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    NON DITELO AI COMPLOTTARI NO VAX: NEGLI STATI UNITI L’AUTISMO NEI BAMBINI È SEMPRE PIÙ COMUNE. SECONDO IL CENTRO PER IL CONTROLLO E LA PREVENZIONE DELLE MALATTIE NEL 2020 UN BAMBINO SU 36 (IL 2,8%) È AFFETTO DAL DISTURBO, NEL 2002 IL RAPPORTO ERA UNO SU 150 – IL MOTIVO? LE DIAGNOSI SONO AUMENTATE PERCHÈ SI FANNO PIÙ CONTROLLI SUI BAMBINI E I MEDICI HANNO CRITERI PIÙ STRINGENTI PER CERTIFICARE LA MALATTIA...


     
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    Estratto dell’articolo di Giuseppina Perlasca per www.scenarieconomici.it

     

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    Il tasso di autismo nei bambini statunitensi è passato da un bambino su 150 nel 2002 a uno su 36 nel 2020, ovvero il 2,8%, secondo un nuovo studio pubblicato dai Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC). Una percentuale che inizia ad essere preoccupante.

     

    I risultati provengono dalla “Rete di monitoraggio dell’autismo e delle disabilità dello sviluppo”, finanziata dai CDC e lanciata nel 2000 “per raccogliere dati che consentano di comprendere meglio il numero e le caratteristiche dei bambini con disturbo dello spettro autistico e altre disabilità dello sviluppo che vivono in diverse aree degli Stati Uniti”. […]

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    Il rapporto rileva anche che le comunità incluse nel programma “non sono rappresentative degli interi Stati Uniti”, mentre altri programmi federali per l’autismo sono pensati per essere rappresentativi a livello nazionale. […]

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    Una spiegazione: “La nostra ipotesi migliore, coerente con l’aumento generale dei tassi di prevalenza dell’autismo, è che si tratti di un accesso più equo alle valutazioni e alle diagnosi“, secondo Kelly Shaw, epidemiologo del CDC e uno dei ricercatori, in un commento a Today. Cioè ci sarebbero più diagnosi semplicemente perché i criteri utilizzati sono diventati più chiari e stringenti. […]

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