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    TIM DOUBLE FACE – DA UNA PARTE GENISH FA LA PACE CON CALENDA, DALL’ALTRA PARTE SCATENA GLI AVVOCATI E PREPARA IL RICORSO A MATTARELLA CONTRO I DECRETI DI GENTILONI SULL’ITALIANITA’ DELL’AZIENDA (GOLDEN POWER) – AVRA’ TEMPO PER PRESENTARE L’OPPOSIZIONE ENTRO FEBBRAIO


     
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    Aldo Fontanarosa per la Repubblica

     

    AMOS GENISH E MOGLIE AMOS GENISH E MOGLIE

    Legali e consulenti di Tim-Telecom lavorano - sia pure nella più totale segretezza - a un ricorso straordinario al Presidente della Repubblica contro i due decreti golden power. Se depositato per davvero, e la decisione non è stata ancora presa, il ricorso si opporrà ai due provvedimenti di Palazzo Chigi arrivati questo inverno. Sono i decreti che hanno imposto vincoli stringenti a Telecom Italia e alla sua rete di cavi. Il primo decreto del 16 ottobre ha l' obiettivo di tutelare la sicurezza nazionale; il secondo del 2 novembre guarda alla qualità dei servizi che la rete offre a imprese e famiglie.

     

    CLAUDIO TESAURO CLAUDIO TESAURO

    L' incarico di scrivere il ricorso straordinario - una forma speciale di opposizione amministrativa - è caduto sullo studio Bonelli Erede Pappalardo, in particolare sull' avvocato Claudio Tesauro che è specializzato in questo genere di azioni. Ora, il ricorso straordinario al Presidente della Repubblica può essere presentato entro 120 giorni da quando l' impresa ha ricevuto, con formale notifica, l' atto amministrativo che la riguarda. Quindi Telecom Italia ha tempo fino a metà febbraio del 2018 per decidere se giocare per davvero la carta del ricorso, che è molto delicata per le evidenti ricadute politiche.

     

    CARLO CALENDA CARLO CALENDA

    Fin dal suo insediamento, il nuovo amministratore delegato Amos Genish sta lavorando a una pace duratura con il governo Gentiloni. Ieri Genish ha incontrato il ministro dello Sviluppo Carlo Calenda per la seconda volta da quando guida il colosso delle telecomunicazioni, e un terzo faccia a faccia è già fissato per dicembre.

     

    Più che una pace, questo è un idillio. E il ricorso straordinario al Presidente della Repubblica, se formalizzato, rischia di incrinare un dialogo così ben avviato. Telecom Italia, che è consapevole delle implicazioni di una simile mossa, deve tenere in debito conto anche un' altra variabile. Un qualsiasi azionista di minoranza può avviare un' azione di responsabilità contro gli amministratori, nel caso questi rinuncino a ricorrere contro atti dello Stato che penalizzano l' organizzazione e i conti aziendali.

    bollore1 bollore1

     

    E l' impatto sui conti sarà ancora più probabile qualora la Presidenza del Consiglio infliggerà una multa a Telecom Italia, in seguito al procedimento sanzionatorio del 28 settembre. Quel procedimento sanzionatorio contesta a Telecom Italia la mancata notifica al governo del ruolo crescente del socio di minoranza relativa Vivendi che è arrivato ad assumere - almeno secondo la nostra Consob - il controllo di fatto della società di tlc.

     

    GENTILONI MACRON GENTILONI MACRON

    Possiamo considerare scontata, dunque, la presentazione del ricorso straordinario nel 2018? Telecom Italia vuole che l' atto sia pronto per tempo, ma lo considera come una carta di riserva da giocare soltanto se davvero indispensabile. Un manager aziendale precisa che lo stesso studio legale Bonelli Erede Pappalardo ha una linea tutt' altro che interventista, in materia, e sta suggerendo massima cautela.

     

    È anche vero che questo governo sta per imboccare le ultime curve del suo percorso. Dunque Telecom Italia cerca già di immaginare i futuri assetti politici e dovrà preoccuparsi - più che dell' attuale esecutivo - di quello che uscirà dalle urne nel 2018.

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