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    DONNE, NON SIETE SEMPRE VITTIME - SONO 4 MILIONI LE SIGNORE CHE OGNI ANNO SI TRASFORMATO IN STALKER VERSO MARITI, AMANTI, CONVIVENTI - GLI ULTIMI DUE EPISODI IN EMILIA ROMAGNA: UNA 50ENNE DI REGGIO EMILIA E’ FINITA AI DOMICILIARI PER VIOLENZA, MINACCE E PERSECUZIONE ALL’EX MARITO TORNATO A VIVERE CON LA MADRE - A CESENA UN’AVVENENTE 40ENNE HA SEDOTTO UN MEDICO E POI…


     
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    Simona Pletto per “Libero Quotidiano”

     

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    Sono quasi quattro milioni le donne che ogni anno si trasformano in stalker nei confronti di altrettanti uomini vittime della loro violenza. Ma nessuno ne parla. E i dati sono sempre in difetto perché i maschietti nella maggior parte dei casi preferiscono evitare denunce e tribunali. Tra i reati di stalking segnalati, il 20% riguarda mogli, amanti, ex conviventi, pronte a mettere in atto ogni tipo di persecuzione quasi sempre per reagire a una separazione forzata. E il dato è in aumento.

     

    Due degli ultimi casi sono stati registrati in Emilia Romagna: il primo riguarda una cinquantenne, finita in manette a Guastalla, in provincia di Reggio Emilia. Il secondo analogo caso si è consumato a Cesena, dove una quarantenne è a processo per stalking, mentre l' amante, un dottore dell' ospedale Bufalini, è indagato per interruzione di pubblico servizio proprio per aver fatto sesso con lei negli ambulatori medici. Lei, piacente quarantenne della crescente categoria delle "quasisempregnocche", lo aveva incontrato lì, in ospedale, dove era andata a farsi visitare per un ascesso a un gluteo.

     

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    E proprio quella prestazione sanitaria si è rivelata galeotta: tra la paziente e il medico è scattata la scintilla e nel giro di poco l' attrazione fatale. Per farla breve: al secondo appuntamento la medicazione si è conclusa con un rapporto sessuale all' interno dello studio medico. La relazione è durata pochi mesi, cullata sempre da momenti piccanti sempre all'interno dell' ospedale, altre volte fuori.

     

    MOGLIE INCINTA

    Il caos è nato quando la donna ha scoperto che la moglie del dottore (di cui conosceva l'esistenza) aspettava un bambino. Questa è stata la molla che ha scatenato le ire incontrollate dell'amante. Per vendicarsi, ha chiamato la consorte e le ha spifferato tutto. Lui, a sua volta, ha presentato una denuncia per stalking lamentando di essere perseguitato da quella che ha descritto come una semplice paziente che si era invaghita di lui, negando ogni relazione sessuale extraconiugale.

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    I magistrati, con in mano un fascicolo a due binari, hanno disposto il rinvio a giudizio e fissato la prima udienza per il prossimo novembre. Nell' attesa, è stato ordinato alla donna di restare a debita distanza (500 metri) dal medico e dalla sua consorte. Misura presa anche nei confronti del camice bianco, limitata a 20 metri. Nei confronti del medico si è aperto un procedimento per i reati di interruzione di pubblico servizio e anche per peculato, per aver cioè usato un gel preso tra i medicinali dell'ospedale, per agevolare l'amplesso.

     

    ESPLOSIONE DI RABBIA

    Non ha retto alla rottura del rapporto anche la cinquantenne di Guastalla, in provincia di Reggio Emilia, che ora si trova ai domiciliari proprio per l' accusa di stalking. Dopo le lacrime la donna, con un figlio grande avuto da una precedente relazione, è passata alla violenza. Ha cominciato a seguire l' uomo, anche lui cinquantenne, ovunque andasse. E quando lo incontrava, per strada o in qualsiasi locale pubblico, erano grida e addirittura botte.

     

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    Il pressing è durato parecchio, tra suonate di campanello sotto casa dell' ex tornato a vivere con la madre, e calci alla sua automobile parcheggiata sotto casa come reazione al suo silenzio. E ancora, minacce, telefonate, lacrime. Un' ossessione che ha fatto precipitare la carnefice in un gorgo di violenza senza fine e la vittima in uno stato di terrore. Un mese fa l' ultima esplosione di rabbia: la donna ha beccato l' uomo nel nuovo bar e qui lo ha preso a schiaffi, fino a quando il barista ha chiamato gli agenti della Municipale, ed è scattato così l' allontanamento forzato ai domiciliari.

     

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