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    IL BUNGA BUNGA DI DONALD TRUMP  – DOPO LA PORNO STAR (NE E’ USCITA PURE UN’ALTRA), COMPARE UNA FIGLIA SEGRETA – SAREBBE FRUTTO DI UNA SVELTINA CON UNA DIPENDENTE DELLA “TRUMP TOWER” – LA STORIA COMPRATA DA UN GIORNALE “AMICO” PER TOGLIERLA DAL MERCATO E NON PUBBLICARLA


     
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    Anna Guaita per il Messaggero

     

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    E adesso compare una figlia illegittima. Il passato di Donald Trump si arricchisce di una nuova storia piccante, almeno a sentire la testimonianza di un ex portiere di uno dei condomini che il presidente possiede a New York. La testimonianza di Dino Sajudin era stata comprata dal tabloid National Enquirer per 30 mila dollari, con un contratto di esclusiva «in perpetuo», ma poi l' articolo non è stato pubblicato.

     

    Il direttore dell' Enquirer ha sostenuto che la storia è stata cestinata perché non credibile, ma varie fonti autorevoli ieri hanno invece sostenuto che si è trattato di un esempio di catch and kill (acchiappa e uccidi), un metodo per proteggere Trump, comprando i diritti di una storia pesante e bloccandone la circolazione.

     

    IL CONTATTO

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    Era stato Sajudin stesso a contattare il tabloid, offrendo un pettegolezzo pepatissimo: Donald Trump aveva avuto una relazione con una dipendente della Trump World Tower, il condominio di lusso vicino alle Nazioni Unite, e dalla relazione sarebbe nata una figlia. Sajudin non aveva conoscenza diretta dei fatti, ma aveva sentito la storia da vari altri dipendenti e guardie del corpo di Trump, e poteva citare il nome dell' amante e della bambina. Si è anche sottoposto al test della verità, che ha confermato la sua sincerità. Ma se Sajudin era sincero nel riferire un pettegolezzo, non sappiamo per certo che il pettegolezzo fosse fondato e che davvero Trump abbia avuto una figlia.

    Dino Sajudin, portiere della Trump Tower Dino Sajudin, portiere della Trump Tower

     

    IL RIFIUTO

    Ronan Farrow, il giornalista del New Yorker (e figlio di Mia Farrow) che ha studiato la storia, come anche l' Associated Press e il New York Times, ha scritto che la presunta figlia ha rifiutato di parlargli, e così la madre. Tuttavia «il padre della famiglia ha detto che le affermazioni di Sajudin sono assolutamente false e ridicole».

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    Che ci sia una figlia illegittima o no, resta il fatto che questo è il terzo esempio di pagamenti da parte di amici o consiglieri di Trump per silenziare storie che avrebbero potuto ostacolare la sua corsa alla presidenza. Almeno in due casi, i pagamenti sono venuti dal National Enquirer, il cui proprietario, David Pecker, è un caro amico di Trump.

     

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    L' Enquirer ha pagato Sajudin, e anche la coniglietta Playboy Karen McDougal. Questa aveva raccontato di aver avuto una relazione di otto mesi con Donald Trump, e il tabloid le ha comprato l' esclusiva per la somma di 150 mila dollari, senza mai pubblicarla. Un terzo pagamento, di 130 mila dollari, è invece andato a Stephanie Clifford, attrice di film per adulti, nota con lo pseudonimo di Stormy Daniels.

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    Questo pagamento è invece venuto dall' avvocato personale di Trump, Michael Cohen, che sostiene di aver tirato fuori i soldi di tasca sua, e di aver stilato con la Clifford un accordo di «non divulgazione». L' accordo è ora oggetto di un acceso litigio legale fra l' avvocato di Stormy, l' agguerritissimo Michael Avenatti e Donald Trump e Michael Cohen. Ed è anche caduto sotto il microscopio del procuratore speciale del Russiagate, Robert Mueller.

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    Nel contratto, Mueller ha scorto varie violazioni delle leggi bancarie ed elettorali, non legate però al succo della sua inchiesta, e ha quindi passato il pacchetto alla procura di New York. Ed è stato dalla procura di Manhattan che è partito il mandato di perquisizione degli uffici e della residenza di Michael Cohen, proprio mirati a trovare prove di accordi tipo quello della Stormy Daniels.

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    Il presidente ha gridato infuriato contro la perquisizione, lamentando la violazione della confidenzialità avvocato-cliente. Ma la legge è precisa: la confidenzialità decade se il legale e il suo cliente hanno insieme commesso atti contro a legge.

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