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    “SAREMO IL VOSTRO INCUBO” - IN TRENTINO E’ RIVOLTA ANIMALISTA DOPO L'ABBATTTIMENTO DELL'ORSA CHE AVEVA AGGREDITO UN ANZIANO - TRA DENUNCE, CORTEI E VACANZE ANNULLATE, IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI TRENTO SI DIFENDE: “OBBLIGATI PER MOTIVI DI SICUREZZA” 


     
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    Leonard Berberi per il “Corriere della Sera"

     

    ORSO ORSO

    Rivolta social e boicottaggi, prenotazioni disdette e richieste di dimissioni, esposti alla magistratura e accuse. Con una promessa che suona anche come una minaccia: «Saremo il vostro incubo». Non accenna a placarsi la protesta dopo l' abbattimento dell' orsa KJ2 sabato scorso nei boschi del Trentino in esecuzione dell' ordinanza del presidente della Provincia autonoma di Trento, Ugo Rossi. Documento firmato il 24 luglio scorso - due giorni dopo l' aggressione a un pensionato che passeggiava con il cane - che parla di «rimozione» (da intendersi come cattura oppure uccisione) nei confronti di un animale con «il massimo livello di pericolosità».

     

    orso orso

    Il presidente Rossi insiste sull'«assoluta necessità» dell' abbattimento. Sottolinea l' avvicinarsi di Ferragosto e l' arrivo in massa di migliaia di persone nell' area. Ricorda che se nel 1998 il plantigrado era quasi estinto sulle Alpi, «con un lavoro ventennale in Trentino ora ci sono circa 50 esemplari». Niente da fare. Il fronte ambientalista annuncia per sabato un corteo a Trento e un presidio a Cadine, dove c' è stata l' aggressione del 22 luglio scorso da parte di KJ2. Anticipa che il 10 settembre - anniversario della morte nel 2014 di un' altra orsa, Daniza - ci sarà una nuova manifestazione. «Questo è un animalicidio, voluto, studiato e architettato nel palazzo della Provincia», denuncia l' Ente nazionale protezione animali (Enpa).

     

    MICHELA VITTORIA BRAMBILLA MICHELA VITTORIA BRAMBILLA

    «Nessuna associazione e nessun cittadino è stato reso partecipe dei processi decisionali, proprio come avviene nelle dittature». L' Enpa chiede le dimissioni del presidente della Provincia di Trento Ugo Rossi e del ministro dell' Ambiente Gian Luca Galletti. E chiede «a tutti i cittadini di mobilitarsi e a non recarsi mai più in questa terra bagnata dal sangue di vittime innocenti, dagli orsi alle marmotte, stambecchi e tanti altri animali». La Lav, nell' invitare il presidente della Provincia autonoma a fare un passo indietro, sostiene anche che «Rossi dovrà rispondere in sede giudiziaria di questa esecuzione».

    GIANLUCA GALLETTI GIANLUCA GALLETTI

     

    Di «animalicidio» parla anche la parlamentare Michela Vittoria Brambilla, presidente del Movimento animalista, che in un esposto alla magistratura denuncia la «cattiva gestione» del progetto di ripopolamento degli orsi. Alla base dei ricorsi dei gruppi animalisti c' è l' ipotesi di reato prevista dall' articolo 544 bis del Codice penale, che punisce l' uccisione di animale «per crudeltà o senza necessità». Di diverso avviso il gruppo consiliare Civica Trentina: «La nostra posizione è la stessa di sempre, la sicurezza delle persone è obiettivo prioritario», dichiarano.

     

    UGO ROSSI UGO ROSSI

    «È la prima volta che in Italia si ordina di uccidere un animale protetto come l' orso», ricorda l' ex ministro dell' Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio. «Un Paese civile ha modalità e possibilità di garantire la sicurezza, senza ricorrere a questi interventi estremi». Ma è soprattutto sui social che la protesta prosegue con toni accesi. «Ho appena disdetto la mia prenotazione in Trentino del 14-15-16, mettono gli orsi nei simboli turistici e poi li ammazzano», scrive su Twitter Michele Tomasicchio. L' hashtag #NOVisitTrentino viene utilizzato da centinaia di utenti. A chi invita al boicottaggio è lo stesso presidente provinciale Rossi a rispondere: «Le persone hanno il diritto di far valere le proprie ragioni, ma nella maniera più civile possibile come lo facciamo noi - ragiona -. Si devono però anche rendere conto che chi vive in un territorio ha il diritto di avere sicurezza».

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