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    "ASSANGE PUZZA!": ECCO PERCHE' L'ECUADOR LO VUOLE SFRATTARE DALL'AMBASCIATA A LONDRA - IL FONDATORE DI WIKILEAKS NON SI LAVA – LE INDISCREZIONE DI AMICI E COLLABORATORI: "NON SI FA LA DOCCIA SE NON COSTRETTO DA CHI GLI STA INTORNO. MANGIA CON LE MANI E LE PULISCE SUI PANTALONI” (COME FA PAMELONA ANDERSON A STARGLI VICINO?)


     
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    ASSANGE ASSANGE

    Marianna Baroli per la Verità

     

    Quando passa per i corridoi dell' ambasciata dell' Ecuador a Londra, Julian Assange non passa inosservato. Ma se pensate che sia per un qualche look stravagante, vi state sbagliando.

     

    Sembra infatti che per i dipendenti della sede diplomatica sudamericana il fondatore di Wikileaks puzzi troppo, almeno secondo quanto riferito dall' International Business Times.

     

    Il suo «olezzo» deriverebbe da un vero e proprio problema con acqua e sapone. In poche parole, Assange non si laverebbe. Lo staff dell' ambasciata che si trova a condividere «casa» con l' attivista da ormai cinque anni si sarebbe più volte lamentato dell' insopportabile afrore e persino gli amici di vecchia data avrebbero da ridire sulla sua pulizia. L' ex collega Jérémie Zimmermann aveva già dichiarato che Assange «non cambiava i vestiti per giorni e non si faceva la doccia se non costretto da chi gli stava attorno». Daniel Domscheit-Berg aveva invece raccontato di come il fondatore di Wikileaks mangiasse esclusivamente con le mani e invece che usare un tovagliolo si pulisse sui pantaloni.

     

    ASSANGE E WIKILEAKS ASSANGE E WIKILEAKS

    L' olezzo di Assange, insinuano i maliziosi, sarebbe quindi il vero motivo dietro le insistenze da parte del ministro degli Esteri dell' Ecuador Maria Fernanda Espinosa per avviare il processo di riconoscimento da parte della Gran Bretagna del ruolo di diplomatico dell' attivista. Ruolo che gli permetterebbe di uscire dall' ambasciata e lasciare il Paese.

     

    Anche se le accuse di stupro contro Assange da parte della Svezia sono state ritirate, il fondatore di Wikileaks teme che lasciando l' ambasciata verrebbe immediatamente estradato negli Stati Uniti dove lo aspetta un presidente determinato «a distruggerlo». Il governo inglese ha dichiarato di non avere intenzione di rilasciargli lo status di diplomatico e di non essere in contatto con l' Ecuador per ulteriori soluzioni. Maria Fernanda Espinosa, però, non intende arrendersi. Il ministro avrebbe già richiesto la collaborazione delle Nazioni Unite. Gli avvocati di Assange sostengono infatti che, secondo una sentenza di due anni fa, la detenzione del loro cliente è illegale ma che la Gran Bretagna continua a trattarlo come un prigioniero «per paura di incrinare i rapporti con il presidente Donald Trump».

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    julian assange, sotto accusa dal 2010 julian assange, sotto accusa dal 2010 PAMELA ANDERSON ASSANGE PAMELA ANDERSON ASSANGE

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