• Dagospia

    VATTI A FIDARE DELLA MILANO BENE - “PRIMA LA SIGARETTA SUL COLLO, POI I CALCI E PUGNI”, VENTENNE PESTATO DA 15 RAGAZZINI ALLA FESTA DI COMPLEANNO: GLI AGGRESSORI SONO DI UN LICEO PRIVATO MILANESE - LA VITTIMA: "SE ME LI TROVASSI DAVANTI UNO PER UNO SONO SICURO CHE SI SQUAGLIEREBBERO TUTTI. SONO SOLO UNA BANDA DI CODARDI”


     
    Guarda la fotogallery

    MILANO PESTAGGIO MILANO PESTAGGIO

    Fabio Poletti per la Stampa

     

    Trovarli non sarà difficile. Ma per evitarlo hanno cancellato la pagina Facebook dove si davano indicazioni per la festa. Doveva essere un compleanno come tanti di una ragazza con una certa disponibilità economica.

     

    Anche lei iscritta in un liceo privato di Milano, uno di quelli bene. In un ristorante alla moda aveva invitato una novantina di persone. Tutte tra i 16 e i 20 anni. Molti del liceo ma non tutti. Dicono che girava alcol ma nessuno avrebbe esagerato. Di droghe Martino non ne parla, non le ha viste, non lo sa.

     

    MILANO NOTTE MILANO NOTTE

    Martino ha 20 anni, studia Ingegneria, alla festa c' era arrivato perchè amico di amici. Nessuno sa perchè lo abbiano preso di mira. Nemmeno lui che ha ancora un occhio nero, il labbro gonfio e il collarino al collo per i calci e i pugni presi domenica notte: «Me ne stavo andando. Mi hanno circondato e hanno iniziato a picchiarmi. Gridavano ma non ho sentito insulti contro di me... Sono caduto a terra. Cercavo di ripararmi il viso. Mentre colpivano cercavo di ripararmi, vedevo solo il marciapiede. Per fortuna un paio di passanti mi hanno aiutato. Quando mi sono rialzato erano scappati tutti».

     

    Ieri Martino ha dato lo scritto di Analisi 1. Esame difficile, di quelli tosti a Ingegneria. «Mi dava fastidio il collarino ma sono riuscito a dare l' esame. È andato bene. La mia vita va avanti». I suoi aggressori giura di non conoscerli. Li vedeva per la prima volta. Di quelle ore passate nel ristorante non ricorda episodi particolari che possano aver scatenato la ferocia del gruppo.

     

    «Nella calca un ragazzo mi ha strofinato la sigaretta accesa sul collo. Ho sentito il bruciore. Mi sono girato lui ha detto che si era sbagliato. ha chiesto scusa, ha ripetuto che non voleva. Per me era finita lì».

     

    PESTAGGIO PESTAGGIO

    E invece quel ragazzo lo ha raccontato a un altro ragazzo che lo ha raccontato a un altro ancora e alla fine si è formato il gruppo e chi lo sa cosa deve aver capito. L' unica cosa sicura è che qualcuno deve avere pensato che gli servisse una lezione. E allora lo hanno aspettato fuori. In quindici tutti ragazzini, tutti minorenni, tutti caricati a molla. «Mi sa che dentro non se ne sono nemmeno accorti. È stato così veloce.

     

    Poi sono intervenuti quei passanti. È uscito il direttore del locale. Hanno chiamato l' ambulanza. Sono stato in pronto soccorso. La prognosi è di pochi giorni ma ho fatto ugualmente denuncia».

     

    Martino alla polizia ha fatto solo un nome. Solo quello del tipo della sigaretta. Le sue responsabilità sono tutte da vedere. Ma gli investigatori hanno anche le riprese delle telecamere fuori dal locale.

     

    E poi sanno che la festeggiata andava al liceo. Il liceo bene dove qualcuno lunedì si sarà anche vantato e martedì si sarà pure spaventato, adesso che la notizia è finita sul «Corriere della Sera» e poi in televisione e c' è la denuncia e gli investigatori hanno aperto un fascicolo e prima o poi in inizieranno a sentire i ragazzi. Quelli della festa e quelli della scuola. Perchè è chiaro che oramai al liceo bene di Milano lo sanno tutti quello che è successo e chi c' era e chi è stato.

     

    MILANO PORTA VENEZIA MILANO PORTA VENEZIA

    Martino alla fine vorrebbe solo capire perché è finito in mezzo al branco. Dei partecipanti alla festa solo uno lo ha contattato per dirgli che gli dispiace quello che è successo ma si capisce che non c' entra nulla. Dimenticare non sarà facile, almeno fino a quando continueranno i mal di testa e l' occhio nero e il labbro gonfio.

     

    Martino ha tutta la maturità dei suoi anni per riuscirci: «Se me li trovassi davanti uno per uno e non in gruppo sono sicuro che si squaglierebbero tutti.

     

    Io comunque ho la mia vita. Ho 20 anni. Ho l' Università. Non me la vado a rovinare per quelli lì. Sono solo una banda di vigliacchi e di codardi».

    DUOMO MILANO DUOMO MILANO

    Guarda la fotogallery


    ultimi Dagoreport