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    "RAGA, VI PIACE IL MIO AUSCHWITZ?” – SI SCATENA LA POLEMICA PER IL VIDEO REALIZZATO DAL "DUO TOSCANO", UNA COPPIA DI INFLUENCER, IN CUI LA PAROLA "OUTFIT" VIENE SCAMBIATA CON IL NOME DEL CAMPO DI STERMINIO NAZISTA - UNA RAGAZZA PONE LORO LA DOMANDA STORPIANDO IL TERMINE, PENSANDO DI ESSERE SIMPATICA, E LORO LE RISPONDONO: "CHE GLI SI PUÒ DIRE A UN AUSCHWITZ DEL GENERE... SÌ, CI GARBA" - VIDEO


     
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    Estratto dell’articolo di Gianmarco Lotti per www.repubblica.it

     

    michelle comi michelle comi

    È polemica per il video di due giovani content creator di Firenze, 'Il duo toscano', per una battuta sul campo di concentramento di Auschwitz. Il reel pubblicato su Instagram, che ha raggiunto migliaia di persone sui social, è finito al centro del dibattito ed è stato commentato anche da esponenti della politica toscana, che lo hanno condannato.

     

    All'inizio del video viene inquadrata una donna seduta su una panchina; si tratta della modella e creatrice di contenuti Michelle Comi, non ultimo quello divenuto celebre sui social in cui il Brasiliano, personaggio romano, getta in Arno a Firenze la chitarra di un artista di strada. Comi si rivolge a due ragazzi - i due giovani titolari dell'account, Lorenzo Fibbi e Matteo Trombetta - e dice: "Raga vi piace il mio Auschwitz?". I due tergiversano e rispondono: "Sì dai, insomma, fossi la mi’ figliola ti avrei anche chiuso in casa". Poi aggiungono: "Che gli si può dire a un Auschwitz del genere... Sì, ci garba, ci gamba, sì dai bello".

     

    Il video finisce così, si concentra sul gioco di parole tra 'outfit' e 'Auschwitz'. Tra i commenti, inoltre, continuano le battute sui campi di concentramento. 'Il duo toscano' è molto seguito tra TikTok e Instagram, ha in totale più di trecentomila follower, così come Michelle Comi ha più di un milione di follower tra Instagram, Facebook, TikTok e OnlyFans.

    il duo toscano il duo toscano

     

    I due fiorentini non sono nuovi a reel con giochi di parole comici o demenziali e hanno un nutrito e fedele pubblico, ma l'accostamento ironico tra 'outfit' e 'Auschwitz' non è andato giù a molte persone.

     

    Uno dei primi a commentare è Michele Pierguidi, presidente del Consiglio di Quartiere 2 a Firenze: "Io vi seguo sempre con simpatia ma scherzare su Auschwitz anche no". A Pierguidi rispondono molti profili, quasi tutti in modo ironico. Spuntano, da parte dei follower, anche battute antisemite e c'è chi continua pure con i giochi di parole sui campi di concentramento dicendo "è un treno che passa una volta". […]

     

    […] Sul fatto è intervenuto anche Alessandro Draghi, capogruppo di Fratelli d'Italia in Consiglio comunale a Firenze: "Sono rimasto un po' disgustato. Si scherza su una tragedia e chi lo fa ha un forte seguito di giovani. Il black humor può piacere o meno, sui social ne troviamo molto, ma farlo sulla Shoah è troppo, è diseducativo. Spiace perché i social hanno una cassa di diffusione ampia, specie tra le persone molto giovani".

     

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    Emanuele Cocollini, presidente dell'Associazione Italia-Israele ha scritto: "Il campo di concentramento di #Auschwitz è stato un luogo di morte che ha segnato la storia dell’umanità. Che comicità è questa? Cosa c’è da ridere? Questi ragazzi farebbero bene ad andare a visitare Auschwitz per capire che non c’è proprio niente su cui scherzare".

     

    Interpellati da Repubblica Firenze i due giovani fanno ammenda su quanto successo: "Abbiamo storpiato la parola outfit in Auschwitz. Non abbiamo fatto nessun riferimento pesante su quello che purtroppo è successo. Siamo pienamente consapevoli della storia che c’è dietro. Abbiamo nominato il posto e basta, non c'era intento di offendere nessuno". […]

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