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    LA PENSIONE PUO' ATTENDERE: VALENTINO ROSSI NON HA PERSO IL VIZIO DI CORRERE - DOPO 9 TITOLI MONDIALI IN MOTO, E UNA FIGLIA, “IL DOTTORE” SFRECCIA SULLE AUTO GT3, INFISCHIANDONE DELLA SUA CARTA IDENTITÀ CHE RIPORTA 45 ANNI SUONATI - "SO BENISSIMO CHE DOPO DUE SETTIMANE A CASA, MI ANNOIO. MI PIACE ESSERE UN PILOTA CAPACE DI GUIDARE QUALSIASI MEZZO, È LA MIA AMBIZIONE. LE GT3 SONO DIVERTENTI, SI FANNO TEMPI SIMILI A QUELLI DELLA MOTOGP…”


     
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    valentino rossi francesca sofia novello valentino rossi francesca sofia novello

    Matteo Aglio per www.lastampa.it

     

    «Mi piace essere un pilota capace di guidare qualsiasi mezzo, è la mia ambizione» parola di Valentino Rossi, che dopo 9 titoli mondiali in moto non ha perso il vizio di correre. «So benissimo che dopo due settimane a casa, mi annoio» ha ammesso.

     

    Così, infischiandone della sua carta identità che riporta 45 anni suonati, continua a correre, ogni maledetta domenica. La MotoGp è un capitolo che ha chiuso alla fine del 2021, ma la sua pensione è in pista.

     

    Sulle auto GT3 «perché sono belle da guidare, divertenti, si fanno tempi simili a quelli della MotoGp». Da due anni il Dottore è un pilota di auto, con i colori del team belga WRT che lo ha convinto a puntare su di loro per la sua seconda vita. «Mi hanno parlato di corse, non di pubbliche relazioni» Valentino ha spiegato la sua scelta.

    valentino rossi valentino rossi

     

    Così ha iniziato nel GT World Challenge Europe e quest’anno ha aggiunto anche il WEC, il Mondiale Endurance, e per lui l’importante non è mai stato partecipare. Lo si è capito questo fine settimana a Imola, nella sua seconda gara nel campionato, finita sul podio, al 2° posto. Un’altra coppa sulla mensola di casa di Valentino, un pilota capace di vincere 115 gare sulle moto (235 i podi) e non ancora stanco di quella sensazione. «Corriamo tutti per vincere, non importa sei su un’auto o su una moto: le sensazioni sono le stesse» ha garantito.

     

    Alle 6 Ore di Imola non le ha provate per poco meno di 24 secondi (tanto il distacco dalla BMW gemella del team WRT che l’ha preceduto sul traguardo), ma ha avuto la conferma di poterci riuscire. La sua idea, smesso con le moto, era mettersi alla prova sulle quattro ruote e togliersi qualche sfizio, che significa partecipare a quelle gare mitiche che sognava da bambino.

     

    valentino rossi valentino rossi

    La 24 Ore di Spa era una, quella di Le Mans un’altra. Per farlo, aveva bisogno di iscriversi al WEC e così ha fatto. Lo scorso anno è stato sul Circuito de la Sarthe per prendere le misure nella Road to Le Mans (gara che ha vinto), a giugno sarà al via della gara vera. «Non vedo l’ora, sarà la più importante dell’anno - ha dichiarato -. Al simulatore mi sembrava una pista noiosa, ma quando ho guidato lì ho capito quanto può essere emozionante».

     

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