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    QUI RADIO COLLE – UGO MAGRI: “NEL COLLOQUIO TRA MELONI E MATTARELLA, DURATO ‘UN’ORETTA SCARSA’, SI È PARLATO ESSENZIALMENTE DI GIUSTIZIA. AL CAPO DELLO STATO PREMEVA ABBASSARE IL VOLUME DELLE POLEMICHE. GUAI SE RICOMINCIASSE LO SCONTRO TRA MAGISTRATURA E GOVERNO” - MARZIO BREDA: “AVRÀ DI SICURO RIBADITO I SUOI DUBBI SULL’ABROGAZIONE DI ABUSO D’UFFICIO E TRAFFICO DI INFLUENZE” – LA MANO TESA DEL GOVERNO CON MANTOVANO CHE SCONFESSA NORDIO…


     
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    1. LA LINEA DEL QUIRINALE PER SVELENIRE IL CLIMA

    Estratto dell’articolo di Marzio Breda per il “Corriere della Sera”

     

    giorgia meloni alfredo mantovano adolfo urso sergio mattarella giorgia meloni alfredo mantovano adolfo urso sergio mattarella

    Era scontato che dieci minuti non sarebbero bastati per il faccia a faccia sulla giustizia tra Mattarella e Meloni. Troppo bollente la materia e i toni del conflitto tra governo e magistratura per pensare che una partita come questa fosse liquidata con raccomandazioni e assensi di maniera.

     

    Il presidente, cresciuto nella cultura della complessità e della mediazione (scuola Moro), voleva sentire dalla premier fin in dove vuole spingersi nella prova di forza che la impegna: la riforma Nordio e la difesa dei membri dell’esecutivo toccati da problemi giudiziari, oltre al caso La Russa.

     

    riunione del Consiglio Supremo di Difesa riunione del Consiglio Supremo di Difesa

    Certo, ha detto la sua, il capo dello Stato, ordinando allo staff di comportarsi con i mass-media come prigionieri di guerra: nome, grado, numero di matricola. Cioè, tacere. Ne fa fede la laconicissima comunicazione che rimbalza da lassù alle 19.50: «Colloquio terminato, ora scarsa, studio alla Vetrata». Con l’aggiunta, accipicchia!, di due parole, un po’ più tardi: «Cordiale e costruttivo». Sarà quindi la Meloni a spiegare l’incontro. A modo suo. […]

     

    CODICE NORDIO - POSTER BY MACONDO CODICE NORDIO - POSTER BY MACONDO

    Mattarella, che a norma di Costituzione presiede il Csm, non ha mai fatto mancare sostegno ai magistrati, citando l’articolo 104 della Carta, che riconosce all’ordine giudiziario «l’autonomia e l’indipendenza da ogni altro potere». È un «presidio irrinunciabile», ha detto un mese fa e lo ha sottolineato mercoledì, convocando i vertici delle toghe […]. Concetto che avrà di sicuro ribadito ieri, assieme al rispetto del Parlamento, s’intende, ma anche ai suoi dubbi sull’abrogazione dei reati di abuso d’ufficio e di traffico d’influenze scritti nel Ddl che dovrà firmare tra poche ore.

     

    2. GIUSTIZIA, MATTARELLA FRENA MELONI: NO ALLO SCONTRO CON LA MAGISTRATURA

    Estratto dell’articolo di Ugo Magri per “La Stampa”

     

    MATTARELLA NORDIO ERMINI MATTARELLA NORDIO ERMINI

    Si sono parlati per «un’oretta scarsa», precisano fonti del Quirinale. Però, a pensarci bene, quasi un’ora di colloquio non è così poco, possiamo considerarla una bella chiacchierata.

     

    Significa che, dall’ultimo loro incontro, Sergio Mattarella e Giorgia Meloni avevano accumulato una quantità di cose da dirsi; e quando ieri sera finalmente si sono visti a tu per tu nello studio alla Vetrata […] non potevano sbrigarsi in un batter d’occhi. Della conversazione ufficialmente si sa poco. Il Colle è stato laconico, idem Palazzo Chigi: segno che il Presidente e la premier hanno concordato di mettere in piazza il minimo sindacale.

     

    giorgia meloni carlo nordio giorgia meloni carlo nordio

    Anche questa scelta di riserbo, tuttavia, fornisce qualche indicazione. Significa che è stato uno scambio di opinioni franco, approfondito, sincero oltre che costruttivo e cordiale […]

     

    Si è parlato essenzialmente di giustizia. Nei giorni scorsi Mattarella aveva studiato con attenzione il testo della Riforma Nordio che – tra le altre novità – cancella il reato di abuso d’ufficio, stringe le maglie delle intercettazioni, frena sull’applicazione delle misure cautelari, interviene sulla materia scivolosa del «traffico di influenze».

     

    sergio mattarella giorgia meloni alla riunione del Consiglio Supremo di Difesa sergio mattarella giorgia meloni alla riunione del Consiglio Supremo di Difesa

    Con l’aiuto dei suoi consiglieri, il presidente si era annotato alcune criticità, specie sull’abuso d’ufficio. Abolire totalmente il reato […]ci metterebbe in urto con le normative europee; e questo contrasto susciterebbe interrogativi sul terreno costituzionale.

     

    Già c’erano stati nei giorni scorsi contatti con Nordio, […] Però è normale che il capo dello Stato abbia ritenuto di confrontarsi con la premier per illustrarle i problemi emersi e ottenere anche da lei l’impegno che, durante l’iter parlamentare della riforma, si troverà il modo di mettervi riparo. La disponibilità, a quanto pare, non è mancata.

    sergio mattarella giorgia meloni alla riunione del Consiglio Supremo di Difesa sergio mattarella giorgia meloni alla riunione del Consiglio Supremo di Difesa

     

    Più in generale: a Mattarella premeva abbassare il volume delle polemiche e riportare il confronto sulla giustizia entro gli argini della correttezza istituzionale. Guai se ricominciasse lo scontro tra magistratura e governo, è il senso della sua posizione. Anche qui, prima ancora che iniziasse il colloquio, sono arrivati dal governo segnali di buona volontà.

     

    Il sottosegretario Alfredo Mantovano ha stoppato sul nascere il ministro Nordio che aveva manifestato l’intenzione di cancellare il reato di concorso esterno alle organizzazioni mafiose: non è il momento di inasprire le tensioni, riconosce il braccio destro della premier. […]

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