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    UCCIDI IL PADRE - CECILIA STRADA È PRONTA AL RIBALTONE IN EMERGENCY: ALL’ASSEMBLEA DEI 126 SOCI PUÒ PRENDERE IN MANO L’ONG IN BARBA A GINO E AI VERTICI CHE L’HANNO SILURATA - NON SAREBBERO I FONDI DELLE MULTINAZIONALI, MA I PIANI UTOPISTICI DELLA DELFINA CECILIA, TIPO QUELLO SULL’’ABOLIZIONE DELLE GUERRE’. CHE PERÒ AI SUOI FAN PIACCIONO MOLTO


     
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    Lorenzo Mottola per Libero Quotidiano

    CECILIA STRADA CECILIA STRADA

     

    Pacifisti sì, ma non a casa propria. Nonostante i comunicati distensivi e le lettere d' amore, la guerra tra Cecilia Strada e il padre è tutt' altro che finita. Miss Emergency ha ancora qualche cartuccia da sparare per tentare di ribaltare la decisione con la quale è stata cacciata dalla presidenza e tornare a controllare l' associazione.

     

    Se dovesse aver successo, di fatto diventerebbe la figura di riferimento della Onlus, prendendo il posto di papà Gino. Quest' ultimo in un' intervista a Repubblica ha sottolineato come fra lui è Cecilia ci sia «un rapporto di amore profondo».

    Resta però difficile credere che la decisione di sostituire la figlia sia maturata senza l' approvazione del fondatore.

     

    Al centro dello scontro non ci sarebbero, come scritto, i fondi percepiti da Eni, Impregilo e governo afgano, tutte questioni sulle quali non c' è mai stato il minimo dibattito. Pare che l' attivista milanese si sia fatta terra bruciata soprattutto per il troppo tempo perso a inseguire progetti fumosi, per non dire stravaganti.

     

    L' esempio più eclatante: il piano per la completa «abolizione della guerra», che nel 2015 è valso alla Onlus il cosiddetto «Nobel alternativo». Una campagna che, come lo stesso Strada ha sottolineato al momento di ritirare l' onorificenza, rischia di sconfinare nell' utopia.

    Gino Strada con la figlia Cecilia Emergency Gino Strada con la figlia Cecilia Emergency

     

    Più che altro, si trattava di un programma educativo. La figlia, invece, sembra abbia preso la questione molto più sul serio, lavorandoci per circa un anno e mezzo e iniziando a parlare di possibili contatti con l' Onu per mettere in pratica il tutto. Un po' la vecchia idea di mettere fiori nei cannoni di tutto il mondo. Se Al Bagdadi avesse saputo di tutto ciò qualche mese fa non ci sarebbe stato bisogno di bombe russe: il Califfo sarebbe morto dalle risate in piena autonomia.

     

    EMERGENCY SUDAN EMERGENCY SUDAN

    Così alla fine il consiglio direttivo ha perso la pazienza e deciso di nominare Rossella Miccio presidente. Una mossa che deve passare ora al vaglio dell' assemblea dei 126 soci, che si terrà alla fine della prossima settimana (probabilmente sabato). Se Cecilia dovesse riuscire a convincere «la base» delle sue ragioni, potrebbe azzerare tutto e tornare in sella, togliendosi di torno tutti i membri più fedeli a papà Gino.

     

    In caso contrario, potrebbe essere costretta ad andarsene. L' unica certezza riguarda Strada, che in qualità di socio fondatore non può essere rimosso dal consiglio. Se dovesse perdere il duello, tuttavia, il suo ruolo sarebbe molto ridimensionato.

     

    Gino Strada Emergency Gino Strada Emergency

    Nel frattempo, i vertici dell' associazione continuano a prendersela con L' Espresso, settimanale colpevole di aver smosso le acque scrivendo per primo del «siluramento» della Strada. In particolare, il consiglio nega di aver accettato aiuti economici da Eni e Impregilo per la costruzione di un centro di chirurgia pediatrica in Uganda. «È lo stesso sito di Emergency» scrive L' Espresso, «che ringrazia le aziende e le fondazioni che hanno finora aderito al progetto, tra cui Enel, Mapei e Salini Impregilo».

     

    Replica Strada: «Ovviamente non c' è traccia di alcun contributo proveniente da queste fonti. Non abbiamo mai preso soldi da ENI, Salini e/o Impregilo. Salini sta fornendo, e per questo li ringraziamo, una consulenza tecnica al team che sotto la guida di Renzo Piano sta lavorando con noi alla costruzione dell' ospedale in Uganda». Niente soldi, dunque, ma opere di bene. Il tutto mentre nell' associazione volano coltelli: chi è stato a passare queste informazioni alla stampa?

     

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