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    AVVISO AI NAVIGATI: AD ARCORE HANNO TROVATO UN PIANO PER RIPORTARE BERLUSCONI IN PARLAMENTO - ATTORNO AL 20 MARZO IL CAV SARÀ “RIABILITATO” - COL "ROSATELLUM" TORNANO I COLLEGI E QUINDI BASTERA’, DOPO LE ELEZIONI, FAR DIMETTERE UNO DEGLI ELETTI DI “FARSA ITALIA” E, QUANDO ARRIVA LA SENTENZA, CANDIDARE IL BANANA ALLE ELEZIONI SUPPLETIVE…


     
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    Tommaso Labate per il “Corriere della Sera”

     

    «Mi state guardando come se fossi un pazzo perché non ho mai parlato della coalizione. Ma io voglio la maggioranza solo per Forza Italia», sarà l' urlo finale, sommerso dagli applausi delle centinaia di ultras che affollano il centro congressi di Lacco Ameno. A conti fatti, dal «pacchetto» che Silvio Berlusconi offrirà all' uditorio trascinato a Ischia dai dirigenti campani, rimarranno fuori soltanto le «larghe intese» col Pd. «Quelle sì, quelle le escludo».

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    Di compreso ci saranno «pensioni minime fino a mille euro», «cinema e treni gratis per gli anziani», «meno tasse», «cure dei denti e degli occhi gratis», «bollo gratis sulla prima macchina» e molto altro. Senza dimenticare, e questo a beneficio delle famiglie che hanno perso la casa dopo il sisma, la promessa che «riavrete un tetto, fatemi la lista delle richieste e la porto personalmente al presidente del Consiglio, garantendo che manterrà gli impegni». «E come fa, presidente, a garantircelo?», implora una signora. «Userò i giornali e le tv. Se non lo fanno, mi perdoni il termine, io li sputtano». E la signora si commuove.

     

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    E dire che, guadagnando nel pomeriggio l'ingresso nel centro congressi ischitano, Berlusconi aveva lasciato dietro di sé una battuta sul suo possibile addio alle scene. «Se non ho la maggioranza io mi ritiro, perché è colpa degli italiani se non sanno giudicare chi è capace e chi invece non ha mai fatto niente». Del ritiro, con buona pace della reazione di Salvini («io non mi ritiro»), a sera non rimarrà neanche la traccia.

     

    Perché in testa, Berlusconi, ha solo un' ossessione. Vincere. La proposta che verrà fatta a Salvini è la seguente. «Dividiamoci i collegi del maggioritario sulla base degli ultimi sondaggi prima della presentazione delle liste». Un'offerta che non si può rifiutare, a sentire gli uomini di Arcore, proprio perché adesso la Lega è leggermente avanti. Segno che l'accordo definitivo è a portata di mano, o quasi. Il mirino, invece, rimane tatticamente puntato sul M5S e su Di Maio.

     

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    Che passa dall'essere «la meteorina della politica» citata a Fiuggi al «ragazzo che non ha mai lavorato se non come steward allo stadio San Paolo per vedere gratis le partite del Napoli». E comunque, e qui è il Berlusconi reporter, «i miei informatori mi dicono che sarà Davigo il premier dei Cinquestelle, Di Maio è solo un frontman». Parla anche di Trump, ma per sottolineare «che noi guardiamo la moglie e la figlia».

     

    Su chi sarà l'uomo che avrà la nomination di FI per Palazzo Chigi, le certezze hanno superato i dubbi. Berlusconi apre il suo intervento salendo sul palco da solo con Antonio Tajani. È la seconda incoronazione in meno di un mese. «Io», dirà invece di sé, «posso solo dare una mano perché sono incandidabile. E la Corte di Strasburgo ci metterà sei mesi per emettere la mia sentenza».

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    Possibile che una notizia così funesta venga pronunciata col sorriso sulle labbra? No, non è possibile. Ad Arcore hanno trovato i piani B e C per riportare il «Capo» in Parlamento.

    Attorno al 20 marzo, non avendo commesso altri reati, l' ex premier sarà «riabilitato».

    Senza dimenticare che, col Rosatellum, tornano i collegi.

     

    «E coi collegi basta far dimettere uno dei nostri eletti e, quando arriva la sentenza, candidarne un altro alle elezioni suppletive», è la tattica studiata a Villa San Martino. Chi? Proprio lui, l' uomo che dal palco di Ischia si riscopre il leader capace di mandare in visibilio gli uomini e le donne del suo partito.

     

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    Annagrazia Calabria, numero uno dei giovani FI, quasi si commuove: «È il nostro unico leader». Mara Carfagna aveva un po' storto il muso, invece, sentendolo raccontare della volta che aveva regalato i bidet alla Libia di Gheddafi. «Volevo insegnate a quegli scopa...ri libici che anche i preliminari erano importanti». Sipario.

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