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    IL CINEMA DEI GIUSTI - FRESCO DI UN INSUCCESSO CLAMOROSO IN AMERICA, SOLO 40 MILIONI DI DOLLARI DI INCASSO, E DI UN SUCCESSO CLAMOROSO IN CINA, 62 MILIONI, ARRIVA ANCHE NELLE NOSTRE SALE IL SUPERKOLOSSAL FUMETTISTICO DI LUC BESSON, “VALERIAN E LA CITTÀ DEI MILLE PIANETI”: CON 200 MILIONI DI BUDGET E’ IL FILM PIU’ COSTOSO CHE LA FRANCIA ABBIA MAI FATTO - VIDEO!


     
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    Marco Giusti per Dagospia

     

    VALERIAN E LA CITTA DEI MILLE PIANETI VALERIAN E LA CITTA DEI MILLE PIANETI

    Fresco di un insuccesso clamoroso in America, solo 40 milioni di dollari di incasso, e di un successo clamoroso in Cina, 62 milioni, arriva anche nelle nostre sale il superkolossal fumettistico di Luc Besson, Valerian e la città dei mille pianeti, con la coppia dei giovani e belli Dana DeHaan Cara Delevingne, un cast pieno di sorprese, da Rihanna a Clive Owen, da Ethan Hawke a Rutger Hauer, e soprattutto un budget clamoroso di 200 milioni di dollari. Il film più costoso che la Francia abbia mai fatto.

     

    VALERIAN E LA CITTA DEI MILLE PIANETI VALERIAN E LA CITTA DEI MILLE PIANETI

    Anche se poi i soldi vengono dalla Cina, dagli Emirati, dal Canada e da tanti altri paesi. Per Besson è il film della sua vita, tratto da una graphic novel, “Valérian e Laureline”, scritta da Pierre Christin e illustrata da Jean-Claude Mézières, che non solo aveva molto amato in gioventù, ma che lo aveva molto ispirato per i suoi film di fantascienza, come il geniale e riuscitissimo Il quinto elemento, che, con 100 milioni di dollari, era il più costosto film fatto in Francia fino a quel momento.

     

    VALERIAN E LA CITTA DEI MILLE PIANETI VALERIAN E LA CITTA DEI MILLE PIANETI

    Anche se, diciamo, Besson non è più lo stesso regista che era ai tempi del Quinto elemento, e molti film che ha scritto, prodotto, diretto da allora ne hanno cambiato in qualche modo la forza e la freschezza. Un po’ come è capitato a Terry Gilliam, che è stato però molto più sfortunato produttivamente parlando. Il cinema di Besson è stato magari meno rivoluzionario da un punto di vista creativo rispetto a quello di Gilliam, ma lo è stato invece a livello produttivo, vista la sua espansione internazionale che tanti anni fa sembrava impossibile e che ha portato la Francia a una forza produttiva che noi nemmeno ci sognamo.

    VALERIAN E LA CITTA DEI MILLE PIANETI VALERIAN E LA CITTA DEI MILLE PIANETI

     

    Valérian, insomma, è puro Besson al suo meglio e al suo peggio di come è ora. Non può avere la freschezza dei suoi primi film, anche se la cerca nei due giovani protagonisti, bravi e bellissimi, ma non so quanto forti come immagine di coppia, ricicla molte cose viste, come il misterioso pianeta di elfi longilinei che Valérian sogna e che gli entra proprio dentro dando il via alla storia.

     

    VALERIAN E LA CITTA DEI MILLE PIANETI VALERIAN E LA CITTA DEI MILLE PIANETI

    Il film funziona però quando arrivano Ethan Hawke come buffo pappone e una strepitosa Rihanna come Bubble, la trasformista, sorta di aliena-Fregoli in grado di prendere le forme di chiunque e di citare i versi di Paul Verlaine. Proprio il personaggio di Bubble-Rihanna e tutto quel che ne segue ci mostra come Besson sia in grado di far funzionare perfettamente un film quando non deve legarsi troppo alla storia. E Valérian, quasi un pilot, costosissimo, di una serie di film che probabilmente Besson pensa di fare, ha il difetto di molti pilot.

    VALERIAN E LA CITTA DEI MILLE PIANETI VALERIAN E LA CITTA DEI MILLE PIANETI

     

    Deve cioè introdurci ai personaggi, alle loro storie, al loro mondo. Così il film tarda a scaldarci, mentre un fumettone come Lucy con Scarlett Johnasson, bel ritorno al successo di Besson un paio d’anni fa, funzionava immediatamente. E funzionava anche Scarlett, meno fredda e snob di Cara Delevingne.

     

    L’altro problema evidente è proprio il fumetto, che Besson non solo ha molto amato, ma che non vuole evidentemente tradire. Ma che funziona meglio come ispirazione, vedi Il quinto elemento, che come plot. Non riusciamo, cioè, a seguir bene la storia, che ci sembra un po’ vecchiotta e noiosa. Besson recupera però nel costruire una massa incredibile di alieni, sono 200, più o meno mostruosi nel pianeta Alpha che piaceranno parecchio ai ragazzini, ai quali il film è fortemente dedicato, come dimostra la storia d’amore, rimandatissima, alla Bianca e Bernie, tra il maggiore Valérian e la sua partner, la sergentessa Laureline.

     

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    Vedendo il film ben si capisce perché agli americani, soprattutto ai critici snobboni americani che lo hanno massacrato, non sia piaciuto, ma sia invece piaciuto parecchio al pubblico cinese e asiatico in generale. Valérian, come Lucy, possiede quella dote di grande confezione internazionale, di ripetitività del già visto e di piacevolezza visiva da Manga che il pubblico americano non capisce.

     

    E perfino i suoi due protagonisti diventano due bambolotti occidentali perfetti per l’operazione. Inutile o quasi spiegarvi su cosa debbano indagare sul pianeta Alpha i nostri super poliziotti dell’esercito spaziale Valérian e Laureline. Vi diciamo solo che lei è spesso più furba di lui e gli para parecchio il culo.

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    Che c’è di mezzo un “convertitore”, che è in realtà un piccolo mostro ultimo rimasto del pianeta perduto che Valérian ha sognato. E che il sogno era pilotato. Oltre alle tante facce note, compaiono da attori in ruoli minori ma divertenti tanti registi che hanno lavorato con Besson, da Louis Laterrier a Mathieu Kassovitz, da Olivier Megaton a Xavier Giannolli, da Eric Rochant a Benoît Jacquot. Ma quando compare Rihanna ruba la scena a tutti. In sala da giovedì.

     

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