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    MILLENNIAL ITALIA - NELL'AMICHEVOLE CON GLI USA VINTA NEL FINALE CON UN GOL DI POLITANO, STORICO ESORDIO PER KEAN: LO JUVENTINO PRIMO 2000 IN AZZURRO - "IL PARAGONE CON BALO? SONO COMPLETAMENTE DIVERSO" - IL CT MANCINI: “ORA NELLE QUALIFICAZIONI EUROPEE VINCIAMOLE TUTTE” - SIRIGU E BARELLA DA RECORD: PER LA PRIMA VOLTA DUE SARDI IN CAMPO (PROPRIO MENTRE NASCE LA NAZIONALE DELLA SARDEGNA...) - VIDEO


     
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    Massimo Cecchini per gazzetta.it

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    Una partita che è un po' un viaggio nel tempo. In uno stadio a tinte azzurre - pieno com'è di italiani di prima e seconda generazione quasi ansiosi di soffrire un po' di nostalgia - nel pre-gara si sentono canzoni davvero vecchio stile (quando alla fine è partita "Bella Ciao", qualcuno si è commosso), anche se poi in campo sembra esserci davvero il futuro. Italia e Usa scelgono il volto giovane - quindi con parecchie seconde linee - e finisce col successo degli azzurri per 1-0, santificato dalle rete di Politano in pieno recupero. Il merito c'è tutto, ma occhio alle età medie. La formazione degli Stati Uniti in partenza schiera un gruppo con 22 anni di media, mentre gli azzurri vanno poco sopra: 25.

     

    Quanto basta per capire tante sbavature e ingenuità che hanno punteggiato una partita, in cui però la squadra di Mancini ha preso il pallino del gioco fin dal fischio d'inizio, insediandosi nella trequarti avversaria, con Verratti a giocare più vicino alle punte e l'esordente Sensi davanti alla difesa, pronto a sventagliare - con Bonucci - sopratutto per le incursioni di Chiesa. Non è un caso che l'attaccante della Fiorentina sia subito protagonista nelle prime tre occasioni. Al 3', lanciato da De Sciglio, supera Moore e calcia su Horvath in uscita; al 9' conclude fuori di poco dal limite dell'area e al 18' invece crossa per Berardi, il cui colpo di testa non va lontano dal palo sinistro.

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    Se a questo si aggiunge che, dopo una punizione calciata da Sensi in cui Bonucci appoggia quasi tra le braccia di Horvath (18'), al 22' un suo traversone consente a Emerson di colpire di testa da buona posizione, si capisce come il viola brilli in un'Italia che costringe gli Usa a difendersi a 5 e a provare a lungo solo inutili rilanci lunghi per Sergent e Pulisic, mentre Acosta, Adams e Delgado in mediana sono in costante affanno, proprio grazie alla "Banda Bassotti" composta da Barella, Sensi e Verratti. La partita è a senso unico.

     

     Intorno a metà gara il possesso palla degli azzurri è di oltre il 70% ma, con Lasagna (esordiente da titolare insieme a Emerson) sotto tono, tocca a Berardi impegnare Horvath in una deviazione in angolo su conclusione da fuori (39'). Ma la parata più complicata della prima frazione arriva subito dopo, quando al 44' un punizione calciata da Verratti, non toccata da nessuno, sfila verso la porta e costringe il portiere al gran balzo.

     

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    POLITANO GOL — La ripresa comincia con l'Italia meno arrembante. L'esordiente Grifo, entrato al posto di Chiesa, però al 7' innesca Verratti che di testa manda alto. Gli Stati Uniti alzano il baricentro del proprio gioco e paiono più convinti nelle ripartenze, ma la grande occasione capita a Lasagna che, lanciato da Bonucci, tira addosso a Horvath in uscita (14'). Dopo la prima girandola di cambi, però, gli Usa tirano per la prima volta in porta quando, da cross su punizione, Zimmermann di testa costringe Sirigu a un gran riflesso. Intanto, con l'ingresso dell'esordiente Kean che passa a fare il centravanti, Lasagna si sposta sulla fascia, con Grifo pronto ad accentrarsi. In una di queste situazioni proprio lui scaglia un gran tiro su cui Horvath vola ancora (25').

     

    Con le squadre allungate, gli Usa si affacciano anche al tiro un paio di volte (pericolosamente con Wood al 34'), ma dopo che al 40' spreca l'ennesimo gol tirando alto da centro area, la sua sostituzione (accompagnata dai fischi per il giocatori dell'Udinese) libera la vena di Politano, che al 49' trova il guizzo giusto incuneandosi in area e segnando. È la fine di un incubo. L'Italia ritrova il gol e anche la vittoria. Perché il calcio in fondo è semplice.

