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    SAN SIRO DIVENTA PLAZA DEL “TORO”- SCONCERTI: "IL SEGRETO DEL MIGLIORAMENTO DELL’INTER? IL SALTO DI QUALITÀ DI LAUTARO CHE VA OLTRE IL MIGLIOR DYBALA. CONTE HA UNA DELLE MIGLIORI COPPIE OFFENSIVE D'EUROPA - IL MILAN È L'UNICA SQUADRA DOVE I CENTROCAMPISTI NON HANNO FATTO UN GOL SU AZIONE. E NEMMENO IBRA PORTA LA SOLITA MANO. HA SEGNATO IN 2 SOLE PARTITE DELLE ULTIME 7 DI CAMPIONATO" (E SE NE VA A SANREMO...) – VIDEO


     
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    Mario Sconcerti per il “Corriere della Sera”

     

    È stata un'Inter europea dove Lautaro è diventato il migliore. In questo c'è quasi intero il miglioramento della squadra. Lautaro ha sempre segnato ma ha spesso sbagliato destinazione. Fino a otto giorni fa 8 dei suoi 10 gol erano stati sparsi su squadre medio piccole. Il lavoro vero era sempre toccato a Lukaku. Conte si lamentava, non vedeva la celebre LuLa, non c'era una coppia, c'era un piccolo elegante saprofita. Il salto di qualità di Lautaro è il salto di tutta l'Inter.

     

     

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    Lautaro va oltre il miglior Dybala perché non ha incertezze di ruolo ed è ancora nell'età in cui l'immaginazione è sostanza. La sua maturazione e la presenza di Lukaku al fianco cancellano gran parte dei danni portati all'Inter dalla mancanza di top player. L'Inter ha una delle migliori coppie offensive del continente. In Italia significa essere molto al di là degli avversari. L'altro pilastro della diversità è la trasformazione di Perisic in esterno di lotta e di governo.

     

    Ha restituito peso e qualità all'idea originaria di Conte e del suo vecchio 3-3-4, idea quasi utopica perché porta equilibri francescani tra le due fasce e il resto della squadra, ma capace di grandi differenze quando trovi gli uomini adatti. Hakimi ci ha messo un mese per capire, Perisic molto di più, ma adesso è arrivato e con lui anche una grande Inter.

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    Capace di qualunque gioco, aspettare o controllare, avvolgere o tentare la forza. In parole povere l'Inter fa quel che vuole, vince e perde da sola, non ha veri avversari. Dipende da questo il cambiamento di apparenza di Eriksen. Oggi l'Inter se lo può permettere. Conte con lui si è davvero inventato una squadra estrema, quasi ignota alle vecchie intelligenze. L'Inter oggi è una glaciale forzatura che rovescia quasi tutte le convinzioni del calcio.

     

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    E il Milan? Si è smagrito, ha perso tutto il centrocampo. Bennacer che non c'è e soprattutto Calhanoglu, il suo vero giocatore, che si è fermato. Senza di loro Kessie è come coperto dal peso dello spazio che deve sopportare e Saelemaekers è sorpreso dal di più che gli viene chiesto. Il Milan è l'unica squadra dove i centrocampisti non hanno fatto un gol su azione. Pensate a Veretout, a McKennie, a Barella, a Luis Alberto, a Milinkovic, a Zielinski, a Pellegrini. I difensori non contano senza i centrocampisti, e questi sono scomparsi, forse esausti. E nemmeno Ibra porta la solita mano. Ha segnato in 2 sole partite delle ultime 7 di campionato, ha la stessa cadenza del cattivo Ronaldo attuale. Se mettiamo le assenze, i gol contro Cagliari e Crotone sono gli unici dal 21 novembre, 15 partite fa. Nessuna colpa, solo un limite grande.

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