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    IL PESCE (GAETANO) PIU’ CHE VIVO CHE MAI - IL DESIGNER RACCONTA CHE L’IDEA DI FARLO MORIRE PER FINTA E’ STATA DI SGARBI: "VITTORIO HA REAGITO A QUELLO CHE SI PUÒ RITENERE L' ENNESIMO GESTO OSTILE DEL SINDACO DI FIRENZE NARDELLA, NEI MIEI CONFRONTI. NON HANNO RITENUTO LA MIA MOSTRA DEGNA DI PALAZZO VECCHIO"


     
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    Rocco Moliterni per la Stampa

     

    GAETANO PESCE GAETANO PESCE

    È la prima volta che intervisto una persona defunta o almeno data per tale. Mercoledì sera Vittorio Sgarbi su twitter ha diffuso la notizia della morte di Gaetano Pesce, proprio alla vigilia dell' inaugurazione prevista per oggi della mostra Maestà tradita a Firenze.

     

    Per una notte tutti sono stati convinti della scomparsa di Pesce, uno degli architetti e designer italiani più famosi del mondo, autore di alcune icone della contemporaneità come le poltrone Up.

     

    Architetto Pesce, come si sta nell' Aldilà? Ci sono poltrone comode come quelle che progetta lei?

    «Si sta benissimo e tutto è molto comodo, anche se io sono ancora nell' al di qua. L' idea di Sgarbi è riuscita ad inondare i miei studi di Milano e di New York di telegrammi e mail di condoglianze anche dalla Svizzera e dalla Francia».

     

    Ma come è nata questa idea?

    «Sgarbi ha reagito a quello che si può ritenere l' ennesimo gesto ostile del sindaco di Firenze, Dario Nardella, nei miei confronti. Avevo avvertito il primo cittadino che per motivi di salute non sarei riuscito ad essere presente oggi all' inaugurazione della Maestà tradita, che si doveva comporre di una mostra e di una grande installazione nella piazza di Santa Maria Novella.

    VITTORIO SGARBI VITTORIO SGARBI

     

    Lui mi ha risposto con un ricatto: finché io non venivo a Firenze l' installazione non sarebbe stata montata. Così Sgarbi ha pensato di annunciare la mia morte, in modo che il sindaco si sentisse costretto a farla montare. Ma non ho ricevuto notizie in merito e quindi oggi si aprirà solo la mostra».

     

    Perché parla di ennesimo gesto ostile nei suoi confronti?

    «Perché in origine la mostra doveva essere nella Sala dei 500 di Palazzo Vecchio e l' installazione in Piazza della Signoria a far da contraltare alle grandi statue maschili come il David di Michelangelo. Quest' estate, quando eravamo già avanti con l' allestimento, un giornalista fiorentino su Instagram si è scandalizzato perché quella che secondo lui era una mostra di poltrone avrebbe affiancato i capolavori del Rinascimento.

    UP GAETANO PESCE UP GAETANO PESCE

     

    Nardella invece di dirgli di informarsi e di spiegargli che non si trattava di una mostra di poltrone, ma di opere sulla drammatica condizione femminile, ha deciso che quei luoghi non erano idonei alla Maestà Tradita . Io mi sono risentito e ho deciso di abbandonare il progetto. Ma poi per le insistenze di Sergio Risaliti, che con Sgarbi mi ha sostenuto in questa impresa, ho accettato di spostare il tutto in piazza Santa Maria Novella e nelle sale del museo del Novecento».

     

     

    E che cosa vedranno i visitatori in queste sale

    NARDELLA NARDELLA

    «Nella prima sala c' è un' enorme poltrona con vestiti femminili di epoche e stili diversi. Il pavimento sembra una grande chiazza di sangue e ha la forma di un viso femminile. Ci sono altre poltrone ricoperte da tute di galeotte, per rimandare alla mancanza di libertà della donna. La seconda sala è dedicata ai cinque sensi. L' apre il gusto del fiele: una sequenza di 18 tavolini, su ciascuno un piatto, un pezzo di pane e un liquido simile al fiele.

     

    GAETANO PESCE 1 GAETANO PESCE 1

    All' ingresso l' avvertimento: se si prova a intingere il pane nel liquido si capirà come sono amari i bocconi che le donne sono costrette ad ingoiare ogni giorno. Per l' udito c' è il lamento sonoro di donne curde: l' avevo realizzato nel 1972 quando ho presentato a Venezia il tavolo Omaggio ai Curdi che adesso si trova in un museo di Montreal.

     

    Quanto all' olfatto gli uscieri del museo devono spruzzare un odore di sudore che abbiamo ordinato a un profumiere: voglio ricordare le fatiche che le donne spendono quotidianamente. Il quarto senso, la vista, è nella visione della sala e il quinto è la possibilità di toccare le cose esposte. Certo il progetto è incompleto senza la Maestà Tradita, la grande statua con corpo di donna e un mantello con le piaghe che le donne oggi portano».

     

    La condizione femminile è uno dei fili che lega l' intera sua produzione. Per quale motivo?

    «Io penso che il rinnovamento del mondo potrà avvenire solo grazie all' energia delle donne; quella maschile ci ha portato dove siamo ora e direi che si è quasi esaurita. Nella società liquida in cui viviamo le donne mi sembrano all' altezza della situazione, donne che sanno essere di volta in volta madri, mogli, lavoratrici, amanti. Per questo spero che molti Paesi sappiano scegliersi un primo ministro donna, come furono la Thatcher o Golda Meier».

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    Nelle recenti polemiche sulla costruzione del Ponte di Messina lei è intervenuto con un suo progetto. Di cosa si tratta?

    «Premetto che io credo che l' idea di Renzi non fosse campata in aria. Come italiano che vive in America sono onorato del fatto che Obama abbia voluto il nostro premier come ultimo ospite della Casa Bianca. Mi sembra che lui si stia sforzando di cambiare il Paese, anche se in Italia prevalgono gli atteggiamenti negativi rispetto a quelli positivi. Nel mio progetto mi rifacevo ai ponti abitati del Rinascimento e ho pensato a tante stazioni quante sono le regioni d' Italia».

     

    Nella sua lunga carriera, non solo con la sua finta morte, ce ne ha fatte vedere di tutti i colori.  All' insegna del colore sono poltrone, vasi, lampade, oggetti, palazzi che ha progettato. Dove nasce questo suo amore per il colore?

     

    PESCE SGARBI NARDELLA PESCE SGARBI NARDELLA

    «Sono cresciuto in Veneto che è la terra della luce e del colore come ci hanno insegnato i grandi pittori di questa regione. Io amo il colore perché il colore esprime energia e non capisco i miei colleghi che si vestono di nero. Per me il nero è l' assenza di energia e quindi di vita».

     

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