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    GIOCHI PERICOLOSI - RICORDATE IL CORPO CARBONIZZATO RITROVATO IN PROVINCIA DI AOSTA IL 19 AGOSTO SCORSO? LA VITTIMA ERA UN TECNICO INFORMATICO FRANCESE DI 52 ANNI - E C’E’ ANCHE IL COLPEVOLE: UNA ESCORT DI 22 ANNI CHE L’HA UCCISO E GLI HA DATO FUOCO DOPO UNA SERATA DI GIOCHI SADOMASO


     
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    Alessandro Mano per “la Stampa”

     

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    Quel cadavere semicarbonizzato sembrava piombato dal cielo. La mattina del 19 agosto un uomo l' aveva trovato in una radura a due passi dalla pista ciclabile di Fénis, lungo la Dora Baltea. Gli investigatori valdostani - carabinieri e procura - avevano tentato ogni strada per identificarlo, senza successo. Un mese e mezzo dopo il delitto, la soluzione è arrivata dalla Francia: il corpo ha un nome, Jean-Luc, e c' è un presunto assassino, Anaëlle Prunier.

     

    Lui aveva 52 anni, era di Lione e faceva il tecnico informatico. Lei ne ha appena 22, è di Gex, paesino francese al confine con la Svizzera, ma viveva a Ginevra dove faceva la cameriera. Nei fine settimana, si trasformava: escort a tinte sadomaso.

    I due si scrivono, si telefonano. Lei usa un nome dell' Est europeo. Si incontrano a Divonne-les-Bains, ultimo lembo di Francia a due passi dal lago Léman. Il loro gioco sessuale finisce male. Lei testimonierà: «Era violento, mi ha umiliato».

     

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    Reagisce e lo uccide con due coltellate al collo: quegli strani segni sul cadavere bruciato in un primo tempo erano sembrati dei colpi d' arma da fuoco. Poi carica sulla Peugeot 306 di lui il corpo, si mette alla guida, attraversa il tunnel del Monte Bianco e fa 180 chilometri per sbarazzarsene. Lo scarica e gli dà fuoco, per cancellare ogni traccia. Poi fa un errore: si tiene la sua carta di credito, e la usa per alcuni prelievi.

     

    La famiglia di Jean-Luc segnala la scomparsa: era in vacanza in Alta Savoia da solo, doveva tornare al lavoro ma il suo cellulare era sempre muto. La polizia francese si mette sulle tracce di Prunier, incrocia alcuni dati - la cella telefonica di Divonne dove entrambi i telefoni erano il 16 agosto, il transito nel traforo del Bianco - e lei confessa. Resta da capire se abbia avuto complici.

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