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    MAI DIRE GAY - SE PER IL MINISTRO PER LA FAMIGLIA, IL LEGHISTA LORENZO FONTANA, LE FAMIGLIE ARCOBALENO “NON ESISTONO”, IL SOTTOSEGRETARIO GRILLINO SPADAFORA SFILA PER LE FAMIGLIE GAY E LE ADOZIONI OMO AL PRIDE DI POMPEI - LA REPLICA DELLA LEGA E’ LA STESSA SU FICO E I PORTI APERTI: “PARLA A TITOLO PERSONALE” 


     
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    Fausto Carioti per “Libero quotidiano”

     

    luigi di maio vincenzo spadafora luigi di maio vincenzo spadafora

    Dunque, grazie al grillino Vincenzo Spadafora, sottosegretario alle Pari opportunità in virtù dell' amicizia che lo lega a Luigi Di Maio, adesso sappiamo che il contratto di governo siglato da Cinque Stelle e Lega non è rigido, come lo stesso vicepremier ci aveva fatto credere, bensì elastico, mutevole, capace di adattarsi alle diverse situazioni.

    Ad esempio.

     

    Se il ministro per la Famiglia, Lorenzo Fontana, cattolico e leghista, si permette di dire che per la legge italiana le «famiglie arcobaleno non esistono» (una constatazione, piaccia o meno), aggiungendo addirittura che intende «potenziare i consultori per cercare di dissuadere le donne dall' abortire», la maggioranza va in fibrillazione. Sul pericoloso reazionario piomba la volante rozza guidata da Roberta Lombardi: «Consigliamo al nostro alleato Fontana di aprire gli occhi e vedere la realtà intorno a lui».

     

    SPADAFORA E CIRINNA AL PRIDE DI POMPEI SPADAFORA E CIRINNA AL PRIDE DI POMPEI

    Interviene Maria Edera Spadoni, vicepresidente pentastellata della Camera, per ricordargli che dei «temi etici» non c' è menzione nel contratto di governo e pertanto «sarebbe opportuno che non venissero fatte nemmeno dichiarazioni pubbliche». Giuseppe Conte si agita, Di Maio prende il telefono e alla fine è costretto a intervenire lo stesso Matteo Salvini, che la pensa come il suo ministro, ma deve tenere la questione fuori dal perimetro dell' esecutivo: «Le idee di Fontana non sono priorità e non sono nel contratto di governo».

     

    IL PROGRAMMA

    La storia cambia se, come ieri, il protagonista è Spadafora. Di lui non stupisce la partecipazione al Gay Pride di Pompei, comprensivo di sfilata arcobaleno davanti al santuario della Beata Vergine del Rosario, ma il fatto che si sia presentato alla kermesse in veste ministeriale.

     

    lorenzo fontana lorenzo fontana

    «Sono qui per testimoniare il mio sostegno e quello del governo», ha detto arrivando alla manifestazione. Sostegno a cosa? La "piattaforma politica" del Pompei Pride è pubblica e prevede «l' introduzione del matrimonio egualitario; l' accesso all' adozione per coppie omosessuali e single; l' accesso alle tecniche di pma (procreazione medicalmente assistita) per coppie omosessuali e donne single; la garanzia della presenza di personale non obiettore nelle strutture mediche pubbliche, perché non sia messo a rischio il diritto delle donne di ricorrere all' ivg (interruzione volontaria di gravidanza)».

     

    VINCENZO SPADAFORA LUIGI DI MAIO VINCENZO SPADAFORA LUIGI DI MAIO

    Quindi, se per i Cinque Stelle le parole hanno ancora un senso, Spadafora ha portato l'appoggio non suo personale o del movimento cui appartiene, ma dell' intero governo, leghisti inclusi, a un programma che comprende l'istituzione del matrimonio omosessuale vero e proprio, la completa liberalizzazione delle adozioni, la revisione della legge 194 sull' aborto e la riscrittura della legge 40 sulla fecondazione assistita.

     

    Indovinate? Nella maggioranza calma piatta. Tanto che Spadafora può rivendicare con orgoglio la grande libertà che vige nella squadra di Conte: «Nessuno mi ha chiesto di non esserci, altro che veti».

