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    “NON SEI VERGINE, DEVI OBBEDIRE E BASTA” – LA STORIA DI UNA RAGAZZA MUSULMANA RICATTATA DAL COLLEGA EGIZIANO PERCHÉ VIVEVA TROPPO ALL’OCCIDENTALE – QUANDO LEI NON HA CEDUTO, LUI È PASSATO ALL’AZIONE E LEI L’HA DENUNCIATO: “MI HA HACKERATO WHATSAPP E USAVA LE MIE FOTO IN BIKINI PER…”


     
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    Adelaide Pierucci per “il Messaggero”

     

    in burkini sulle spiagge di napoli in burkini sulle spiagge di napoli

    Ricattava la collega perché viveva all' occidentale. Al mare in bikini, le uscite con chi beve birra anche se astemia, la verginità perduta. Troppa dissolutezza, secondo lui.

     

    Un pizzaiolo egiziano aveva architettato un piano diabolico per abusare di una collega, una ventenne algerina, come lui musulmana, colpevole di essere divenuta «troppo italiana» e quindi, secondo lui, «frivola».

     

    La ragazza doveva piegarsi alle sue pretese sessuali altrimenti avrebbe fatto recapitare le sue foto in costume ai genitori. Il silenzio, insomma, sullo scandalo bikini doveva essere pagato col sesso.

     

    musulmana radicale musulmana radicale

    Un piano finito male. La giovane per settimane non ha ceduto al ricatto e quando il collega è passato alle vie di fatto e per due volte ha cercato di rubarle baci, sussurrandole che l' avrebbe comunque avuta, ossia stuprata, lei ha denunciato, facendo emettere un divieto di avvicinamento e poi trascinandolo a processo con l' accusa di violenza sessuale.

     

    I tentativi di stupro di Shrif Mohamed Yoursy, ora venticinquenne e irreperibile (pare sia rimpatriato), risalgono all' estate del 2016 quando lavorava assieme alla collega dietro al banco di una pizzeria all' Eur.

    burqini 2 burqini 2

     

    «Il mio incubo - ha raccontato ai giudici la vittima - è cominciato quando il mio collega ha hackerato il mio contatto WhatsApp. Per noi musulmani non è da brava ragazza indossare un bikini.

     

    Lui mi ha rubato quelle foto e poi ha cominciato a ricattarmi: sarai tu a venirmi a supplicare perché non vorrai che i tuoi genitori vedranno le foto.

    RAGAZZA MUSULMANA CON IL VELO A SCUOLA RAGAZZA MUSULMANA CON IL VELO A SCUOLA

     

    Non era una richiesta, ma una pretesa», ha aggiunto la giovane. «Non sei vergine, quindi devi ubbidire e basta, mi diceva. Neanche morta, piangevo io. E così è andata».

     

    LA PAURA

    La vittima si è ribellata. «Ho scritto al ragazzo a cui avevo inoltrato quella foto in bikini, gli ho raccontato del ricatto e che avrei fatto le valigie per scappare. Mi sono anche sentita male.

     

    polizia controlla musulmana in spiaggia polizia controlla musulmana in spiaggia

    Ed ho avuto un attacco di panico quando ho pensato che potesse raggiungermi anche in ospedale per taglieggiarmi».

     

    La famiglia della giovane è trapiantata da una quindicina di anni in Italia, a Verona; non è integralista, ma rispetta le tradizioni algerine. «I miei genitori - ha raccontato la giovane - sono musulmani moderati, non mi avrebbero ammazzato, ma sarebbero stati delusi».

     

    A terrorizzare la giovane anche alcuni video registrati sullo smartphone. «C' erano immagini con bottiglie di birra e di alcolici sui tavoli», ha spiegato. All' imputato difeso dall' avvocato Federica Federici, il pm Silvia Santucci ha contestato anche l' aggravante di aver provocato delle lesioni alla ragazza quando si è ribellata al primo tentativo di stupro.

     

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