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    A ROMA CI MANCAVA SOLO LA BANDA DEI SELFIE: AVVICINAVANO LE VITTIME CON LA SCUSA DI UN AUTOSCATTO PER DERUBARLI - IN TRE (DUE TUNISINI E UNA 41ENNE ROMANA) SONO FINITI IN MANETTE - IN QUESTE SETTIMANE ARRESTATI NELLA CAPITALE DECINE DI ‘MANOLESTA’ ANCHE SU BUS E METRO...


     
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    Elena Panarella per “il Messaggero”

    banda dei selfie banda dei selfie

     

    Individuavano la loro vittima, l' avvicinavano e, con la scusa di scattarsi un selfie, l' abbracciavano per mettersi in posa e durante lo scatto uno dei tre gli sfilava lo smartphone dalla tasca del giacca.

    Questo è quanto hanno scoperto, la scorsa notte, i carabinieri della Stazione di Piazza Farnese.

     

    LA TECNICA A finire in manette, con l' accusa di furto aggravato in concorso, sono stati due cittadini tunisini, di 40 e 33 anni, entrambi con precedenti senza fissa dimora, e una 41enne romana. La banda dei selfie, in Piazza Capo di Ferro, si è avvicinata ad uno studente statunitense e, dopo averlo circondato, lo hanno abbracciato con il pretesto di scattarsi un selfie con lui, usando il telefono della donna. E in questo modo hanno messo a segno l' ultimo colpo: durante lo scatto, però, il 33enne si è posizionato alla destra della vittima e ha allungato la sua mano fino a sfilargli lo smartphone, custodito all' interno della giacca.

     

    banda dei selfie banda dei selfie

    PROFESSIONISTI Sfortunatamente per loro la scena è stata notata dai carabinieri che li hanno subito bloccati e recuperato la refurtiva. Dopo l' arresto i tre sono stati accompagnati in caserma, in attesa del rito direttissimo. Ma sono davvero tanti ladri e borseggiatori che nonostante le tante denunce continuano ad agire senza scrupoli per le vie del centro e sui mezzi pubblici: metro e bus.

     

    Professionisti dello scippo, prestigiatori del furto, le loro mani si muovono scaltre, invisibili, velocissime. Spesso anche insospettabili. Agiscono sempre in luoghi affollati: più facile colpire le loro prede così come da qualche tempo si muoveva la banda del selfie. Nel loro mirino: inglesi, francesi, tedeschi, ma anche italiani. Il bottino: portafogli, macchine fotografiche, telefonini.

     

    Nelle ultime settimane i carabinieri hanno arrestato decine di manolesta, comprese le baby borseggiatrici che puntualmente agiscono in gruppo nei luoghi di maggiore interesse. Dal Colosseo a Castel Sant' Angelo. Ma anche per le vie dello shopping. Con le festività natalizie alle porte, l' assalto è dietro l' angolo. Il modo di agire è sempre lo stesso: la banda di ragazzine rom, quasi sempre tutte minorenni, entra in azione come una squadra militare. Nessuna improvvisazione, il piano viene sempre studiato prima di ogni spedizione. La più grande solitamente a capo del gruppo detta gli ordini. È lei che dirige le operazioni durante i furti in modo schematico e preciso.

     

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    Sguardi che si incrociano, parole incomprensibili che nascondono codici segreti, gesti veloci. E così le persone vengono accerchiate, distratte e derubate senza destare alcun sospetto. Ma ultimamente non hanno vita facile, l' Arma da tempo ha messo in campo servizi mirati per contrastare il fenomeno.

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