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    “TITO” E “BOB”, I DUE EGIZIANI CHE HANNO UCCISO, DECAPITATO E MUTILATO IL LORO CONNAZIONALE (E DIPENDENTE) MOHAMED ABDALLA, A CHIAVARI, SONO STATI INCASTRATI DALLE TELECAMERE DI VIDEO SORVEGLIANZA – SONO STATI RIPRESI ALLE 3.17 DEL MATTINO DI LUNEDÌ 24 LUGLIO, MENTRE TRASCINAVANO UN BORSONE. DENTRO C’ERA IL CORPO DEL PARRUCCHIERE 19ENNE. DOPO MENO DI UN’ORA, LA STESSA TELECAMERA HA RIPRESO IL TRAGITTO INVERSO, CON LA VALIGIA “DECISAMENTE PIÙ LEGGERA” – LA CONFESSIONE E L’ULTIMO DETTAGLIO: "BOB" IL LUNEDÌ SI PRESENTA IN NEGOZIO E DICE CHE…


     
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    1 - MAHMOUD, UCCISO PERCHÉ SI ERA LICENZIATO I DUE DATORI DI LAVORO CONFESSANO L'OMICIDIO LA VICENDA

    Estratto dell’articolo di Tommaso Fregatti e Matteo Indice per “la Stampa”

     

    Mahmoud Sayed Mohamed Abdalla Mahmoud Sayed Mohamed Abdalla

    Notte tra domenica 23 e lunedì 24 luglio, ore 3.17, corso De Michiel, Chiavari. Le immagini del sistema di videosorveglianza del Comune riprendono una sequenza che fra sgranare gli occhi agli inquirenti. Si notano due uomini - risultati poi essere i due parrucchieri egiziani Abdelwahab Ahmed Gamal Kamel, detto "Tito", 27 anni, e Mohamed Abdelghani Ali alias "Bob", 26 - trascinare a fatica un borsone di colore scuro. Prima in spalla, poi spingendolo sull'asfalto perché troppo pesante.

     

    Dentro, secondo la Procura e i carabinieri del nucleo investigativo, c'è il corpo di Mahmoud Sayed Mohamed Abdalla, il connazionale di 19 anni trovato senza vita lunedì sera, decapitato e mutilato nelle specchio d'acqua davanti al porto di Santa Margherita Ligure.

     

    La stessa telecamera, 50 minuti dopo, riprende nel tragitto inverso i due nordafricani, con la medesima valigia al seguito. Ma adesso appare più chiara perché coperta di calce, usata con ogni probabilità per asciugare il sangue della vittima. E […] «decisamente più leggera» .

     

    Abdelwahab Ahmed Gamal Kamel, il barbiere arrestato per l'omicidio di Mahmoud Abdalla Abdelwahab Ahmed Gamal Kamel, il barbiere arrestato per l'omicidio di Mahmoud Abdalla

    La svolta nell'inchiesta su uno degli omicidi più efferati mai registrati a Genova, è arrivata grazie alla ricostruzione dei carabinieri […]: […] Video dopo video i militari del nucleo investigativo, in collaborazione con i colleghi della compagnia chiavarese, hanno ricostruito nel dettaglio non solo la morte di Mahmoud, ma anche e soprattutto le modalità con le quali i due assassini si sono disfatti del cadavere.

     

    Il quadro accusatorio è risultato così netto che alla fine Tito e Bob […] non hanno potuto fare altro che confessare l'omicidio. Accusandosi sostanzialmente a vicenda sul ruolo di esecutore materiale, ma confermando d'aver partecipato insieme all'occultamento e al sezionamento del cadavere.

     

    Abdelwahab Ahmed Gamal Kamel, il barbiere arrestato per l'omicidio di Mahmoud Abdalla Abdelwahab Ahmed Gamal Kamel, il barbiere arrestato per l'omicidio di Mahmoud Abdalla

    Mahmoud Abdalla, ne sono ormai certi magistrati e militari, è stato ucciso dai due gestori dell'"Aly Barber Shop" di via Merano a Sestri per i quali aveva lavorato negli ultimi mesi, che voleva lasciare per prendere servizio in un negozio concorrente sempre nel Ponente (sul movente gli approfondimenti proseguono).

