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    AFFARI IN PASSARELLA - ARNAULT SI PAPPA TUTTA "DIOR" E MOLLA "HERMES": VERRA’ FUSA DENTRO LVMH E TOLTA DALLA BORSA – IL CAMBIO DI GUARDAROBA SARA’ UN’OPERAZIONE DA 12 MILIARDI – PER IL SECONDO UOMO PIU’ RICCO DI FRANCIA SI TRATTA “DI UN’OPERAZIONE DI SEMPLIFICAZIONE CHIESTA DAL MERCATO”


     
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    Maria Silvia Sacchi per il Corriere della Sera

     

    bernard arnault bernard arnault

    Operazione da 12 miliardi di euro di Bernard Arnault su Dior per semplificare e rafforzare il suo gruppo del lusso. Il magnate francese, che possiede sia la partecipazione di controllo di Christian Dior SE sia (tramite la stessa Dior SE e in parte direttamente) quella del colosso del lusso Lvmh, entrambi quotati a Parigi, ha annunciato il lancio di un’offerta pubblica per rilevare il 26 per cento di Dior che è sul mercato per un importo di circa 12 miliardi di euro (attualmente Arnault possiede il 74,1% del capitale della società oggetto di offerta di acquisto pubblica).

     

    Una volta che la famiglia Arnault avrà la totalità delle azioni, sarà Lvmh a muoversi, acquistando da Christian Dior SE il marchio Dior per 6,5 miliardi di euro. Il brand Christian Dior - disegnato dall’italiana Maria Grazia Chiuri - entrerà così a far parte direttamente della scuderia di Lvmh, dove già si trovano, tra gli altri, Louis Vuitton, Fendi e Bulgari.

     

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    L’operazione è «una pietra miliare per il gruppo», ha dichiarato Bernard Arnault, fondatore di Lvmh e secondo uomo più ricco di Francia, perché «permette la semplificazione delle strutture, lungamente chiesa dal mercato, e il rafforzamento del polo moda e pelletteria di Lvmh. Christian Dior Couture — ha sottolineato — è uno dei marchi del lusso più iconici al mondo». Al termine dell’operazione, in Borsa resterà la sola Lvmh, che nel 2016 (senza Dior) ha fatturato quasi 38 miliardi di euro con la moda e il lusso, oltre che con vini e champagne, cosmetica e distribuzione.

     

    LO SCHEMA

    Il riordino annunciato questa mattina, oltre a realizzare una semplificazione della struttura del gruppo di Parigi, avrà come conseguenza l’uscita diretta della famiglia Arnault da Hermès, altro gruppo francese sul quale tempo fa l’imprenditore aveva tentato una scalata, fermata ma che gli aveva lasciato un 8% di titoli Hermès International.

     

    dior dior

    Le azioni Dior, che sono state valutate 260 euro ciascuna, saranno infatti pagate parte cash e parte in titoli Hermès (172 euro cash e 0,192 azioni Hermès per ciascuna azione Dior). Il mix (se più cash o più azioni Hermès o se solo cash o solo azioni con uno scambio di 0,566 Hermes ogni Dior) sarà a scelta degli azionisti — precisano a Parigi — nell’ambito però di un ammontare complessivo di 8 miliardi cash e 8,9 milioni di azioni Hermès. Se tutto andrà come nelle attese, la famiglia Arnault, dunque, al termine non avrà più alcuna azione Hermès .

     

    LA REAZIONE DELLA BORSA

    maria grazia chiuri foto di luciano di bacco maria grazia chiuri foto di luciano di bacco

    L’annuncio è giunto a sorpresa e in Borsa le azioni di Lvmh hanno chiuso la giornata guadagnando il 3,9% , quelle di Dior con un balzo dell’11,1%, mentre Hermès è scivolata del 4,5%. L’offerta per le azioni di Dior, strutturata per due terzi in cash e per il resto in titoli di Hermès, ha un premio del 14,7% sui prezzi di ieri e del 18,6% sulla media dei valori dell’ultimo mese.

     

    Al termine della riorganizzazione la struttura del gruppo sarà una catena che vedrà Arnault Family Group controllare il 100% (se tutti gli azionisti aderiranno all’offerta) di Dior SE, che a sua volta controllerà il 41% delle azioni (e il 56,8% per cento dei diritti di voto) di Lvmh, la quale avrà il 100% di Christian Dior Couture. Fino a oggi, invece, Arnault Family Group controllava il 74,1% (84,9% dei diritti di voto) di Dior SE, che a sua volta controllava il 100% di Christian Dior Couture e il 41% di Lvmh (56,8% dei diritti di voto). La famiglia Arnault direttamente ha, inoltre, un pacchetto di Lvmh pari al 5,8% del capitale e del 6,3% dei diritti di voto.

    gianfranco ferre gianfranco ferre

     

    Fondata 70 anni fa, Christian Dior Couture conta su una rete distributiva di 198 boutique e ha raddoppiato il suo fatturato negli ultimi cinque anni. I ricavi, lo scorso anno, sono stati pari a oltre 2 miliardi di euro e l’utile operativo a 270 milioni. A luglio di quest’anno la maison ha chiamato Maria Grazia Chiuri, proveniente da Valentino, come responsabile dello stile, il secondo designer italiano (il primo era stato Gianfranco Ferré) e la prima donna a ricoprire questa posizione.

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