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    QUANDO SI VIRA AL CENTRO, RICICCIANO I DEMOCRISTONI! - A RENZI È VENUTA L’IDEA DI CANDIDARE MARCO FOLLINI ALLE PROSSIME ELEZIONI EUROPEE – L’EX SEGRETARIO UDC E’ TENTATO: “UNA PROPOSTA DI CANDIDATURA, DOPO TANTI ANNI D’ASSENZA, SOLLECITA LA VANITÀ. MATTEO È STATO PARECCHIO SEDUCENTE. L’IDEA SAREBBE DI FARMI FARE IL CAPOLISTA DI ITALIA VIVA NELLE ISOLE E IL NUMERO DUE NEL NORD-OVEST. È PIÙ FACILE CHE A RENZI DICA NO, GRAZIE. MA…”


     
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    Fabrizio Roncone per roma.corriere.it - Estratti

    marco follini foto di bacco marco follini foto di bacco

     

    A Matteo Renzi è venuta l’ideona di candidare Marco Follini alle prossime elezioni europee. Il gran democristiano Follini. Il gentiluomo Follini. La notizia è uscita sui giornali e i siti l’hanno ripresa, se ne parla — tra Montecitorio e certi salotti romani — da qualche giorno.

     

    Un’ideona, sul serio. Anzi: proprio una genialata (del resto Renzi ha un istinto politico pazzesco e, tecnicamente, resta il più bravo di tutti: solo che poi c’è sempre quel giorno in cui decide di fare Renzi).

     

    luigi zanda marco follini foto di bacco (1) luigi zanda marco follini foto di bacco (1)

    (...)

    Lui sostiene di essere fuori dalla politica, ma in realtà è lì che la osserva e la decodifica con estrema lucidità, e pena (alcuni giornalisti, compreso qualche direttore, non a caso sollecitano spesso, privatamente, una sua valutazione).

     

    Renzi sa tutto. E sa pure che uno come Follini sarebbe capace di drenare molto consenso proprio al centro, in un Paese che ha sempre voglia di centro, con un pezzo dell’animo eternamente dicì, la vera e antica pulsione del cosiddetto elettorato moderato, come poi spiega abbastanza bene anche il successo di Forza Italia, alle urne ancora performante sebbene il Cavaliere, con il suo enorme carisma, non sia più tra noi.

     

    La domanda, a questo punto, è: Follini ha voglia di tornare a fare politica?

    ciriaco de mita marco follini ciriaco de mita marco follini

    Diciamo che il richiamo della foresta potrebbe essere forte. Follini è nato 69 anni fa a Roma ed è cresciuto nella pancia della Balena bianca (cit. Giampaolo Pansa). Il papà era un moroteo nella Rai guidata — è passato più di mezzo secolo, eh — da Ettore Bernabei: lui esce dal liceo Tasso ed entra, direttamente, al Popolo, il quotidiano della Dc. Dove lo mettono a seguire i sindacati. Raccontano fosse diligente, ma svogliato, distratto. Dal destino. Certe volte, te lo senti addosso: a soli 23 anni, infatti, Follini diventa segretario dei Giovani con lo scudocrociato (è lì che inizia la rivalità con Pier Ferdinando Casini).

     

    marco follini foto di bacco marco follini foto di bacco

    Servirebbe una pagina intera solo per raccontare tutta la carriera di Follini, ad un certo punto pure piuttosto intricata, con passaggi dalla Dc all’Udc, dal centrodestra — dove è vicepresidente del Consiglio con Berlusconi — al Pd, prima deputato e poi senatore. Però insomma è chiaro che Follini arriva da un altro mondo e, in quello attuale, apparirebbe come un incrocio, metafora per capirci, tra Moro e De Gasperi: con ministri che fermano Frecciarossa in corsa (Lollobrigida) e altri capaci di sostenere che Dante era di destra (Sangiuliano), con un leader che organizza adunate tra nazistoidi e omofobi di tutta Europa (Salvini) e un’altra che si fa seguire da un armocromista, rilasciando la prima intervista pubblica a Vogue (Schlein).

     

    Certo candidarsi con Renzi non sarebbe comunque un dettaglio, credo.

    «Senta: io sono uscito dal Parlamento nel 2013, con le mie gambe, senza ricandidarmi. Prima mi ero dimesso dall’Udc, in seguito all’accordo sulla legge elettorale non casualmente definita Porcellum. E, prima ancora, mi ero dimesso da vicepresidente di Berlusconi...».

     

    Quindi?

    MATTEO RENZI MATTEO RENZI

    «È più facile che a Renzi dica no, grazie».

    Però è molto tentato.

    «Una proposta di candidatura, dopo tanti anni d’assenza, è chiaro che sollecita la vanità. E, un po’, anche un certo senso di responsabilità. Poi, sa: come sempre accade in questi casi, Renzi è stato parecchio seducente».

     

    Come nasce la proposta?

    «Eravamo a Brescia. Mi aveva chiesto di presentargli il libro. Poi me l’ha buttata lì. E, giorni dopo, ha insistito. L’idea sarebbe di farmi fare il capolista di Italia viva nelle Isole e il numero due nel Nord-Ovest, o viceversa...».

     

    Cosa le suggeriscono di fare i suoi amici?

    «Quelli che con la testa sono un po’ rimasti a piazza del Gesù, mi spingono ad accettare. Altri, per esempio Stefano Graziano del Pd, mi sconsigliano... Davvero, non so. Anzi, no. Una cosa la so bene: la politica è un pezzo della vita, non tutta la vita».

     

    Risposta in purissimo stile dicì: è per risposte così che, molto probabilmente, moriremo democristiani (e non è la solita battuta).

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