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    NON C’È PEGGIOR SARDO DI CHI NON VUOL SENTIRE – ALLARME ROSSO TRA I GRILLINI PER LE REGIONALI IN SARDEGNA: LE PROBABILITÀ DI UNA SCONFITTA SIMILE ALL’ABRUZZO SONO SEMPRE PIÙ ALTE – ALLE POLITICHE PRESERO IL 42% E FECERO L’EN PLEIN, MA TRA PASTORI CONVERTITI AL SALVINISMO E CANDIDATURE ALLA BELL’E MEGLIO LA DISFATTA È DIETRO L’ANGOLO


     
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    Andrea Carugati per ''la Stampa''

     

    proteste dei pastori sardi 8 proteste dei pastori sardi 8

    Il Movimento 5 Stelle non ha ancora elaborato lo choc per la débâcle alle Regionali in Abruzzo e già si profila all' orizzonte il possibile (o addirittura probabile) bis della Sardegna. Sull' isola dalle acque smeralde, al voto il 24 febbraio per la guida della Regione, tutto è pronto per il replay: vantaggio del centrodestra a trazione leghista (ci sono 11 liste, la Lega guida ma è data lontana dal 27% preso in Abruzzo), recupero di un centrosinistra molto civico guidato dal sindaco di Cagliari Massimo Zedda e crollo del M5S, che anche qui potrebbe dimezzare il 42% ottenuto alle Politiche del marzo 2018.

    DI MAIO PERNIGOTTI 2 DI MAIO PERNIGOTTI 2

     

    Per la Lega una vittoria annunciata ma a rischio nelle dimensioni: non a caso Salvini sarà sull' isola per almeno tre giorni a partire da sabato 20 febbraio, con un mega-tour per tirare la volata al candidato Christian Solinas, leader del Partito Sardo d' Azione ora gemellato con la Lega sovranista (è anche vice capogruppo del Carroccio al Senato).

    matteo salvini luigi di maio matteo salvini luigi di maio

     

    Il caos nel Movimento

    Per il M5S la sfida è difficile per varie ragioni. La prima è il confronto con il boom del 4 marzo scorso, quando tutti i collegi uninominali della Sardegna (Camera e Senato) si sono tinti di giallo: en plein. Ma anche per la genesi piuttosto complessa della candidatura a presidente di Francesco Desogus, sessantenne funzionario della Città Metropolitana di Cagliari con delega alle Biblioteche.

     

    francesco desogus francesco desogus

    Desogus è stato candidato dopo che il vincitore delle prime regionarie d' agosto, Mario Puddu, è stato costretto al ritiro in ottobre per una condanna in primo grado per abuso d' ufficio per una vicenda legata a quando era sindaco di Assemini. A quel punto, il M5S entra nel caos: il secondo classificato Luca Piras non viene automaticamente promosso, anzi viene escluso dalle nuove regionarie per motivi non chiari.

     

    christian solinas christian solinas

    E così al secondo appuntamento online tra i militanti, circa 600 sui 1900 della prima tornata danno forfait. Anche alcuni candidati a consiglieri si ritirano, nella base c' è chi non gradisce il protagonismo di Puddu, rimasto al timone della campagna grillina nonostante il ritiro della candidatura. A complicare le cose la protesta dei pastori sardi, che Salvini ha avocato a sé annunciando una soluzione in tempi brevissimi.

     

    Il centrosinistra spera

    La questione preoccupa non solo i grillini ma anche il Pd, che ha scelto uno schema simile all' Abruzzo: centrosinistra molto largo, un candidato autorevole come Massimo Zedda e nessuna ingerenza dai dirigenti nazionali. Nessun big del partito arriverà in Sardegna, esattamente come accaduto a gennaio, quando la sinistra a sorpresa ha vinto le elezioni suppletive di Cagliari con Andrea Frailis sopra il 40%, mentre i candidati del M5S e del centrodestra sono rimasti sotto il 30%.

    MASSIMO ZEDDA MASSIMO ZEDDA

     

    Un precedente che fa sognare i dem: «Ce la giochiamo fino in fondo, sarà un testa a testa con la Lega», spiega il nuovo segretario regionale del Pd Emanuele Cani. Sul candidato grillino Desogus pesano alcuni dubbi dalle sue stesse fila. Lui replica sfoderando un cavallo di battaglia del M5S: «Zedda e Solinas sono dei vecchi politici di professione, basta coi vecchi partiti che hanno già spolpato la Regione».

     

    francesco desogus 1 francesco desogus 1

    Luigi Di Maio, dopo aver messo la faccia sull' Abruzzo, dovrebbe tornare in Sardegna alla fine della settima prossima, forse il 23. Ieri è toccato a Danilo Toninelli, oggi arriva Giorgia Meloni alleata della Lega. Per il Carroccio la partita è affidata a Eugenio Zoffili, deputato eletto a Como ma «da due anni coordinatore» in Sardegna. «Ormai mi hanno adottato», scherza, «faccio così tanti incontri che sono riuscito a fare solo un bagno in due estati». «Dopo l' Abruzzo anche qui spazzeremo via una sinistra inconcludente...».

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