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    FUMATORI, IN ESTATE SMETTERE E’ PIU’ FACILE - GIORNATE LUNGHE, PIU’ TEMPO LIBERO, MENO STRESS LAVORATIVO, SONO FATTORI DI GRANDE AIUTO – MA INTANTO IN ITALIA CONTINUA A CRESCERE LA QUOTA DI FUMATRICI DONNE E GIOVANISSIMI CHE INCENERISCONO UN PACCHETTO AL GIORNO 


     
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    Vera Martinella per il Corriere della Sera

     

    sigarette sigarette

    Due bracciate a nuoto, una passeggiata su un sentiero in salita, un po' di movimento per gioco con gli amici. Subito il fiato corto e un pensiero fulmineo, al pacchetto di sigarette in tasca. E se fosse ora il momento buono per dire basta? «Smettere di fumare fa bene sempre, ma l' estate offre una serie di opportunità che la rendono uno dei momenti migliori per affrontare questo passo - dice Roberto Boffi, medico pneumologo, responsabile della Pneumologia e del Centro antifumo dell' Istituto nazionale dei tumori di Milano -.

     

    Le giornate sono più lunghe, permettendo di ritagliare spazi per fare attività piacevoli, salutari e gratificanti, ottimi alleati dello stop al fumo. La prospettiva di scoprire il corpo e l' alimentazione leggera e più ricca di frutta e verdura possono contribuire a rafforzare la volontà di mantenere una buona forma fisica. Infine, specie per chi fuma di più a causa dello stress lavorativo, la prospettiva delle vacanze offre relax e la libertà di organizzare l' addio alle sigarette nella maniera che meglio si adatta a ognuno». In Italia, stando alle ultime rilevazioni dell' Osservatorio Fumo, Alcol e Droga (OssFAD) dell' Istituto Superiore di Sanità (Iss), vivono 52,4 milioni di persone che hanno più di 15 anni: 34,1 milioni sono non fumatori, 6,6 sono ex tabagisti e 11,7 sono gli attuali fumatori.

     

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    In pratica, nel nostro Paese, fuma un uomo su quattro e una donna su cinque. «I numeri del Rapporto 2017 mostrano che continua a crescere la quota di fumatrici - commenta Walter Ricciardi, presidente dell' Iss - che superano i maschi, specie nel Nord del Paese, soprattutto nella fascia d' età in cui s' accende la prima sigaretta (15-24 anni) e in quella in cui solitamente si smette (45-64). Altro dato preoccupante è l' aumento di fumatori medi (10-15 sigarette al giorno) e pesanti (oltre le 20) tra i giovanissimi».

     

    A rincuorare, ci sono i dati sul fumo passivo: «I divieti legislativi hanno sortito l' effetto sperato - continua Ricciardi -. Sono pochi, e diventano sempre meno, gli italiani che hanno fumato in auto in presenza di minori e donne incinte. Solo 1 su 10 consente ai propri ospiti di accendersi una sigaretta in casa, e 9 su 10 dichiarano che il divieto di fumo nei locali pubblici e nei luoghi di lavoro è sempre o quasi rispettato, anche se esistono differenze regionali, con il Nord più virtuoso».

     

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    Ha funzionato anche la legge (in vigore da maggio 2016) sui nuovi pacchetti di sigarette: «Immagini shock, messaggi forti sul rischio e Numero Verde gratuito per smettere di fumare (800 554 088) hanno fatto pensare ai danni per la salute oltre l' 83% dei tabagisti e fatto aumentare il desiderio di smettere in oltre il 60% - dice Roberta Pacifici, direttore dell' OssFAD -. Il 36%, inoltre, ha rinunciato ad accendersi una sigaretta e le telefonate al nostro servizio per la disassuefazione si sono quintuplicate».

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