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    DUELLO RENZI-GENTILONI SU VISCO – IL DUCETTO LO VUOLE FUORI DA BANCA D’ITALIA IL PRIMA POSSIBILE. ER MOVIOLA E MATTARELLA GLI HANNO RIBADITO LA “FIDUCIA INCONDIZIONATA” – MATTEO VUOLE MARCO FORTIS IN VIA NAZIONALE – SI SUSSURRA CHE VISCO, PER SALVAGUARDARE LA BANCA E NON ESPORLA AD UNO SCONTRO ISTITUZIONALE, SAREBBE PRONTO AL PASSO INDIETRO


     
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    renzi mattarella gentiloni renzi mattarella gentiloni

    Il Cazzaro di Rignano pensa davvero di essere l’azionista di maggioranza del governo (e forse del Paese: per questo è un cazzaro). Così ha ufficializzato con Gentiloni, e fatto sapere a Mattarella, che è fermamente contrario ad una proroga di Ignazio Visco in Banca d’Italia. Lo accusa di essersi accanito (attraverso la Vigilanza) su Banca Etruria e di essersi girato dall’altra parte nei confronti delle vicende di altri istituti.

    MARCO FORTIS MARCO FORTIS

     

     

     

    Il governatore scade a novembre e Renzi lo vuole sostituire a tutti i costi con Marco Fortis, ai tempi portavoce economico di Carlo Sama, a sua volta direttore delle relazioni esterne del gruppo Ferruzzi con Raul Gardini.

     

    Quel che forse ignora il Ducetto è che la procedura formale di nomina del prossimo governatore non parte dal governo, ma dal Consiglio superiore della Banca d’Italia. E quest’organo non ha nessuna intenzione di fare il nome di Fortis. Per questo, Matteo confida sulla moral suasion del governo sui “saggi” di Via Nazionale.

     

    Ma il primo a non essere convinto di Fortis è proprio Gentiloni, per non parlare di Mattarella. Per questo, difficilmente faranno pressioni sul Consiglio superiore. Non foss’altro perché una decina di giorni fa Palazzo Chigi ha diramato un comunicato per ribadire la “fiducia incondizionata” in Visco e nei vertici dela Banca.

     

    ignazio visco ignazio visco

    Ignazio Visco si sente come il San Sebastiano trafitto di frecce che Antonio Fazio teneva nello studio. E dalle parti di Via Nazionale comincia a circolare una voce. Il governatore sarebbe pronto ad un passo indietro per evitare che la Banca d’Italia possa essere al centro di uno scontro istituzionale fra Renzi e Gentiloni. Insomma, si sacrificherebbe e toglierebbe le castagne dal fuoco a tutti. A condizione, però, che Via Nazionale sia pronta a garantirgli una posizione da “emerito”: non foss’altro per pagare le eventuali cause civili che in futuro potrebbero piovergli addosso… 

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