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    PER KIEV SUONA LA CAMPANA - LA TENSIONE TRA RUSSIA E UCRAINA NON ACCENNA A CALARE. DOPO LE DICHIARAZIONI DI ZELENSKY, CHE HA DETTO DI VOLER RIPRENDERE LA CRIMEA, IL CREMLINO REPLICA: “LA VEDIAMO COME UNA MINACCIA”. NEL DONBASS INTANTO È MORTO UN SOLDATO UCRAINO - MA CHE VUOLE FARE PUTIN? SEMPRE LA SOLITA COSA: ESSERE RICONOSCIUTO E CONSIDERATO UN ATTORE INSOSTITUIBILE NELLO SCACCHIERE GEOPOLITICO. LA GUERRA REALE NON GLI CONVIENE, MA A FURIA DI TIRARE TROPPO LA CORDA RISCHIA DI SPEZZARSI…


     
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    truppe russe a smolensk truppe russe a smolensk

    MOSCA, ARRESTATI TRE 007 UCRAINI, UNO PIANIFICAVA UN ATTENTATO

    (ANSA) - Il servizio di sicurezza federale russo (FSB) ha riferito l'arresto di diversi ufficiali dei servizi segreti ucraini in Russia.

     

    Due uomini sono stati accusati di essere agenti incaricati di raccogliere informazioni sulle strutture strategiche russe, mentre un terzo uomo avrebbe tramato un atto terroristico. L'FSB non ha detto quando e in quali regioni russe sono stati arrestati. Lo riporta Interfax.

     

    vladimir putin vladimir putin

    KIEV, LAVORIAMO CON USA A DETERRENZA MOSSE OSTILI DI MOSCA

    (ANSA) - Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha incontrato il segretario di Stato americano Antony Blinken a Stoccolma.

     

    "Grande incontro con il segretario Blinken. Stiamo lavorando a stretto contatto per sviluppare un pacchetto completo di deterrenza, comprese severe sanzioni economiche, per demotivare la Russia da ulteriori mosse aggressive: riaffermiamo la duratura partnership strategica Ucraina-Stati Uniti", ha scritto Kuleba su Twitter. Lo riporta Interfax.

    antony blinken antony blinken

     

    CREMLINO, PARLARE DI PRESA DELLA CRIMEA È MINACCIA ALLA RUSSIA

    (ANSA) - Mosca considera la dichiarazione del presidente ucraino Volodymyr Zelensky sulle intenzioni di riprendere la Crimea come una minaccia diretta alla Russia. Lo dice il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, citato dalla Tass.

     

    navi russe in crimea navi russe in crimea

    "Stiamo analizzando le osservazioni di ieri del presidente Zelensky sul tema della Russia. Rivolgendosi al parlamento, Zelensky ha detto che riprendere la Crimea dovrebbe diventare l'obiettivo e la filosofia principale dell'Ucraina.

     

    volodymyr zelensky e vladimir putin 1 volodymyr zelensky e vladimir putin 1

    Lo vediamo come una minaccia diretta rivolta alla Russia. Tale formulazione indica che Kiev intende utilizzare tutte le capacità disponibili, comprese quelle di forza, al fine di invadere una regione russa. Questo è esattamente il modo in cui siamo inclini a percepirlo", ha detto il funzionario del Cremlino.

     

    LAVROV, LA STRATEGIA NATO SULLA RUSSIA È INACCETTABILE

    vladimir zelensky giura da presidente dell'ucraina 9 vladimir zelensky giura da presidente dell'ucraina 9

    (ANSA) - I tentativi della Nato di usare i vicini russi come teste d'appoggio per poi affrontare la Russia sono completamente inaccettabili. Lo ha detto il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov a Stoccolma. Lo riporta la Tass.

     

    UCRAINA: KIEV, MORTO UN MILITARE NEL DONBASS

    vladimir putin vladimir putin

    (ANSA) - Un soldato ucraino è morto nel conflitto del Donbass tra le truppe di Kiev e i separatisti filorussi: lo riferiscono le forze armate ucraine, riprese dall'agenzia Interfax. Secondo l'esercito di Kiev, ieri sono state registrate quattro violazioni del cessate il fuoco da parte dei separatisti, "una delle quali con l'uso di armi proibite dagli accordi di Minsk".

     

    MANIFESTAZIONE UCRAINA PRO RUSSIA MANIFESTAZIONE UCRAINA PRO RUSSIA

    Secondo un conteggio dell'Afp sulla base dei dati ufficiali, 61 soldati ucraini sono morti nel conflitto dall'inizio del 2021, mentre 50 sono morti nel 2020. I separatisti sostengono che circa 40 miliziani sono morti dall'inizio dell'anno. Nel conflitto del Donbass, scoppiato oltre sette anni fa, si stima che siano morte più di 13.000 persone e la Russia è accusata di sostenere i separatisti. (ANSA).

