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    SALVINI ALLA BATTAGLIA DI VIA SOLFERINO – IL “CAPITONE” SI LAMENTA DELLA LINEA PRO-MELONI DEL “CORRIERE DELLA SERA” E SCAZZA CON CAIRO PER L’ABOLIZIONE DEL DECRETO CRESCITA (UN CALCIONE DEL VICEPREMIER ALLE SQUADRE DI SERIE A) – IL PATRON DEL TORINO SI VENDICA RIVELANDO DI QUANDO IL SEGRETARIO LEGHISTA GLI PROPOSE DI CANDIDARSI A SINDACO DI MILANO: “A QUEL TEMPO, A MALINCUORE, HO RINUNCIATO. OGGI? PERCHÉ NO, MILANO È LA MIA CITTÀ…”)


     
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    Estratto dell’articolo di Carmelo Caruso per “il Foglio”

     

    MATTEO SALVINI ENTRA NELLA SEDE DI CAIRO EDITORE A MILANO MATTEO SALVINI ENTRA NELLA SEDE DI CAIRO EDITORE A MILANO

    […] Mancano 150 giorni alle europee. Quelli che illusero Napoleone di poter tornare ancora Napoleone furono cento. Salvini ne ha ancora cinquanta, in più. Lo hanno sentito lamentarsi pure del Corriere della Sera. Secondo il vicepremier sarebbe eccessivamente schiacciato su Meloni.

     

    Da due giorni c’è una disputa, a distanza, che riguarda l’editore Cairo e Salvini. Cairo, che è anche il presidente del Torino, ha dichiarato che “sembra quasi ci sia una volontà, da parte del governo, di affossare il calcio. Incredibile”.

     

    Faceva riferimento all’abolizione del decreto crescita che colpisce le squadre di calcio. Salvini era stato il primo a definirlo un “decreto immorale”. Sempre Cairo, ospite a Un giorno da Pecora ha mandato a dire a Salvini che “nel momento in cui hai la possibilità di portare in Italia dei campioni che pagano le tasse non capisco che modo di ragionare sia questo”.

     

    URBANO CAIRO - UN GIORNO DA PECORA URBANO CAIRO - UN GIORNO DA PECORA

    Ha rivelato pure che, in passato, sempre Salvini, gli avrebbe proposto la candidatura a sindaco di Milano, candidatura che oggi non è più impossibile (ha risposto: “Fare il sindaco? Perché no? Milano è  la mia città”) prima di precisare che, a quel tempo, “a malincuore ho rinunciato ma non so neanche se sarei stato adatto a farlo con Salvini”.

     

    Come ha ben detto Salvini ai parlamentari, che ha riunito, ieri mattina, precisando che non candiderà Palamara, Paragone, “come immaginate, se ne dicono, e se ne scrivono tante”. Del resto è stato pure lui giornalista, leader, segretario, ministro. E’ stato, ed è, tante cose. Un leghista ricorda che è stato pure un fervente cattolico. Tra centocinquanta giorni scoprirà davvero se la resurrezione è solo la tenera promessa dei preti.

    matteo salvini con la maglia del milan matteo salvini con la maglia del milan URBANO CAIRO URBANO CAIRO

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