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    HOLLYWOOD TREMA: IL PIÙ POTENTE SINDACATO DEGLI SCENEGGIATORI, LA WGA, CHE RAPPRESENTA CIRCA 12.000 LAVORATORI, HA VOTATO PER LO SCIOPERO SE I PRODUTTORI NON ACCOGLIERANNO LE RICHIESTE - IN BALLO CI SONO SOLDI E CONTRATTI - NEL 2007 LA PROTESTA DEI 100 GIORNI COSTÒ 2,5 MILIARDI DI DOLLARI


     
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    SCIOPERO DEGLI SCENEGGIATORI A HOLLYWOOD SCIOPERO DEGLI SCENEGGIATORI A HOLLYWOOD

    Adriana Marmiroli per “la Stampa”

     

    Hollywood trema. Lo sciopero degli sceneggiatori si fa sempre più possibile. Il più potente sindacato della categoria, la Wga, che rappresenta circa 12.000 lavoratori, ha votato a larga maggioranza per l' astensione dal lavoro se i produttori non accoglieranno le richieste.

     

    In ballo c'è il rinnovo del contratto che scade il 1° maggio: oggetto del contendere il compenso degli sceneggiatori tv che guadagnano meno da quando le reti - pay e streaming - commissionano serie da 8-10 episodi invece dei 22-24 prediletti dalle reti generaliste. Si parla poi anche di trattamento pensionistico e aumento della copertura sanitaria, da sempre tasti dolenti negli Stati Uniti.

     

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    Gli effetti dello sciopero potrebbero vedersi quasi subito, a partire da quei programmi - i late show per esempio - che vanno in onda ogni giorno. Poi verrebbero colpite le serie: questo è il periodo in cui le reti preparano la prossima stagione. A seguire il cinema, che è quello con l' inerzia maggiore e i tempi di realizzazione più lunghi.

     

    Se i tempi per l'accordo sono paurosamente stretti, la Wga rassicura la controparte dicendo che il voto non significa un' automatica entrata in sciopero dal 2 maggio, è solo un campanello d' allarme. I produttori assicurano di essere pronti a trattare. Anche perché, ricordano, «lo sciopero del 2007 colpì tutti. Gli scrittori hanno perso più di 287 milioni di dollari, mai recuperati».

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    Se si fermano gli sceneggiatori è tutta l' industria dell' intrattenimento che si blocca: niente copioni, niente nuove produzioni, fermi i set, le maestranze che i set realizzano e i cast artistici e tecnici che ci lavorano. Il fantasma evocato dai produttori, lo sciopero del 2007, durato per circa 100 giorni, causò perdite economiche per 2,5 miliardi di dollari. L' intera California venne messa in ginocchio, non solo l' industria cine-televisiva.

     

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    Saltarono film anche molto importanti, molte serie nuove non videro mai la luce e altre affermatissime furono costrette a una stagione monca. Fu la stagione delle repliche e dei reality. Malgrado il coinvolgimento di sceneggiatori non americani, non sindacalizzati e la delocalizzazione delle produzioni. Le presentazioni dei nuovi palinsesti d' autunno sono comunque in forse: ora corre voce che Netflix sia pronta a trattare a parte.

     

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