     

    DUE PESI

    L' unico che prova a dire qualcosa è Fontana, forse perché quando è troppo è troppo: «Con tutto il rispetto, il sottosegretario Spadafora parla a titolo personale, non a nome del governo né della Lega». Ma non c' è vera polemica, tanto meno un terremoto come quello che si scatenò quando a parlare fu il leghista. Stavolta nessuno è così sgarbato da ricordare che in quel contratto non c' è alcun accenno alle famiglie omosessuali e alla legge sull' aborto. Conte deve ancora riprendersi dai maltrattamenti subiti a Bruxelles, Salvini pensa ai barconi e Di Maio non è tipo da redarguire il proprio pupillo.

    lorenzo fontana e giancarlo giorgetti lorenzo fontana e giancarlo giorgetti

     

    riproduzione riservata «Popolo del Pride, Milano è casa vostra e io sono fiero di essere il primo cittadino di questa città che si è sempre basata e si baserà sempre sui diritti e sui doveri: prima di tutto il diritto di manifestare il proprio valore e noi vi difenderemo da tutti quelli che mettono in discussione questo». Così il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, interviene dal palco del Pride a Milano.

     

    Per la terza volta presente come sindaco alla manifestazione per i diritti Lgbt, Sala sottolinea che esistono anche dei doveri, due in particolare: «Tutti noi dobbiamo sentire il dovere di non affidare il nostro pensiero a nessuno; ragioniamo con la nostra testa, in questo momento è ancora più importante. L'altro dovere è credere nel cambiamento, Milano sente il vento del cambiamento.

     

    lorenzo fontana lorenzo fontana

    La mia semplice promessa è che noi saremo sempre degli accompagnatori di questo cambiamento. Milano sarà sempre più libera e contemporanea: questi colori (arcobaleno, ndr) sono i colori di Milano», conclude Sala. A Milano, intanto, sta per nascere la prima casa rifugio per ragazze e ragazzi omosessuali costretti a lasciare casa perché rifiutati. Lo stabile di via Sommacampagna, in zona Maciachini, dopo la ristrutturazione potrà ospitare fino a cinque giovani.

     

    SALVATORE DAMA

    Luigi Di Maio dice di non temere i sondaggi che annunciano il sorpasso della Lega. Semmai è più preoccupato per l' asse tra Grillo e Fico, che anche ieri si è smarcato dalla linea del governo. Di Maio risponde a tutti e due. Grillo chiede di mettere due reti Rai sul mercato. Il vicepremier replica picche: «Era una vecchia proposta, per ora nel contratto abbiamo inserito esclusivamente che non vada più lottizzata».

    salvini di maio salvini di maio

     

    Poi risponde a Fico sulle ong: «Quelle di Fico sono dichiarazioni del presidente della Camera. Le rispettiamo ma non è la linea del governo». Sui sondaggi, Di Maio punta sulla scaramanzia: «Io credo abbia sempre portato fortuna questo schema qua: sempre sottovalutati, trattati come inesperti e incapaci: in 5 anni abbiamo mandato a casa Letta, Gentiloni, Renzi e Berlusconi. Quindi finché ci dicono che stiamo arrancando e poi il Movimento si piazza davanti a tutti, va bene così».

     

    Di Maio nega poi che il decreto "dignità" che sta per essere votato dal cdm sia privo di coperture: «Mancano solo le bollinature». Il primo atto di dignità, annuncia il ministro, «è dire basta con la pubblicità del gioco d' azzardo perché sta facendo sprofondare tante famiglie nella miseria».

     

    MATTEO SALVINI LUIGI DI MAIO MATTEO SALVINI LUIGI DI MAIO

    I voucher non saranno inseriti nel decreto. Ma potrebbero entrarci nel corso dell' iter parlamentare. Sulle pensioni d' oro, annuncia infine Di Maio, «anche di qualche sindacalista, ho la proposta di legge pronta. La settimana prossima tagliamo i vitalizi, in quella dopo incardiniamo la legge sulle pensioni d' oro». Poi toccherà alle coop: «Elaboreremo una legge sulle false cooperative, che dia dignità a quelle grandi, ma la smetta di avere tutti questi soggetti che nascono e muoiono dall' oggi al domani e attentano alla dignità di chi ci lavora».

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