTO GESTITO DA UN GRUPPO DI MAROCCHINI


     
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    Roberto Rotondo per Corriere.it – Milano

     

    SPACCIO DI DROGA SPACCIO DI DROGA

    Come i narcos della foresta pluviale. I venditori di morte, protetti da uomini con il machete, si nascondono nella boscaglia: stabiliscono i turni di sorveglianza, i rifornimenti di viveri e l’accoglienza dei clienti. Hanno galoppini che fanno da tassisti e adesso si avvalgono anche di assaggiatori della cocaina. Lo hanno scoperto i carabinieri di Gallarate durante un’operazione coordinata dal pm Luigi Furno, che ha portato all’arresto di 18 persone.

     

    SPACCIO DI DROGA SPACCIO DI DROGA

    Alcuni italiani per sbarcare il lunario si prestano ad assaggiare, nei bosco dietro Saronno, i tagli di cocaina e di eroina. Riferiscono sul gusto, la potenza, l’effetto. La sniffano, la fumano, la mettono sotto la lingua. Sono come degli assaggiatori dei sovrani medievali. Si mettono in tasca la ricompensa: una dose gratis, oppure prezzi variabili da 50 euro, 100 o 200 euro. Infine se ne vanno, quando hanno terminato il loro mestiere. «È un mestiere relativamente rischioso - osserva il comandante provinciale dei carabinieri di Varese, colonnello Claudio Cappello - assaggiare della cocaina troppo pura può fare stare male, dopo mesi di partite di droga magari scadenti e molto diluite».

     

    DROGA DROGA

    Finora, però, nessun assaggiatore è stato male. Questa nuova figura professionale, scovata nei pedinamenti e nelle intercettazioni dai carabinieri, rivela l’ottima organizzazione logistica e militare dei bazar della droga, nei boschi della Lombardia. Vendere stupefacenti, oggi, è diventata una questione di contatto diretto con il cliente. Ogni pusher ha una rubrica, che arriva anche a mille nomi. Quelli dell’operazione «Zlata» (come chiamavano la roba), ricevevano anche mille telefonate durante una giornata di vendita tra gli alberi.

     

    OVULI COCAINA OVULI COCAINA

    In sostanza fanno tutto loro: mandano i messaggi al gruppo, danno un appuntamento in un luogo e a una certa ora. Il grande negozio all’aperto, per la droga del Varesotto, si trova al Parco dei Mughetti di Uboldo, una zona verde che comprende anche i comuni di Cerro Maggiore, Origgio e Gerenzano. Il capo, un marocchino di 25 anni, K.T., si posiziona al centro di un cerchio immaginario nella boscaglia. I clienti chiamano tre numeri di telefono, ed è come avere un centralino aziendale, a cui fare riferimento per prenotare l’acquisto.

     

    EROINA EROINA

    I carabinieri hanno monitorato anche mille chiamate, in un solo giorno, con un numero di acquirenti da boom economico: fino a 500 persone, provenienti da tutte le parti del Nord Italia e persino dalle Marche. La durata della sessione di vendita è di almeno 15 ore, va dalle 10 di mattina, fino alla mezzanotte e anche oltre. La logistica dello spaccio boschivo prevede che al centro di un cerchio immaginario nella boscaglia ci sia il capo, con tutta la droga intorno a lui, come fosse il cuoco della kambusa. Due fratelli di 34 e 28 anni, anche essi marocchini, prendono le chiamate al telefono o si alternano alla sorveglianza, insieme ai complici, nella parte esterna del cerchio immaginario, armati di machete.

     

    SPACCIATORI SPACCIATORI

    Il cliente è ben accetto, ma solo se fa parte della rubrica telefonica. Al limite può essere presentato da un altro cliente. Quando parte la telefonata, il capo consegna la dose a un «cavallino», che a sua volta la consegna a una terza staffetta. Quest’ultimo la consegna al committente finale, in uno dei quattro punti del Parco dei Mughetti dove si svolge lo scambio. Sempre in piccola quantità, per eludere l’arresto in flagranza. I punti sono chiamati in codice «Ponte», «Ponticello», «Curva» e «Stop».

     

    DROGA A VARESE DROGA A VARESE

    Molti «cavalli» sono senza fissa dimora e questo rende più facile sfruttarli. Diversi galoppini sono italiani e vivono ormai alle spalle dei marocchini: portano il cibo, fanno da autisti e assaggiatori. A questa organizzazione i carabinieri sono arrivati dopo un controllo in una scuola di Gallarate. Una madre aveva segnalato ai militari che il figlio comprava droga da un compagno. La pattuglia ha bloccato un minorenne e seguendo le sue tracce i carabinieri hanno visto dove andava a rifornirsi e hanno studiato le mosse dei narcos per tre anni.

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