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    “KIM E’ UN CAGNOLINO MALATO” - TRUMP MOSTRA IL MISSILONE ALLA COREA DEL NORD: “CI SARANNO ALTRE MASSICCE SANZIONI” - LA CASA BIANCA HA CHIAMATO IL LEADER CINESE XI JINPING, SOLLECITANDOLO A “USARE TUTTE LE LEVE DISPONIBILI” PER ARGINARE I PROGETTI NUCLEARI DI CICCIO KIM


     
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    CICCIO KIM TRUMP CICCIO KIM TRUMP

    G. Sar. per “il Corriere della Sera”

     

    Donald Trump annuncia «altre massicce sanzioni a carico della Corea del Nord» e, in un comizio nel Missouri, allunga la serie di insulti personali rivolti a Kim Jong-un: «quel piccolo uomo razzo», «un cagnolino malato». Ma il presidente non starebbe preparando un attacco militare a breve, in risposta al missile nord coreano lanciato, nella notte tra il 27 e il 28 novembre.

     

    KIM TRUMP KIM TRUMP

    La proposta più dura in campo è quella avanzata dal Segretario di Stato, Rex Tillerson: blocco navale. «Ma noi vogliamo provare "gestire" questa crisi», dice al Corriere uno dei consiglieri della Casa Bianca. Nell'amministrazione è maturata una svolta importante. Negli ultimi mesi Tillerson aveva più volte chiesto agli alleati occidentali, in particolare a Francia e Gran Bretagna, di non occuparsi del dossier nordcoreano.

     

    L'idea era cercare un accordo diretto con Cina e Russia. Lo sforzo prosegue: ieri Trump ha chiamato il leader cinese Xi Jinping, sollecitandolo a «usare tutte le leve disponibili» per arginare i progetti nucleari della Corea del Nord. L'ambasciatrice americana Nikki Haley, intervenendo nel Consiglio di sicurezza dell'Onu, ha aggiunto un dettaglio importante: «Il presidente ha chiesto a Xi Jinping di tagliare tutte le forniture di petrolio».

    KIM JONG UN DONALD TRUMP KIM JONG UN DONALD TRUMP

     

    La stessa Haley ha rivolto un appello «a tutti i Paesi del mondo» a «troncare le relazioni diplomatiche» e «ogni scambio commerciale» con Pyongyang, «perché quel missile ci avvicina alla guerra». Ma i rappresentanti di Cina e Russia alle Nazioni Unite non hanno cambiato posizione: «condanna» dei test nucleari, ma anche gli Usa «devono fare un passo indietro», «interrompere le esercitazioni militari nell' area» e «aprirsi al negoziato diretto».

     

    REX TILLERSON REX TILLERSON

    Tillerson ha capovolto il suo approccio: i partner storici sono ora «fondamentali». Il 28 novembre, al Wilson Center di Washington, ha elogiato i governi di Italia e Spagna per «la fermezza» con cui hanno fronteggiato la Corea del Nord. Un riconoscimento con due mesi di ritardo: l' Italia ha espulso l' ambasciatore di Pyongyang il 1° ottobre. Tillerson cerca sponde. Una è offerta dal Canada che ospiterà un vertice dei ministri degli Esteri. La lista degli inviti comprende almeno 25 Stati. Ci sarà anche l' Italia.

    james mattis james mattis

     

    Data da definire: probabilmente dopo Natale. Ricorda la «coalizione dei volenterosi» di George W. Bush nella guerra all' Iraq. Con la differenza cruciale che qui l' obiettivo è isolare, non abbattere, il regime di Kim Jong-un. Resta l' incognita Trump. Per il momento appoggia la strategia Tillerson-Mattis. Ma la sua imprevedibilità consiglia prudenza. E alle Hawaii sono tornate in funzione le sirene di allarme usate all' epoca della Guerra fredda.

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