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    MANCINI 

    Da ansa.it

    "Dispiaceva per i giocatori e per gli italiani. Bisognava far gol prima. Fino al 94' pensavo che sarebbe finita 0-0 anche questa volta, ma il calcio è così. L'importante che sia stata una buona partita, non poteva pensare che giocassero bene per 90': era la prima volta che giocavano assieme. Siamo in linea con le aspettative, forse un po' più avanti, questo è importante. La squadra sta giocando bene. Nelle qualificazione dovremo cercare di vincere sempre". Così, ai microfoni Rai, Roberto Mancini, dopo l'1-0 dell'Italia agli Usa.

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    3. NASCE LA NAZIONALE DI SARDEGNA

    Da www.gianlucadimarzio.com

    Nasce la Nazionale sarda: il 10 dicembre le prime convocazioni di Mereu. Molti hanno già detto sì, ma ci sono tanti sogni Il sogno è diventato realtà. E ora tocca a loro, ai giocatori, renderla la migliore possibile. È nata la Nazionale sarda guidata da Bernardo Mereu, un progetto avviato dal Conifa (Confederation of Indipendent Football Associations) per tutelare e seguire tutti gli Stati senza un riconoscimento internazionale, le varie minoranze e le regioni non affiliate alla Fifa. Come la Sardegna, appunto. Di qui, l'idea: creare una Nazionale di giocatori sardi (o direttamente discendenti da genitori sardi) che possano rappresentare al meglio un'isola di una tradizione culturale vecchia di secoli. Una Nazionale vera e propria, con un torneo vero e proprio. Intanto, le prime convocazioni. Quando? Saranno il 10 dicembre, in vista delle amichevoli che avvicineranno la squadra alla prima competizione ufficiale, i Campionati Europei nel 2019 a Artsakh (in Armenia, altra minoranza etnica assai nota). C'è però chi ha già detto sìall'allenatore ex Olbia. E si tratta di giocatori di primo livello. 

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    NAZIONALE SARDA: CHI HA DETTO SI' Il primo nome che balza all'occhio è quello di Daniele Dessena, che gioca nel Cagliari ed è capitano dei rossoblu. Non è sardo ma lo sono i suoi genitori. A Cagliari ha trovato la sua dimensione e la sua città, un po' come quel Marco Sau che ha deciso di far parte di questo progetto. Nella squadra di Maran gioca anche Aresti, secondo portiere: ha dato la sua disponibilità così come Vigorito del Lecce. Nell'elenco ci sono anche Pisano (esterno difensivo, svincolato ex Olbia), Cocco (bomber del Pescara) e dovrebbe confermare anche Andrea Cossu, che ha dato l'addio al calcio nello scorso agosto con una commovente standing ovation al termine dell'amichevole contro l'Atletico Madrid.

     

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    NAZIONALE SARDA: GLI ALTRI GIOCATORI CHE POSSONO ACCETTARE Ma ci sono ancora tanti giocatori che possono dire di sì. Restando in tema di portieri, spicca il nome di Salvatore Sirigu del Torino, ormai stabilmente nel gruppo della Nazionale di Roberto Mancini. La speranza di Mereu è quella di poter contare su di lui e su un'altra bandiera sarda come Barella, orgoglio isolano per tutta la squadra. C'è poi anche Murru, ex Cagliari ora alla Sampdoria, e sempre dal vivaio rossoblu è stato sfornato Del Fabro, ora in forza alla Cremonese. Nel Parma gioca invece Deiola (centrocampista classe '95 prestato sempre dalla società di Giulini), mentre in attacco resta sempre possibile arrivare al sì di Ragatzu, ex promessa del vivaio cagliaritano, ora all'Olbia. Tra gli attaccanti si trova anche l'ex Trapani e Bologna Matteo Mancosu (ora al Montreal Impact, di proprietà di Joey Saputo, presidente anche degli emiliani), mentre il fratello, il centrocampista Marco, gioca nel Lecce. Se però il presente è rappresentato da Barella, il futuro sembra essere di Biancu: altro prodotto del Cagliari, Roberto, 18 anni e stabile in nazionale Under 20, è in prestito all'Olbia per farsi le ossa. Tutto materiale a disposizione di Mereu, che potrà pescare anche nella "sua" Olbia per trovare altri piccoli talenti, tutti sardi, da lanciare in questa nuova avventura. Aspettando il sì di qualche big per fare la differenza.

     

     

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