     

    PUTIN PRIGIONIERO DEL SUO BLUFF ADESSO TORNARE INDIETRO È DIFFICILE

    mercenario russo nel donbass, ucraina mercenario russo nel donbass, ucraina

    Anna Zafesova per "la Stampa"

     

    «Non sappiamo se Vladimir Putin ha già preso la decisione di invadere»: la frase pronunciata dal segretario di Stato Usa Anthony Blinken, prima di iniziare il colloquio con il suo collega russo Sergey Lavrov, è la chiave del dilemma affrontato da Kiev, Bruxelles e Washington in queste ore.

     

    Sul confine tra la Russia e l'Ucraina dove si stanno concentrando le truppe di Mosca, come nelle stanze della diplomazia, si sta giocando quello che nella teoria dei giochi un «chicken game», il gioco a chi si spaventa per primo, a chi cedono i nervi, a chi perde e diventa il «pollo», il codardo.

    vladimir putin al concerto per il settimo anniversario della annessione della crimea 2 vladimir putin al concerto per il settimo anniversario della annessione della crimea 2

     

    Tutte le parti stanno scoprendo, una dopo l'altra, le loro carte: il Cremlino manda 100 mila truppe al confine con l'Ucraina, senza nemmeno cercare di nascondere i loro movimenti e sfoggiando una quantità di carri armati e artiglieria mai vista prima, e il segretario generale della Nato promette che la Russia «pagherà un prezzo enorme» per una nuova guerra.

     

    aleksandr dugin 6 aleksandr dugin 6

    Il ministero degli Esteri russo rilancia accusando gli ucraini di voler attaccare la Russia e le zone del Donbass ucraino sotto il suo controllo, e Blinken ricorda a Mosca che ci saranno sanzioni «dalle quali finora ci eravamo astenuti». Il Cremlino convince il dittatore bielorusso Aleksandr Lukashenko ad ammettere che la Crimea «è russa, de facto e de jure», e Kiev ricorda a Minsk che il riconoscimento ufficiale della penisola annessa da Putin sarebbe «un punto di non ritorno», dai costi anche economici sensibilissimi per una Bielorussia già in isolamento europeo.

    Carri armati ucraini Carri armati ucraini

     

    Una partita a poker, la cui riuscita - o meglio, la cui conclusione non violenta - dipende interamente dalla capacità dei giocatori di interpretare correttamente le mosse dell'avversario, e di fermarsi in tempo.

     

    putin e lukashenko putin e lukashenko

    I commentatori russi sono quasi unanimi nel ritenere che l'escalation militare sia un bluff: «Il Cremlino non lancerà mai una guerra vera, perché si può perdere», sintetizza Yulia Latynina sulle pagine di Novaya Gazeta, «mentre una guerra ibrida si vince sempre». Un gioco tra propaganda e ricatto, dunque, e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha ricordato che era già successo la primavera scorsa, quando Putin aveva bisogno di alzare la posta prima dell'incontro con Biden.

     

    Anche in questi giorni tra Mosca e Washington girano voci di un imminente nuovo vertice, che per Putin significherebbe innanzitutto una vittoria di immagine, dopo che ha preteso a gran voce «garanzie di sicurezza» su un allargamento della Nato all'Ucraina. E prima ancora, un segnale da mandare al suo Paese, smentendo le voci sulla propria debolezza e riconfermandosi il leader «geopolitico» insostituibile.

     

    Soldato ucraino 3 Soldato ucraino 3

    Un'ipotesi in fondo tranquillizzante, anche per quella nomenclatura putiniana che si rende conto che una guerra «vera» sarebbe un disastro economico, politico, militare e diplomatico, e che intuisce nella minaccia di Blinken sulle «sanzioni dalle quali finora ci eravamo astenuti» un colpo sui conti e le ville di ministri, deputati e propagandisti di Mosca in Europa e in America.

     

    escalation militare tra russia e ucraina escalation militare tra russia e ucraina

    Ma il «chicken game» è un gioco pericoloso perché implica intimidazione e pressione, e la paura eterna del Cremlino di non venire considerato abbastanza dall'Occidente potrebbe spingerlo oltre i limiti della prudenza. Considerando che tra i clan interni al regime putinismo ci sono anche interessi e personaggi favorevoli a una guerra non solo ibrida.

    Diversi ideologi dei «falchi», come Aleksandr Dugin, hanno teorizzato in questi giorni la necessità di tornare ad espandere l'area degli interessi russi, e lo stesso Putin aveva messo in dubbio, in un suo famoso articolo, sia l'esistenza degli ucraini come popolo distinto dai russi che la legittimità dei confini dell'Ucraina.

     

    ambasciata usa a mosca ambasciata usa a mosca

    Mentre l'obiettivo di Kiev è fondamentalmente quello di resistere - una sopravvivenza impossibile senza l'aiuto dell'Occidente - fino al cambio di regime a Mosca, il leader del regime sembra comunque essere giunto alla conclusione che l'Ucraina è una minaccia che andrà affrontata, prima o poi.

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