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    IL SALTO DEL FOSSATI SU MIA MARTINI – SERENA ROSSI, PROTAGONISTA DELLA FICTION SU MIMI’: "FOSSATI NON VOLEVA COMPARIRE. IL SUO NO MI HA FATTO STARE MALE. SPERO CHE SIA STATO UN ATTO D’AMORE PER MIA. ANCHE RENATO ZERO NON HA VOLUTO FAR PARTE DEL RACCONTO. SAREBBE STATO BELLO SE…” – LO STRAZIO DI MARINO BARTOLETTI: “AVREI VOGLIA DI PIANGERE…” E POI RICORDA QUELLA “MALEDETTA DOMENICA” DEL ’95 E “ALMENO TU NELL’UNIVERSO” (UNA DELLE CANZONI DEL SECOLO) CHE A SANREMO ARRIVÒ "NONA, NON SECONDA!!" - VIDEO


     
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    Dal profilo facebook di Marino Bartoletti

     

    mia martini mia martini

    Non chiedetemi di fare una “critica” alla fiction su Mia Martini. Non chiedetemi di commentare la scelta dell’attore che ha interpretato (?) Franco Califano. Non chiedetemi di scrivere cose lucide, obiettive, “documentate”. Non chiedetemi di recensire le “sbavature” storiche e i “voli di fantasia”. Io mi tengo l’emozione, la commozione, lo sconcerto, il dolore, ma in fondo anche la gioia e la riconoscenza che ho provato ad assaporare questo racconto

     

    marino bartoletti marino bartoletti

    Ero a Sanremo a fine febbraio del 1989 quando “Almeno tu nell’Universo” (una delle canzoni del secolo) arrivò nona - nona, non seconda!! - dietro ai Ricchi&Poveri, Francesco Salvi e Fiordaliso nel Festival vinto da Oxa-Leali davanti a Toto Cutugno. E’ vero: Bruno Lauzi e Maurizio Fabrizio avevano aspettato diciassette anni, perché fosse lei e solo lei a cantarla!

     

    Ero in diretta a “Quelli che il calcio” quella maledetta domenica di maggio del 1995 quando dovetti annunciare che Mimì era stata trovata morta. E davanti a me c’era proprio Bruno Lauzi, chiamato come tifoso della Sampdoria, che non disse nulla per tutta la trasmissione e che solo alla fine si alzò e sussurrò: “Ciao Mia. Ti saluta questo piccolo uomo”

    Non chiedetemi come sto. Diciamo che avrei voglia di piangere. Per tanti motivi

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    “Un punto sei, che non ruota mai intorno a me/Un sole che splende per me soltanto/Come un diamante in mezzo al cuore”

     

     

    2. SERENA ROSSI

     

    Chiara Maffioletti per il Corriere della Sera

     

    Serena Rossi Serena Rossi

    Sette milioni e 727 mila spettatori (e uno share, per Rai 1, del 31%) si sono resi conto, ancora una volta, di che incredibile ingiustizia abbia subito Mia Martini. Io sono Mia lo ha raccontato senza girarci attorno, schivando il rischio santino. «La produzione, Luca Barbareschi in particolare, l' aveva detto: non doveva essere la storia di una brava interprete, ma quella della violenza e della discriminazione subita da Mimì. Una denuncia e una sorta di risarcimento», commenta Serena Rossi, applauditissimo volto e voce di questo film sulla cantante, fortemente voluto e supportato da Loredana Bertè.

     

    Si aspettava un risultato così clamoroso?

    «Voglio essere sincera: avevo scommesso sulla metà dei numeri. C' erano in onda anche le partite... Dopo la programmazione speciale al cinema, mi ero resa conto che il film poteva piacere. Ma così tanto no, non lo immaginavo. Ora mi sento in una bolla».

    fossati fossati

     

    Dà la sensazione che questo per lei non sia solo un ruolo di successo. E' così?

    «Sono onorata, commossa e contenta. Non solo per tutti i commenti positivi che ho letto su di me. Lo sono per i ragazzi che mi hanno scritto di aver scoperto Mia Martini, che han detto di aver iniziato a scaricare la sua musica. Ma sono ancora più felice per l' indignazione di massa che c' è stata, seguendo anche tutto quello che si diceva sui social network mentre era in onda Io sono Mia . C' è chi ha scritto di aver compreso che non bisogna dire nemmeno per scherzo che qualcuno porta sfortuna: per me è una cosa enorme che abbiamo fatto».

     

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    La storia di Mimì per riflettere su quello che accade oggi a tanti non famosi...

    «Si parla tanto di bullismo. La sua vicenda mostra cosa può significare. Mi rende fiera però anche che molti si siano resi conto che lei non era una figura triste, silenziosa, come spesso si è portati a pensare. Lei era una donna piena di vita: questo film è riuscito a ridarle il suo sorriso, che non tutti conoscevano» E lei, pochi giorni fa, lo ha portato anche a Sanremo.

     

    Come è stato cantare all' Ariston durante il Festival?

    «Ero contentissima, ne avevo troppa voglia e me la sono goduta. Avevo già cantato su quel palco lo scorso anno, nella serata dei duetti, e anche mentre giravamo il film, quindi questa volta mi sono sentita più tranquilla e avvertivo Mimì particolarmente vicina: il pubblico voleva proprio ascoltare le sue canzoni, lo percepivo».

     

    Si è incrociata con Loredana Bertè in quei giorni?

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    «No, ma ci siamo scritte sempre. Era felicissima per gli ascolti e mi ha detto che ormai sono parte della sua famiglia. Ovviamente io facevo il tifo per lei. Al momento del verdetto ero in piedi sul divano di casa mia che gridavo: "Vergogna!". Questo era il suo Festival, non doveva andare così. Ma tanto il successo delle canzoni non lo stabilisce il podio di Sanremo».

     

    Ivano Fossati, grande amore di Mia Martini, non ha voluto essere incluso nel film. Come ci è rimasta?

    «Ci sono rimasta sicuramente molto male. Anche perché la sceneggiatura era partita in un altro modo (poi, la sua figura è stata in qualche modo dirottata su quella di fantasia di un fotografo, ndr .). Ci sono rimasta male per lei. Poi però mi sono data una spiegazione romantica: voglio credere sia stato tutto un atto d' amore di Mimì, che abbia scelto lei che facesse parte del suo film solo chi le voleva veramente bene».

    renato zero renato zero

     

    E dunque non Fossati? Si è sentita con lui? Ha avuto modo di parlargli?

    «No, né con lui e nemmeno con Renato Zero, che pure non ha voluto far parte del racconto. Sarebbe stato bello se le cose fossero andate diversamente, ma fa niente, sono andata avanti e ora mi godo quello che sta accadendo».

     

    Pensare che questo ruolo è arrivato dopo la sua partecipazione a «Tale e quale show», in cui aveva interpretato proprio Mimì...

    «Da quel momento tutto è stato un dono. Ora vedremo.

    Mi aiuta molto la mia famiglia, che mi sostiene in modo sfegatato, facendomi volare ma, allo stesso tempo, mi riporta con i piedi ben saldi a terra. Proprio la storia di Mimì spiega quanto sia fondamentale poter contare su una rete d' affetti come questa».

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