• Dagospia

    RENZI? ROTTAMA ‘STO CAZZO! – E SE GIULIANO AMATO (80 ANNI) TORNASSE A PALAZZO CHIGI? POMICINO SVELA L’IPOTESI DI UN GOVERNO TECNICO DOPO LE ELEZIONI “NON VINTE” DA NESSUNO: IPOTESI POSSIBILE VISTO IL RITORNO AL SISTEMA PROPORZIONALE PER IL VOTO – I “RAGIONAMENTI” DELL’EX MINISTRO CON BASSANINI 


     
    Guarda la fotogallery

     

    Ilario Lombardo per La Stampa

     

    CIRINO POMICINO RENZI CIRINO POMICINO RENZI

    In Transatlantico si chiacchiera di Luigi Di Maio, San Gennaro, i miracoli e i miracolati della politica, i bei tempi della Prima Repubblica e le virtù del proporzionale, quando, a un certo punto, l' eterno diccì Paolo Cirino Pomicino svela un episodio che risale alla fine dello scorso luglio: «In una riunione privata dell' Astrid, con Franco Bassanini, Giuliano Amato e tanti altri amici, si è parlato a lungo della necessità di un governo tecnico per far uscire il Paese da questa situazione».

     

    GIULIANO AMATO GIULIANO AMATO

    Astrid è la fondazione per gli studi di riforma delle istituzioni democratiche e le amministrazioni pubbliche guidata da Bassanini, ex ministro in vari governi di centrosinistra. Giuliano Amato, conosciuto come il Dottor Sottile, è stato tante cose nella storia d' Italia: ministro, presidente dell' Antitrust, presidente del Consiglio, infine, oggi, giudice della Corte Costituzionale. Cioè è tra gli autori della bocciatura dell' Italicum, la legge elettorale che Matteo Renzi aveva pensato in senso ipermaggioritario.

     

    BASSANINI BASSANINI

    Affondata quella, dalle forbici della Consulta è uscito un sistema proporzionale puro. Brillano gli occhi a Pomicino quando pronuncia quella formula, «proporzionale», per le opportunità politiche che solo uno squalo da Prima Repubblica riesce a fiutare. Proporzionale vuol dire che ti devi cercare alleati in Parlamento, vuol dire larghe intese e, forse, governo tecnico: «Con Amato e Bassanini ragionavamo sul fatto che è l' unico sbocco possibile».

     

    E chi farebbe il presidente del Consiglio? Ovvio che il primo pensiero corra ad Amato. Sempre lui, nome che torna e ritorna a ogni passaggio della Repubblica: «Amato? Va da sé...» accenna Pomicino.

     

    L' ultima volta che ha fatto il presidente del Consiglio, però, Amato si è tirato dietro le maledizioni di un bel po' di italiani che ancora lo associano al famoso prelievo forzoso del sei per mille dai depositi bancari. Era il 1992. Ancora Berlusconi non era sceso in politica. Sono passati 25 anni, entrambi sono in corsa per Palazzo Chigi.

     

    amato berlusconi amato berlusconi

    «Amato ha grande una capacità di incassatore. Dal '92 a oggi l' unico che ha sempre mantenuto un ruolo istituzionale serio». L' ultimo è quello di giudice costituzionale, sempre che il caro vecchio proporzionale, uscito proprio dalla Consulta, non lo riporti a Palazzo Chigi.

     

    Guarda la fotogallery


    ultimi Dagoreport