     

    La decisione di Mahmoud non era andata giù in particolare a Tito, […] che […], spalleggiato da Bob, aveva minacciato anche il futuro datore di lavoro della vittima: «Non prenderlo perché noi perderemmo clienti, rischi di finire male...».

     

    Nel pomeriggio di domenica 23 luglio hanno di fatto convocato Mahmoud. Il pretesto è stata la consegna di un anticipo di 100 euro dallo stipendio e la possibilità di ritirare alcuni oggetti dal dormitorio di via Vado che da mesi ospitava il diciannovenne, altri giovani impegnati nella barberia e saltuariamente i due killer.

     

    Il primo fotogramma determinante per l'inchiesta è quindi delle 14.58. Ed è l'ultimo che riprende Mahmoud in vita. Si vede il ragazzo mentre attraversa piazza Poch a Sestri Ponente. Ha una maglietta bianca "Nike", un paio di bermuda di jeans e tiene in mano un trolley grigio chiaro «con bordature scure».

    Mahmoud Sayed Mohamed Abdalla Mahmoud Sayed Mohamed Abdalla

     

    [...] Ultimo dettaglio: alle 15 di lunedì 24 luglio, Bob si presenta a lavorare nel negozio di Chiavari e dice che «Mahmoud è morto». Ma i suoi resti a quell'ora, dovevano ancora essere ritrovati.

     

    2 - MAHMOUD, DALLA STRADA AL SOGNO DI UN SALONE SUO «MANDAVA I SOLDI A CASA»

    Estratto dell’articolo di Floriana Rullo per il “Corriere della Sera”

     

    «Pensava sempre al lavoro. Era ciò che gli piaceva fare. Sognava, un giorno, di poter aprire un salone tutto suo. Per ora, però, desiderava solo che i suoi, rimasti in Egitto, stessero bene». Khaled è il cugino di Mahmoud Abdalla. Abita a Milano, come anche Mohamed, il fratello del 18enne che invece aveva scelto Genova per rincorrere i propri sogni. Quelli di un giovane arrivato dal proprio Paese alla ricerca di un futuro migliore da costruirsi in Italia.

     

    Mahmoud Sayed Mohamed Abdalla Mahmoud Sayed Mohamed Abdalla

    […] Per sei mesi aveva vissuto in un alloggio temporaneo del Comune in Darsena. Poi, ricevuti i primi stipendi, aveva scelto di cercarsi una propria sistemazione. A offrirgliela erano stati proprio Tito e Bob, i due egiziani che, due mesi dopo l’assunzione, ieri hanno confessato di averlo ucciso.

     

    Con il lavoro nella barberia «Aly Barber shop» gli avevano proposto un alloggio nel retrobottega. Un posto trascurato e condiviso con altri dipendenti ma che gli permetteva di spendere poco, appena 50 euro al mese, e poter mettere via qualcosa per sé ma, soprattutto, mandare i soldi ai genitori rimasti in Egitto. «Era stanco. Voleva cambiare negozio — racconta l’amico Omar —. Diceva di stare troppe ore in piedi, di doversi pagare il pranzo, di guadagnare solo 1200 euro».

    Mahmoud Sayed Mohamed Abdalla Mahmoud Sayed Mohamed Abdalla

     

    Pochi per chi sogna l’indipendenza e ha il desiderio di aprire un salone tutto suo. […] In effetti i social di Mahmoud mostrano solo quella passione per l’occupazione da parrucchiere. Ci sono scatti che ritraggono le sue «opere» nel salone di via Merano, a Sestri Ponente, dove ha lavorato per due mesi. Immagini che lo ritraggono nei giorni di prova nel nuovo negozio di Pegli. E poi c’è lui: allegro, sorridente. Un 18enne che aveva trovato nel lavoro la sua rinascita. E che, per quello, è stato ucciso.

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